FILM IN TV – Le relazioni pericolose, di Stephen Frears

Le relazioni pericolose, Frears 1988

Dal romanzo epistolare di Choderlos de Laclos Frears, nella sua imprevidibilità autoriale, nel 1988 ha firmato il suo primo film hollywoodiano. Gli intrighi diabolici orditi dalla Marchesa du Marteuil finiscono per sfociare nell'eterna vittoria dei sentimenti. Ma la storia di de Laclos non si ferma alla costruzione di trame e nel 1782 disegna, preconizzandola, una sconfitta di una aristocrazia in silente decadimento. Giovedì 8 gennaio, ore 21.00, Iris

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Pierre Ambroise François Choderlos de Laclos è stato soprattutto un uomo di guerra, ha combattuto su vari fronti e da ultimo, come alto ufficiale delle truppe napoleoniche, morì a Taranto, dove venne sepolto e le sue spoglie riposavano in quella città prima che venissero gettate in mare dopo la caduta di Napoleone. Nonostante gli impegni delle guerre che si succedevano trovò il tempo per scrivere un romanzo dalla forma inconsueta e dal contenuto che confina con una immoralità molto in voga (e che in fondo si è rivelata molto utile per il futuro) nel periodo dell’illuminismo e il cui titolo, Le relazioni pericolose, costituisce già di per se una sintesi precisa dei suoi intenti.

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Da questo libro che narra le imprese seduttive di un libertino istigato da una marchesa animata da desiderio di vendetta nei confronti di un suo ex amante, Stephen Frears nel 1988 ha tratto un film dotato di una sua innata e congenita eleganza, supportato da un cast ineccepibile che ricrea, nell’intrigo amoroso ed erotico della sua trama, atmosfere estranee ad ogni normalità quotidiana accentuando il suo profilo teatrale nell’infittirsi dei perversi giochi seduttivi. L’operazione, che fu imprevedibilmente coeva, riuscì parzialmente a Miloš Forman il cui Valmont, forse per un cast di minore impatto spettacolare, non ebbe la notorietà che l’opera di Frears riuscì a suscitare.

Il cinema di Frears, oggi sempre più diradato, riteniamo, per una sua congenita incapacità a diventare ulteriore componente di un mainstream imperante e, d’altro canto, inadatto ad una fascinazione cinefila che, a tutti i costi, venga relegato in una nicchia per pochi eletti, ha sempre offerto spunti di grande interesse. Il suo è stato sempre un cinema provocatorio e Le relazioni pericolose ne è una prova sufficiente, primo film hollywoodiano del regista inglese che non ha mai accampato diritti di autorialità, quanto piuttosto spiazzato i propri spettatori con una filmografia in continua frattura di continuità. Ma Le relazioni pericolose resta, con ogni buona pace di ogni libertina cospirazione, un cinema in cui sopravanzano i sentimenti e in questa ottica, visti i tempi del romanzo, ma anche i quasi trent’anni dalla uscita del film, resta un’opera di immediata percezione e di attuale essenza.

Sono proprio i sentimenti a scompaginare i piani dei due diabolici demiurghi della scena amorosa la Marchesa du Marteuil e di Valmont. L’imprevedibilità dei sentimenti si focalizza nel personaggio secondario di Madame de Tourveil (Michelle Pfeiffer) che diventa il vero perno della storia quando Valmont (John Malkovic) si innamorerà di lei trasformando il gioco seduttivo in materia sentimentale. Ma anche la Marchesa du Marteuil (Glenn Close) è innamorata di Valmont, nonostante faccia di tutto per dissimulare il sentimento. Valmont stretto in questa pericolosa morsa amorosa, come è prevedibile, soccomberà con ulteriore e magnificamente diabolica autoironia spettacolare.

Ecco perché, nell’epoca dell’illuminismo razionale, in epoca prerivoluzionaria il volgere drammatico della trama appare come una sconfitta di una aristocrazia che raffinatamente sembrava rifuggire da ogni sentimento per badare al ben più corposo profilo sessuale dell’amore. De Laclos costruisce una trama perfetta e utilizza il genere epistolare per evitare ogni attribuzione psicologica ai personaggi che così si svelano da soli. Frears fortemente critico verso i modelli thatcheriani dell’epoca, raccoglie la sfida e genera un film, che dalle diaboliche geometrie seduttive ci conduce a quelle più misurate dei sentimenti, che non perché più silenti mietono meno vittime.

Titolo originale: Dangerous Liaisons

Regia: Stephen Frears

Interpreti: Glenn Close, John Malkovich, Michelle Pfeiffer, Uma Thurman

Durata: 121′

Origine: Usa/Gb 1988

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