FILM IN TV: "La ronde" di Max Ophuls

In questo capolavoro di Ophuls l'eleganza della messa in scena traduce il geometrico intreccio di sentimenti e storie componendo uno straordinario quadro della complessità sentimentale. Venerdì 14/10 ore 1:45 Raitre.

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Il tempo non scalfisce un'opera così semplice, ma così abilmente profonda e perfettamente moderna che esprime, attraverso la sua completa circolarità, quello sgomento amaro dell'esistenza sotto la gioiosa forma della umana commedia sentimentale: è La ronde  di Max Ophuls.

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Il magico giro di giostra, che Ophuls trae da Schnitzler, che ambienta questa vaporosa commedia nella Vienna dei primi del 900, registra l'eleganza del tocco (anche) ophulsiano, che qui sperimenta il discorso amoroso attraverso le sue convenzioni sociali, affermandosi come diretto erede di Lubitsch. Ophuls gira il film nel 1950, avviluppando la storia in una leggera evanescenza che conferma non soltanto le doti autoriali, ma soprattutto quella tradizione culturale mitteleuropea che ha sempre tradotto il racconto d'amore nella dolceamara favola romantica.


Dieci storie circolarmente inserite in questo infinito giro di giostra condotto da un narratore super partes che gioca a passare il testimone da una coppia all'altra. Ma non un film ad episodi, quanto, invece, una compatta prova d'autore difficile da imitare o restituire ad una finta modernità, come tentò Vadim nel 1964.


I lunghi piani sequenza sono la cifra stilistica di Ophuls, l'abbattimento della corrente morale sessuale e delle convenzioni perbeniste le sue profonde motivazioni e Ophuls consegna questo compito al suo narratore che, nel misurarsi con le convenzioni sociali, lavora anche su quelle cinematografiche più comuni. L'eleganza della messa in scena traduce il geometrico intreccio di sentimenti e storie componendo un quadro della complessità sentimentale di cui La ronde vuole essere testimone.


Ed è proprio questa originale costruzione, così prepotentemente cinematografica, che diventa ragione e motivo narrativo del film che fa a meno di qualsiasi convenzionale intrigo, svuotando a tal fine i personaggi di ogni consistenza e facendogli assumere così la veste di pure figure che animano il racconto. Il film gioca tutte le proprie carte nella visione della sua stessa messa in scena ammantata dal patchwork amoroso che sapientemente costruisce e che lo spettatore potrà sfogliare per scoprire le sue innumerevoli sorprese, ma il film lavora anche da un'altra parte: su un nuovo statuto della visione che stordisce e incanta.


 


LA RONDE di Max Ophuls
con Anton Walbrook, Simone Signoret, Gerard Philipe
Francia 1950 (105')
Venerdì 14 ottobre


 

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