FESTIVAL DI ROMA 2013 – Incontro con Vincenzo Marra e Umberto Montella per "L'amministratore"

Il Festival Internazionale del Film di Roma apre le porte del MAXXI per L'amministratore, il film di Vincenzo Marra che ha inaugurato il Concorso CinemaXXI, dedicato alle nuove correnti del cinema mondiale.

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Il Festival Internazionale del Film di Roma apre le porte del MAXXI per L'amministratore, il film di Vincenzo Marra che ha inaugurato il Concorso CinemaXXI, dedicato alle nuove correnti del cinema mondiale.

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In seguito all'incontro con il cineasta napoletano, e il protagonista del film documentario L'amministratore, Umberto Montella, il MAXXI ospiterà alcuni dei suoi documentari più rappresentativi come Estranei alla massa (2002), L'udienza è aperta (2006), Il grande progetto (2008) e Il gemello (2012).

Come è nata l’idea per il film?

Vincenzo Marra: Ero in aereo con un amico e stavamo parlando dell’IMU e della gestione della casa, a quel punto è nata l'idea di un film che documentasse la giornata di un amministratore di condominio. Ho incontrato molti amministratori prima di trovare quello giusto, centinaia, ma quando ho visto Umberto ho avuto una vera e propria illuminazione.
 

Come è stato lavorare a stretto contatto con una troupe?

Umberto Montella: Enzo è entrato nel mio studio e ha iniziato a studiare l'ambiente e la mia figura, soffermandosi sul movimento delle mie mani. Senza accorgermene mi sono trovato con lo studio invaso di telecamere, operatori e luci di scena. Erano con me tutto il giorno,mentre lavoravo nel mio ufficio, e anche mentre camminavo, sono diventati i miei angeli custodi. Poco a poco mi sono abituato alla loro presenza e col tempo anche gli abitanti del quartiere non ci hanno fatto più caso. Quello che temevo era la presenza delle telecamere durante le assemblee di condominio, ma sorprendentemente hanno accettato tutti di buon grado di far partedelle riprese. Ho vissuto quest'esperienza in maniera spontanea, con il desiderio di documentare la realtà napoletana in tutti i suoi aspetti, dal contatto con le classi popolari a quello con i professionisti, soffermandomi sui problemi di interazione e di linguaggio che devo affrontare nel mio lavoro in base a chi ho di fronte. Forse Marra ha risvegliato il mio spirito di attore e io ho conosciuto un mondo nuovo, che mi era sconosciuto, e non nascondo che vedere la mia foto sul giornale questa mattina mi ha emozionato.

Nel suo lavoro ha creato una rottura tra cinema di finzione e del reale. Questo film, rispetto a Il gemello, rappresenta un passo in avanti perchè è riuscito a rendere invisibile la macchina da presa. Come ci è riuscito?

Vincenzo Marra: Il gemello era impostato diversamente, come un teatro di posa in cui tutta la troupe collaborava alla realizzazione del film. In questo caso ho filmato io con l'aiuto di un fonico, a strettissimo contatto con gli interpreti. Quando sono sul set fisso l’interlocutore negli occhi, lo sfido a continuare e a non fermarsi mai, qualsiasi cosa accada. Nella maggior parte dei casi, la sfida viene colta, nonostante il disorientamento della gente comune rispetto a ciò che sta accadendo, e la telecamera sparisce.

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