FESTIVAL DI ROMA 2014 – Incontro con Takashi Miike

E' stato accolto da grandissimi applausi l'arrivo del maestro Takashi Miike in conferenza stampa. Al suo terzo anno consecutivo al Festival di Roma, il cineasta giapponese ha presentato la sua ultima follia Kamisama no iutoori (As The Gods Will), all'entusiasta stampa italiana, raccontando la genesi del film.



 

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E' stato accolto da grandissimi applausi l'arrivo del maestro Takashi Miike in conferenza stampa. Al suo terzo anno consecutivo al Festival di Roma, il cineasta giapponese, vincitore del Maverick Director Award,  ha presentato la sua ultima follia Kamisama no iutoori (As The Gods Will), alla stampa italiana (entusiasta durante la proiezione stampa della mattina) raccontando la genesi del film. Sul rapporto tra il suo film (e il cinema giapponese) e i manga è stato chiaro: "Un tempo era il cinema giapponese a influenzare il mondo dei manga, ora siamo noi registi a trovare stimoli dai fumetti. L'obiettivo di un regista è avvicinarsi al quotidiano, al contemporaneo. I manga ci aiutano in questo percorso."   Il regista, sulle possibili reazioni del pubblico riserva più di una speranza. "Mi sono sbrigato a chiudere questo film per Roma e attendo con molta ansia la reazione del pubblico italiano, stasera all'anteprima mondiale del mio film. So che molti riferimenti alla cultura giapponese non saranno colti, ma se voi italiani amerete il mio film, allora avrà sicuramente successo anche in Giappone". L'interesse verso la reazione italiana al film è ovvia: "Ogni regista non deve cercare di trasmettere qualcosa e il pubblico che deve percepire. Non è importante la nazionalità, qualsiasi spettatore percepisce."  Ed è proprio sul carattere internazionale del suo Cinema che Miike-san si permette di riflettere anche sul suo rapporto con Hollywood. "Se mai dovessi lavorare in America, non mi piegherei certo ai dettami dell'industria americana ma farei solamente qualcosa vicino alla mia sensibilità, coerente con i percorsi che voglio portare avanti. Un pò di tempo fa c'era stata la possibilità di lavorare con Tom Hardy. Avevo ottenuto dal produttore americano di ambientare il film in Giappone con manovalanza giapponese, ma il film è stato bloccato ad un passo dalle riprese."  Prima di salutare la stampa Miike parla anche degli elementi chiave del suo film. "Alla fine del film è chiaro che gli elementi che condizionano la nostra vita sono l'Intelligenza, la Creativita e la Forza, tutti gestiti da una mano più grande, la Fortuna. Credo che questo messaggio, al di là degli espetti fantastici della mia opera, sia un ottimo riassunto della vita di ognuno di noi.

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