FILM IN TV: "Brubaker" di Stuart Rosenberg
Quella provincia invariabilmente 'sonnolenta' in cui, come nei romanzi di King, quasi si respira un male che sembra sempre sul punto di esplodere segretamente. Un film tutto collettivo, tutto al maschile, nel quale spicca il divo Redford. Sabato alle 23.30 su Rete 4
Un autobus nella notte. Le prime scene di Brubaker (ispirato dall'esperienza nei penitenziari americani alla fine degli anni Sessanta, vissuta da Thomas O. Morton e raccontata nell'omonimo libro) compongono il mosaico di un carcere con le sue ordinarie violenze, il suo senso di oppressione, la dilatazione del tempo e la costrizione del movimento. Lo sguardo si riapre solo sui lavori forzati dei detenuti nei campi.
Il film di Rosenberg (Nick mano fredda, Il viaggio dei dannati, Amityville Horror) è tutto fatto di piccoli e costanti avvicinamenti, di lento accerchiamento della realtà celata di violenza e corruzione di un carcere sperduto nell'Arkansan. Un film tutto collettivo, tutto al maschile, nel quale spicca il divo Redford, misterioso ermetico e in disparte all'inizio, risoluto e carismatico (ma sempre in understatement) una volta svelato il suo ruolo reale. Dopo aver preso in mano la direzione del carcere, il protagonista proverà a cambiare le regole di Wakefeld e la situazione dei detenuti, armando una lotta difficile contro sorrisi e sistemi incancreniti, minuzie comunitarie e figure ambigue, compiacenze e guadagni, fino alla normalità della corruzione e alle ricadute politiche del caso.
Soprattutto nella prima parte – quando Brubaker osserva in incognito la situazione dell'istituto – l'angoscia per la violenza di cui ognuno è potenziale vittima tra le mura della prigione monta e si acuisce lentamente, quasi impercettibile, mentre il film si sofferma sull'atmosfera della provincia americana, nelle retrovie dei bar, negli interni delle villette – quella provincia invariabilmente 'sonnolenta' in cui, come nei romanzi di King, quasi si respira un male che sembra sempre sul punto di esplodere segretamente. Aria polverosa, sceriffi sullo sfondo, personaggi – immersi in un'atmosfera non solo stringente, ma apparentemente immodificabile – che possono essere soltanto minacciosi o impauriti, inquieti. Henry Brubaker è un eroe quotidiano, un angelo 'sporco' di cui Redford costruisce un'interpretazione in crescendo, tormentata e disincantata allo stesso tempo, intensa nel finale di comunicazione impotente, silenziosa, con i carcerati.
Titolo originale: id.
Regia: Stuart Rosenberg
Interpreti: Robert Redford, Morgan Freeman, Jane Alexander, Yaphet Kotto, David Keith
Durata: 130'
Origine: USA, 1980
Sabato 16 dicembre ore 23.30 Rete 4