FILM IN TV – "Gunny", di Clint Eastwood

Gunny di Clint Eastwood
Nel 1986 Clint Eastwood precede di poco Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, che arriverà nelle sale un anno dopo, e filma un'immersione ambigua nel cieco militarismo americano: siamo soldati e, se il Paese chiama, come soldati combattiamo obbedienti. Privi di dubbi e senza remore. Martedì 18 dicembre ore 17.00 Sky Classics

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Gunny di Clint EastwoodPrima di Walt Kowalski, reduce brutalmente segnato dalla guerra di Corea, c'è stato Tom "Gunny" Highway. Ma mentre per l'anziano protagonista di Gran Torino l'esperienza militare rappresenta una parentesi dolorosa della propria vita da chiudere in un baule nascosto in cantina insieme a medaglie di cui vergognarsi, agli occhi dell'irascibile sergente Gunny l'esercito è tutto: linguaggio, fiero sguardo sul mondo e sugli uomini, modello esistenziale di comportamento. Apparentemente.
Con la regia di Gunny (Heartbreak Ridge) nel 1986 Clint Eastwood precede di poco Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, che arriverà nelle sale un anno dopo, e filma un'immersione ambigua nel cieco militarismo americano: siamo soldati e, se il Paese chiama, come soldati combattiamo obbedienti. Privi di dubbi e senza remore.
Il Gunny interpretato da Eastwood detesta però qualsiasi imposizione, non rispetta le regole (all'inizio del film lo conosciamo in un tribunale dove viene giudicato per aver partecipato, da ubriaco, ad una rissa) e vuole fare ogni cosa a modo suo. Gunny, come molti altri personaggi del cinema di Eastwood, è un individualista radicale, che riesce a conservare la propria pericolosa indipendenza anche all'interno di un'istituzione molto gerarchizzata e standardizzata come l'esercito. Tant'è che all'uscita di Gunny, il vero corpo dei marines non ne è per nulla entusiasta.
Il fascino ludico del film di guerra, delle armi e della violenza non viene negato né esplicitamente criticato da Eastwood che anzi enfatizza con molta ironia le caratteristiche "negative" del suo personaggio – specialmente nel pesantissimo addestramento imposto alle reclute – lasciando che a stemperarle sia semplicemente la propria figura cinematografica di eroe "positivo". Nessun gesto, per quanto brutale, commessa sullo schermo potrà far perdere a Eastwood la simpatia di chi siede sulle poltroncine di un cinema. Allo stesso modo, gli accenni alle debolezze emotive di Gunny, in crisi nel rapporto con la moglie, che si impegna a leggere riviste femminili pur di imparare a rapportarsi con l'altro sesso, non ne intaccano la forza granitica, tutta maschile.
Il punto è che Gunny, come Eastwood regista del resto, resta un pragmatico e fondamentalmente un anarchico, pur con la divisa indosso: qualsiasi azione, anche se incanalata in una missione di guerra (nella seconda parte il film si sposta a Grenada) va vissuta, gestita e portata avanti in solitaria. Non può esistere fiducia nell'astratto – in questo caso nell'esercito – ma solo negli individui. E le responsabilità, anche le più terribili (l'orrore della guerra non viene edulcorato), rimangono sempre dei pesanti fardelli personali.

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Titolo originale: Heartbreak Ridge
Regia: Clint Eastwood
Interpreti: Clint Eastwood, Marsha Mason, Arlen Dean Snyder, Everett McGill, Mario Van Peebles
Origine: USA, 1986
Durata: 130'
Martedì 18 dicembre ore 17.00 Sky Classics

 

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