Festival di Roma – Tante critiche e reazioni alle dimissioni di Rondi

I commenti dei politici alla notizia delle dimissioni di Gian Luigi Rondi

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Festival di RomaSono diverse le voci che si sono levati nella giornata di ieri alla notizia delle dimissioni di Gian Luigi Rondi da Presidente del Festival di Roma.

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Giulia Rodano, ex assessore alla Cultura della precedente giunta regionale del Lazio e oggi responsabile nazionale cultura di Italia dei Valori ha detto: “E’ una giornata nera per la libertà della cultura a Roma. Per imporre il loro candidato, la partitocrazie di Polverini e Alemanno sequestrano il diritto-dovere del Consiglio di Amministrazione di nominare il direttore artistico del festival di Roma. A nulla sono valsi gli appelli lanciati da più parti a rispettare le regole poste a tutela dell’autonomia e della libertà della cultura. E temo che le dimissioni di Rondi, anziché salvare la rassegna, mettano il festival nelle mani di potenti interessi privati dell’industria cinematografica”. 

 

Marco Miccoli, segretario del Pd Roma, ha dichiarato: "La violenta pressione esercitata dal duo Alemanno-Polverini sul presidente della Festa del Cinema lo ha spinto definitivamente alle dimissioni. Questa destra continua a calpestare le regole, senza rispetto per niente e per nessuno, neanche per un professionista di livello internazionale come Rondi che ha tentato fino all'ultimo di salvare il festival e che ringraziamo per lo straordinario lavoro svolto in questi tre anni. Dopo aver distrutto le aziende comunali e regionali, ora il famelico e mai pago duo mettera' le sue mani anche su questo evento, l'ultimo di caratura internazionale che ancora sopravvive in una capitale sempre piu' spenta. La vergognosa lottizzazione della destra di Alemanno e della Polverini ha colpito ancora, ha cacciato Rondi e ora portera' il loro protetto Marco Muller, mandato via dal Festival di Venezia qualche mese fa, a sedere sulla poltrona di un evento che l'ex direttore artistico di Venezia aveva piu' volte attaccato e criticato anni fa.”

 

Il Teatro Valle Occupato ha invece convocato "con urgenza un'assemblea pubblica per denunciare la disastrosa gestione della nomina del direttore del Festival del Cinema di Roma da parte di tutte le componenti istituzionali". L'assemblea si terra' lunedi' 27 febbraio alle 18.30 al Teatro Valle Occupato. "L'arroganza da parte della politica – dice il comunicato degli occupanti- che vuole imporre nomine, scavalcando regole e buon senso, ci impone di reagire. E' stato invitato a partecipare all'assemblea tutto il mondo del cinema: da chi il cinema lo fa a chi lo vive come spettatore, dai singoli autori, produttori, attori, tecnici e maestranze, alle associazioni di categoria e alle realta' attive nel settore".

 

Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti ha detto che  Le dimissioni a cui è stato costretto Gian Luigi Rondi rappresentano un colpo all’autonomia delle istituzioni culturali della nostra città. A Rondi voglio ribadire tutta la mia stima e la mia solidarietà, anche alla luce del grande lavoro svolto in questi tre anni. Dal 2006, anno in cui nacque la Festa del Cinema, questa manifestazione è andata sempre migliorando fino a diventare uno straordinario evento internazionale e culturale. Dopo questo traumatico passaggio delle dimissioni imposte a Rondi è stata inferta alla manifestazione culturale una ferita”. 


Francesco Carducci, capogruppo Udc in regione Lazio ha dichiarato invece che  ''Le dimissioni di Rondi rappresentano un atto di chiarezza che finalmente dovrebbe porre fine all'indegno teatrino che si e' scatenato sul Festival del Cinema di Roma negli ultimi mesi". "Dato atto a Piera Detassis dell'impegno profuso con passione in questi anni per mantenere vivo l'evento e' tempo di procedere velocemente per restituire nuove certezze ad un settore strategico per Roma, per il Lazio e per l'immagine del Paese. C'e' un'indicazione prevalente dei soci ma soprattutto della cinematografia italiana, che e' rappresentata dall'Anica. Il nome e' quello di Marco Muller, romano, riconosciuto per le sue capacita' a livello internazionale, la persona con il curriculum e l'esperienza piu' adatti a fare di Roma una vera citta' aperta del cinema, non solo nella settimana del festival ma tutto l'anno. I risultati del suo lavoro, ne sono certo, riusciranno dove finora la politica ha fallito – conclude Carducci – Mettere fine alle divisioni di parte e riunire tutti intorno a quello che avrebbe dovuto essere il solo interesse su cui confrontarsi in questi mesi in cui si e' perso solo tempo, quello del cinema''

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    Un commento

    • quello che è accaduto è vergognoso, la destra dovrebeb piantarla con l'ipocrisia e anzichè ringraziare rondi dovrebbe scusarsi con lui per averlo fatto diemttere vergogna