FILM IN TV – "Killing Zoe", di Roger Avary


Quello di Avary è un film che puzza di sangue, odore latrinoso di bettole putride, è un film ruvido, crudo e violento, privo di perbenismi ma pregno di uno stato confusionale che sballa, un'iperbole ematica e di morte, mitragliate a go go e "spade" che squarciano le vene strette in lacci emostatici. Venerdì 18 novembre ore 23.45  Mediaset Italia 2

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di Mariangela Sansone

 

Sono tante le cose che possono nascere da un orgasmo, tra le altre cose può capitare di risvegliare una parte della nostra anima sopita da tempo.

Lo sa bene Zed, che torna a Parigi dopo undici anni e incontra lei, Zoe: una camera d'albergo, Nosferatu di Murnau che occhieggia in tv ed una nuvola di riccioli biondi che cavalca con passione, in una fusione di corpi, di spiriti e di emozioni, e Zed godendo si perde in quegli occhi nocciola. Una puttana che si dà alla vita solo per pagarsi gli studi alle Belle Arti, crea oggetti, "ma non è solo scultura…è la mia vita", Zoe si innamora di Zed perché lui sembra una brava persona, perché i due "combaciano" e perché Zed l'ha fatta godere.

Fuori c'è Parigi, frenetica e malsana, nella quale si muove una banda di smidollati eroinomani, in una cantina ad ascoltare del buon vecchio jazz totalmente fatti di qualsiasi cosa o in macchina a scorrazzare gridando ai travestiti e discutendo degli episodi migliori de Il prigioniero. Questi sono gli amici di Zed, con i quali svaligerà una banca nel giorno della presa della Bastiglia; ma lui è diverso, "è una brava persona" che non ama particolarmente le scimmie.

Eric è il boss di questa banda di debosciati, vecchio amico di Zed, l'unico suo credo è "farsi": eroina, crack, paste, il tutto accompagnato da litri di alcool, ma tanto "la vita è breve, bisogna sperimentare tutto". Folle e con una sessualità poco chiara, Eric ha l'Aids e per lui scegliere Zed per la rapina forse va oltre la rapina stessa, per lui il vecchio amico è "l'unico".

Arriva il giorno prescelto per la rapina ed il delirio è servito, cinismo, pazzie e demenza la fanno da padroni. Killing Zoe è un film che puzza di sangue, odore latrinoso di bettole putride, è un film ruvido, crudo e violento, privo di perbenismi ma pregno di uno stato confusionale che sballa, un'iperbole ematica e di morte, mitragliate a go go e "spade" che squarciano le vene strette in lacci emostatici. I personaggi del film sono tutti marci, ognuno a modo suo è uno sconfitto dalla vita e dalla società, in una Parigi aspra e ben lontana dai luoghi che l'hanno resa famosa, totalmente svuotata di quel romanticismo che da sempre la distingue.

Killing Zoe, uscito nelle sale nel 1994, è uno dei primi film ad indossare l'ormai noto, e un po' furbo, marchio di fabbrica "Quentin Tarantino presenta", prodotto e promosso per l'amico Roger Avary, tentativo più che riuscito di Tarantino di confrontarsi con il volto economico del cinema. Roger Avary, regista di questo piccolo capolavoro della violenza, è sceneggiatore anche di film come Le iene, Una vita al massimo, Crying Freeman e Pulp Fiction. La leggenda narra che durante la lavorazione de Le iene, Avary, che si occupava anche delle locations, avesse individuato una banca dove poter girare; Tarantino ne scelse un'altra lasciando intendere che quella trovata da Avary fosse perfetta per un film tutto ambientato in una banca; da qui è nata l'idea per Killing Zoe.

Tra i film diretti da Avary una menzione particolare va a "Le regole dell'attrazione" del 2002, tratto dall'omonimo romanzo di Bret Easton Ellis; sorta di spin-off da American Psycho, il cui protagonista, Patrick Bateman, è il fratello maggiore di uno dei personaggi principali del film, Sean Bateman. La Zoe del titolo è interpretata da una giovanissima Julie Delpy, attrice, regista e cantante, protagonista di pellicole come Film Bianco e Film Rosso, della trilogia del regista Krzysztof Kieslowski, Broken Flowers di jim Jarmusch, Un lupo mannaro americano a Parigi e Tykho Moon diretto da Enki Bilal.

 
Titolo originale: Killing Zoe
Regia: Roger Avary
Interpreti: Eric Stoltz, Julie Delpy, Jean-Hugues Anglade, Gary Kemp
Durata: 96 min
Origine: USA, Francia
Venerdì 18 novembre ore 23.45  Mediaset Italia 2

 

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