Festival Pergine Spettacolo Aperto 2009

Pergine Valsugana, 3-18 luglio

--------------------------------------------------------------
CORSO SCENEGGIATURA CINEMA E TV, in presenza o online, NUOVA DATA DAL 27 MARZO
--------------------------------------------------------------

PERGINE SPETTACOLO APERTO

--------------------------------------------------------------
IL NUOVO #SENTIERISELVAGGI21ST N.17 È ARRIVATO! in offerta a soli 13 euro

--------------------------------------------------------------
VERSO LE STELLE
 
musica, danza, teatro, crossover, performance
Pergine Valsugana  3-18 luglio 09
 
 jodorowsky, compagniazappalàdanza, teatrino clandestino,
percorsi di outsiderart, museo sentimentale di antonio catalano
 
 
Il Festival PSA 2009, nell’anno internazionale dell’astronomia, gioca con le stelle, simbolo del desiderio umano di rapportarsi con una dimensione “altra” e “alta”. Tre le tappe di un percorso che, ancora una volta, invita a non smettere di sognare. Tre tappe, a disegnare quasi tre festival nel festival, tre pubblici diversi in una città palcoscenico che vuole aprirsi al mondo, osservarne i movimenti segreti, prepararsi ai suoi mutamenti. Pergine città-spettacolo, dinamica e creativa, città-laboratorio, che sperimenta nuovi linguaggi, che progetta il futuro mentre riflette sul passato, che occupa spazi diversi.
 
 
dal 14 al 18 luglio
comete
l’ex ospedale psichiatrico come nuovo spazio creativo
installazioni, performance, spettacoli, cibo, musica
 
 
Ogni persona brilla di luce propria fra tutte le altre.
Non ci sono due fuochi uguali.
Ci sono fuochi grandi e fuochi piccoli e fuochi d'ogni colore.
C'e' gente dal fuoco sereno che non si lascia scompigliare dal vento, e
gente dal fuoco pazzo, che riempie l'aria di faville.

Alcuni fuochi, fuochi sciocchi, che non illuminano ne' bruciano pero' ce ne
sono altri che ardono tutta la vita con tanta voglia che non li si può
guardare senza restare abbagliati.
E chi si avvicina, prende fuoco.

Eduardo Galeano  

 
 
 
 
Ma 14               Inaugurazione                                                                          ex OP ore 18
Ma 14               Il rospo e la lucciola       incontro con Alejandro Jodorowsky         Teatro Tenda ore 21.15
Ma 14               Serenata per il nuovo mondo      di e con Antonio Catalano          ex OP ore 23
Me 15 e Gi 16   Psicomagia                  stage con Alejandro Jodorowsky            ex OP ore 10-18
Me 15               radio PSA                     incontri, interviste,  impulsi                    ex OP ore 20
Me 15               Nuvole di Passaggio      regia di Antonio Vigano                         ex OP ore 21.15
Me 15               SD                               discoteca silenziosa                             ex OP ore 23
Gi 16                Il piano piange               nott¬e: concerto per pianofolle          ex OP ore 21.15
Gi 16                4.48                              di Sara Kane. Estroteatro                      ex OP ore 23
Ve 17               Cage sculpture              coreografia Roberto Zappalà                   Teatro Tenda ore 21.15 
Ve 17               IAMOS                         Teatrino clandestino                              ex OP ore 23
Sa 18               visita guidata                 con Antonio Catalano                            ex OP ore 18
Sa 18               Cage sculpture              coreografia Roberto Zappalà                   Teatro Tenda ore 21.15 
Sa 18               festa di chiusura                                                                      ex OP ore 23
 
 
 
Ed inoltre ex cucine OP dal 14 al 18 luglio dalle ore 17 a tarda notte:
 
Museo sentimentale a cura di Antonio Catalano.
Percorsi di outsider art a cura di Daniela Rosi.
Spazio bimbi, Salottino della memoria, Video non stop, BarBTurici, Sapori&Saperi
 
 
Nel 2007 il Festival ha inaugurato una sezione dedicata agli spazi ed alla memoria dell’ex Ospedale psichiatrico di Pergine. L’idea, sostenuta dal “progetto memoria” della PAT è quella di riabitare luoghi che hanno ospitato una fetta importante della nostra storia, mostrandoli per quello che erano, ma anche immaginandoli come teatro di fermenti artistici indefinibili, instabili, insubordinati…



 
 
Martedì 14 luglio, Pergine Teatro Tenda, ore 21.15
incontro con Alexandro Jodorowsky
IL ROSPO E LA LUCCIOLA
Una notte dedicata alle stelle e ai segni.
“La poesia è l'escremento luminoso
di un rospo che ha inghiottito una lucciola”
 (Alejandro Jodorowsky)
 
 
Perfettamente inserita nell’universo creativo di Jodorowsky e nel suo concetto di “arte che cura” − che ha fatto di lui il personaggio incredibile che conosciamo (cineasta visionario e messianico, romanziere e saggista inedito, psicomago ed esperto di tarocco, fumettista di successo, pioniere e innovatore del teatro) − la poesia di Jodorowsky parla dell’amore concreto, reale, che tutti viviamo: le nevrosi, le ossessioni, la gelosia, le incomprensioni, gli enormi sforzi che si compiono per sfrondare e “pulire” il rapporto d’amore dalle scorie che tendono invece a demolirlo.
È un amore concreto, quello di Jodorowsky, che è volto alla scoperta di se stessi tramite il gioco di specchi della relazione, perché solo nell’uscire dalle proprie nevrosi si racchiude la possibilità di creare un vero rapporto d’amore.
 
Il grande poeta Dylan Thomas scriveva che “non è amore se non si ama bene / e questo è vero dopo perenne sconfitta”: in questi versi sembra racchiudersi il grande sforzo creativo e il senso del rapporto d’amore per come lo concepisce Jodorowsky.
 
La conferenza-spettacolo si avvale della lettura dei testi poetici, commentati e “affabulati” di volta in volta da Jodorowsky con l’ausilio del suo amico, traduttore ed editore Antonio Bertoli.
Il risultato – come è nella consuetudine di Jodorowsky – è un’esilarante e profondo intrattenimento di circa un’ora e mezzo sul tema fondamentale dell’essere umano e della vita, dove tramite l’argomento dell’amore e del rapporto di coppia emergono i luoghi, i concetti e l’istrioneria più tipici e affascinanti di Jodorowsky, dalla psicomagia alla psicogenealogia, dalla creatività al teatro, dal racconto all’autobiografia.
 
Alejandro Jodorowsky ha detto che l’unico tipo di arte che concepisce è un’arte che cura, intendendo con ciò la possibilità di comunicare e di aiutare gli altri a “vivere meglio” e a capire di più se stessi, attingendo alla grande valenza creativa insita nell’arte. Non si tratta però di un’arte pedagogica in senso stretto, bensì di un’arte che parla direttamente il linguaggio dell’inconscio e ad esso si rivolge, partendo dall’assunto che proprio questo – l’inconscio – è il vero motore delle nostre azioni e il vero centro del nostro essere. Su questa base si è dunque strutturata la vasta opera di Jodorowsky, dal cinema al fumetto, dalla poesia al romanzo, dal saggio al racconto, dalla psicomagia al tarocco.



Mercoledì 15 e giovedì 16 luglio, Pergine ex OP, ore 10-18
stage intensivo con Alexandro Jodorowsky
PSICOMAGIA
Miele, ceneri, fotografie, sacchetti di monete sono gli ingredienti della psicomagia di Alejandro Jodorowsky, maestro di spiritualità e artista diventato famoso in tutto il mondo per i suoi consigli sotto forma di incantesimo. A chi si sente frustrato, ansioso, represso, sospeso, in cerca di equilibrio, Jodorowsky propone un gesto magico, poetico, che esorcizza e libera, permettendo di riacquistare coscienza. La “terapia” è un surreale e personalissimo modo per rientrare in contatto con i propri desideri nascosti, attingendo al più imprevedibile repertorio di immagini, gesti, stati d’animo che portano allo scoperto la dimensione sciamanica del viaggio nell’inconscio.
 
 
Alejandro Jodorowsky è nato a Iquique (Cile) nel 1929. Trasferitosi a Parigi nel 1955, nel 1962 fonda con Arrabal e Topor il movimento Panico. Regista di film di culto (El Topo, La montagna sacra e Santa Sangre), soggettista e sceneggiatore di fumetti di successo internazionale, Jodorowsky è famoso anche per l’applicazione della creatività e dell’arte alla terapia (Tarocchi di Marsiglia, Psicogenealogia e Psicomagia – atti metaforici di cura e guarigione delle pulsioni inconsce). Come scrittore si è imposto in tutta Europa e in America latina con romanzi, racconti, saggi  e raccolte poetiche. In Italia i suoi libri più conosciuti sono Quando Teresa si arrabbiò con Dio, Psicomagia, La via dei Tarocchi (ed. Feltrinelli), I vangeli per curare (ed. Mondadori), Di ciò di cui non si può parlare, No basta décir, La scala degli angeli, Opera Panica (ed. City Lights Italia), Il figlio del giovedì nero,Il tesoro dell’ombra, Tutto il teatro, Io e i Tarocchi e Solo de amor (ed. Giunti-CityLights).  
 



Mercoledì 15 luglio, Pergine ex OP, ore 21.15
un progetto di spettacolo-laboratorio a cura di Antonio Viganò
NUVOLE DI PASSAGGIO
Una notte dedicata alle stelle e ai segni.
Un'anziana donna cinese aveva due grandi vasi, ciascuno sospeso all'estremità di un palo che lei portava sulle spalle. Uno dei vasi aveva una crepa, mentre l'altro era perfetto ed era sempre pieno d'acqua alla fine della lunga camminata dal ruscello a casa, mentre quello crepato arrivava mezzo vuoto. Per due anni interi andò avanti così, con la donna che portava a casa solo un vaso e mezzo d'acqua.
Naturalmente, il vaso perfetto era orgoglioso dei propri risultati.
Ma il povero vaso crepato si vergognava del proprio difetto, ed era avvilito di saper fare solo la metà di ciò per cui era stato fatto. Dopo due anni che si rendeva conto del proprio amaro fallimento, un giorno parlò alla donna lungo il cammino:
“Mi vergogno di me stesso, perché questa crepa nel mio fianco fa sì che l'acqua fuoriesca lungo tutta la strada verso la vostra casa.”
La vecchia sorrise: “Ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero, ma non dalla parte dell'altro vaso? È perché io ho Sempre saputo del tuo difetto, perciò ho piantato semi di fiori dal tuo lato del sentiero ed ogni giorno, mentre tornavamo, tu li innaffiavi. Per due anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per decorare la tavola.
Se tu non fossi stato come sei, non avrei avuto quelle bellezze per ingentilire la casa.”
 
Nuvole di passaggio è uno studio teatrale, esito del laboratorio condotto quest’anno da Antonio Viganò presso la Comunità terapeutica di Maso S. Pietro, in collaborazione con l’associazione Danzamania. I protagonisti hanno partecipato ad incontri aperti e dimostrazioni di lavoro organizzati da Compagnie Teatrali Unite, con le compagnie I Teatri soffiati, la compagnia di danza Controra e il Teatro delle Noci.
 
è il teatro a raggiungerli, e a scoprire nuovi linguaggi attraverso il loro lavoro. Non sono loro a raggiungere il teatro, ossia a colmare la distanza fra una condizione di inadeguatezza e una componente tecnica da acquisire. Il teatro che prende vita dalla vita delle persone riscopre un proprio dato di realtà in gesti e accadimenti scenici non artificiali. E nella diversità di ritmi, pulsioni, accenti, linguaggi di una umanità normalmente straniera.”
 
Antonio Viganò
 
Attore e regista, si è formato alla Scuola del Piccolo teatro di Milano e all'Ecole Jacques Lecoq di Parigi. è stato allievo di Carolin Carlson con la quale ha partecipato a diversi laboratori a Venezia e a Parigi. Ha lavorato come attore nella Compagnia La Contrada di Trieste, con la Clowns Compagnia e con Cristian Trouillas a Parigi e successivamente con il “suo” Teatro La ribalta. Come regista ha lavorato con Teatro La ribalta, COMPAGNIE de L'OISEAU MOUCHE, con il Teatro Giovane di OMSK ( Russia), a Nizza per il Theatre Lino Ventura (per cui ha messo in scena "ROMEO e GIULIETTA" con 4 attori e 8 ragazzi ceceni, profughi in Francia). Dal 1991 al 2001 è stato ideatore e direttore artistico del festival Campsiragoteatro. Dal 1995 è artista associato al CENTRE DRAMATIQUE NATIONAL “Le grand Bleu” di Lille (Francia). Per la Provincia di Lecco è direttore artistico della rassegna provinciale TEATRO RAGAZZI “Posto Unico" e del “Circuito Teatrale Lombardo". Dal 2004 collabora ai progetti di creazione teatrale dell'Associazione THEATRAKI di Bolzano.
è docente di TEATRO SOCIALE presso la Facoltà di Beni Culturali a Lecce.
 
Giovedì 16 luglio, Pergine ex OP, ore 21.15
concerto per pianofolle, ovvero musica e follia
con gli allievi dell’Accademia Incontri col Maestro di Imola
in collaborazione con Pinè Musica
nott¬e
IL PIANO PIANGE
U notte dedicata alle stelle
egni.
è convinzione comune che gli artisti talentuosi debbano essere necessariamente personaggi un po’ strani, quasi come se un tantino di follia fosse condizione necessaria all'esistenza del genio.
 
A dare un valore scientifico a questa ipotesi ci ha pensato uno psichiatra irlandese, Micheal Fitzgerald, nel libro "The genesis of artistic creativity”. Dopo avere studiato per molti decenni la sindrome di Ausberg, una particolare forma di autismo, Fitzgerald sostiene, in estrema sintesi, che i veri talenti naturali non possano non avere disturbi mentali: sulla base di ricerche biografiche ha infatti rilevato che molte grandi menti creative del passato, da Mozart a Beethoven, sarebbero state affette da autismo. In particolare sarebbe proprio la sindrome di Ausberg a donare a certi individui una natura particolarmente geniale in certi ambiti, ma contemporaneamente a renderli impacciati e negati nello svolgere le più comuni mansioni del vivere quotidiano.
 
La forma patologica più frequentemente associata al legame tra creatività e disturbi psichici è tuttavia il disturbo bipolare o maniaco-depressivo. Agitata allegria, melanconia, umori tumultuosi: sono sintomi ricorrenti fra gli artisti e rappresentano una fonte di esperienze"luminose” e quindi un motore per l’attività creativa che a tratti diviene febbrile.
I ritmi e i cicli della malattia maniaco-depressiva sono sorprendentemente simili a quelli del mondo naturale: luce e ombra, morte e rigenerazione, così spesso descritti in musica, pittura e  poesia.
 
Nelle sue Memorie Hector Berlioz parla delle angosce che accompagnavano i suoi frequenti attacchi di depressione. Ma anche Bruckner, Chaikowsky, Mahler, Mussorsvgky, Rachmaninof, Scrijabin furono “toccati dal fuoco” del bipolarismo. Alcuni di loro tentarono il suicidio. Certi furono assai riluttanti a curarsi, per la sensazione di perdere la loro spinta vitale e creativa. Altri, come Robert Schumann, “ossessionato dal pensiero di impazzire”, si rivolsero spesso al loro medico per chiedere aiuto.



Giovedì 16 luglio, Pergine ex OP, ore 23.00
di Sarah Kane,
con Cinzia Scotton, regia di Mirko Corradini
produzione Estroteatro Trento
4.48
Sarah Kane, morta suicida dopo avere dato al pubblico una manciata di testi e regie teatrali, ha debuttato nel 1994 con la trilogia di monologhi Sick a cui ha fatto seguito nel 1996 Blasted (Dannati), pièce scandalo che ha diviso la critica britannica.
 
Il 4.48 di Corradini\Scotton nasce da tre elementi: TRASPARENZA, BIANCO, ACQUA. La trasparenza di una camera di sicurezza per persone che hanno tentato il suicidio: senza più intimità, sottoposti all’incessante pressione dello sguardo clinico. Osservati da tutti, giudicati da tutti. E ognuno giudica da un punto di vista diverso: il proprio punto di vista. Una stanza tanto bianca quanto inespressiva. Una stanza dove le parole si trasformano in acqua, in sangue, in amore, in speranza.  In tende che si chiudono per sempre.
"4.48" è il grido silenzioso di chi ha troppa voglia di vivere, la lucidità di chi ha deciso di morire, la consapevolezza di chi ha scelto di non farcela più, la disperata confessione di chi ha troppa paura di soffrire ancora. L’ultima supplica di chi ha troppo amore da dare.
E troppo da chiedere.



Venerdì 17 e sabato 18 luglio, Pergine Teatro Tenda, ore 21.15
coreografia di Roberto Zappalà
cage SCULPTURE
Una notte dedicata alle stelle e ai segni.
 
Produzione di PSA Festival in collaborazione con
modem studio atelier, ArtEZ Dansacademie (Arnhem – Olanda)
 
La musica di John Cage è sempre stata per Roberto Zappalà ispiratrice di un dialogo spazio-corpo molto cristallino e puro.
In questo lavoro il corpo è al centro della creazione, non più stretto dentro una “gabbia” drammaturgia, letteraria o concettuale  ma libero di fluttuare all’interno dello spazio scenico come metafora della “pazzia”, nel senso di libertà mentale e luogo di onestà comunicativa.   
La coreografia nasce all’interno del progetto home-less: momenti di creatività collettiva all’interno di diverse realtà europee, rivolti a quella necessaria riscoperta dell’uso del corpo in senso strettamente coreografico.
Un gruppo di danzatori selezionati attraverso audizioni internazionali a Milano, Amsterdam, Bruxelles, Roma, Barcellona, sono protagonisti di un lungo processo creativo, iniziato in Olanda con uno shortime che ha debuttato il 28 maggio 2009 presso la sala teatro ArtEZ di Arnhem.
Per Pergine Spettacolo Aperto il progetto si amplia in una creazione a serata intera.
 
Venerdì 17 luglio, Pergine ex OP, ore 23.00
applicazione concerto di Teatrino Clandestino by Bastard, con Pietro Babina e Alberto Fiori
 I.A.M.O.S
in a manner by speaking
 
 
Da tempo siamo abituati ad associare la musica alle immagini: il video è diventato elemento importante, se non fondante di eventi musicali.
I.A.M.O.S non è un vero e proprio dj set, ma una scena sulla quale agiscono insieme un atto performativo, una selezione musicale (no-wave newyorkese ed elettronica europea tra ’79 e ’84), degli strumenti musicali (i musicisti Babina e Fiori, che interagiscono con le registrazioni) e un’immagine non video, non elettronica, ma costituita da elementi reali (scatoloni, carte fluo, lampade wood).
Non si tratta quindi di un video che rafforza e segue la velocità della musica, ma di un’immagine che impone un suo tempo di produzione e di visione e che solo alla fine dell’evento potrà essere percepita nella sua interezza, perdurando oltre lo spazio della performance.



da martedì 14 a sabato 18 luglio, Pergine ex OP, dalle ore 17.00
a cura di Antonio Catalano
 Museo sentimentale
  
Un cantiere aperto, influenzato dal fascino e dalle suggestioni delle ex cucine dell’ospedale psichiatrico di Pergine: Antonio Catalano crea, con gli oggetti quotidiani rimasti nelle sale ormai vuote, un originalissimo ed affascinante percorso di “Museo sentimentale”, popolato di macchine per triturare sentimenti o per ascoltare il vento, cibi fantastici, “armadi sensibili”. L’unico requisito per poterlo visitare è la capacità di meravigliarsi.

Da tempo Catalano, (nato a Potenza nel 1950), dopo anni di presenza nel teatro italiano (una presenza singolare e fuori dagli schemi), teorizza e pratica l' abbandono di ogni idea di spettacolo perseguendo invece la ricerca di incontri artistici con “spett-attori” di ogni età.
Le sue performances vivono della labilità e dell'indeterminatezza di cui sono costituiti gli incontri occasionali e tendono a provocare in chi vi partecipa esperienze piene di emozione, di poesia, di meraviglia. Ma è soprattutto con le sue incursioni in pittura e scultura, con l’uso fantastico di oggetti quotidiani o fuori uso, che egli riesce a creare strani mondi da visitare, da incontrare, attraverso ribaltamenti poetici dei materiali usati o accostamenti divertiti e divertenti. I suoi “universi sensibili” incontrano dovunque stupore, entusiasmo. Forse per via dell'ingenuità che li governa da cui traspaiono curiosità, misteri, profondità. Catalano infatti gioca con tutto ciò che è quotidiano, infantile, apparentemente banale. E lo rivaluta. Il suo amore per l'infanzia è amore per un'età dello sguardo, non per l'età anagrafica in sé. E' amore per ciò che di primordiale c'è nell'approccio. Non gli interessano le risposte, le certezze immutabili.
E' affascinato dagli interrogativi.
 
 Ma 14              Inaugurazione                                                                       ex cucine OP ore 18
Ma 14              Serenata per il nuovo mondo                                                ex cucine OP ore 23
Sa 18              visita guidata                                                                         ex cucine OP ore 18
Sa 18              festa di chiusura                                                                    ex cucine OP ore 23



da martedì 14 a sabato 18 luglio, Pergine ex OP, dalle ore 17.00
percorsi di outsider art a cura di Daniela Rosi
gli anelli di Saturno

Intesi come i gioielli preziosi del dio della melanconia: ori presi dallo scrigno della notte…
 
Lo scorso anno la sezione dedicata da PSA la città dei matti all’Outsider Art ha visto l’esposizione di opere di artisti attivi in diversi centri di salute mentale del Veneto e del Trentino, volendo documentare come prima volta quanto esiste nell’area locale. Quest’anno “Comete” ospiterà gli atelier storici di Italia, che annoverano nelle loro scuderie  i più importanti artisti outsider d’ Europa.
 
Saranno presenti “ La Tinaia ” di Firenze (www.latinaia.org) con due artisti seriali storici e due nuove proposte. L’atelier Adriano e Michele del Fatebenefratelli di San Colombano al Lambro MI (www.atelieradrianoemichele.it) con artisti storici, acquisiti da diversi musei internazionali e soprattutto presenti nella collezione del Museo dell’Art Brut di Losanna.
L’atelier dell’errore della Neuropsichiatria infantile di Reggio Emilia (www.lucasantiagomora.it) con un video speciale dedicato ai giovani autori del famoso “Bestiario”. Blu Cammello di Livorno sarà presente con diverse opere di artisti ormai noti in buona parte d’Europa, artisti in continuo dialogo con il loro conduttore, Riccardo Bargellini, lui stesso artista. Saranno inoltre presenti i due atelier Fatato Gengiscao di Marzana, Verona e AUTART di Mantova, con due poetiche installazioni dedicate allo spazio libero, al volo nel primo caso e alla chiusura e all’uscita nel secondo.
Infine, come fiore all’occhiello, l’Officina creativa di Sospiro di Cremona (www.officinacreativa.org) con una suggestiva installazione dedicata all’artista Antonio Dalla Valle, particolarmente atteso, in quanto ha passato un lungo periodo di degenza proprio a Pergine, essendo nativo di Cles. Oggi Antonio Dalla Valle torna alle radici della “sua” partenza non più come internato, ma come grande artista, trattandosi appunto di uno dei più interessanti artisti outsider italiani contemporanei.
Una piccola installazione sarà dedicata ad una artista trentina specialissima, Caterina Marinelli, che non viene da atelier protetti, ma che per la sua originalità, per la sua lontananza dai mondi ufficiali dell’arte e per il suo essere “artista per necessità” ben può essere annoverata fra gli Outsider.
 
 
 
In collaborazione con l’Osservatorio Nazionale di Outsider Art operativo presso l’Accademia di belle Arti G.B. Cignaroli di Verona in convenzione con il Centro di riabilitazione Franca Martini di Trento. L’osservatorioha lo scopo di reperire tutte le informazioni possibili sulle produzioni italiane di Arte Irregolare e di effettuare il monitoraggio delle opere che escono dai luoghi di cura, sia da centri psichiatrici, che da centri di recupero neurologico.
 
ACCADEMIA DI BELLE ARTI
G. B. CIGNAROLI E SCUOLA BRENZONI
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE PRODUZIONE+DISTRIBUZIONE CINEMA. DAL 19 MARZO!

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative