FILM IN TV: L’uomo con la macchina da presa, di Džiga Vertov

«Le trame dei film sono l'oppio del popolo. Viva la vita com'è!» scriveva Dziga Vertov quando i fermenti rivoluzionari spingevano gli artisti a cercare forme espressive idonee. L'uomo con la macchina da presa esprime l'onnipotenza del mezzo e del suo autore, nella eccitazione visiva ricca di una forte carica eversiva. Venerdi a Fuori Orario

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

L’ingresso, nell’universo composito di questo film del 1929, rivela, da subito la complessità del lavoro di Dziga Vertov, lo sperimentatore del cineocchio, il demiurgo che guarda se stesso guardare, l’autore di L’uomo con la macchina da presa.

Una giornata con la macchina da presa in spalla, per una Mosca metropolitana, per dimostrare una realtà che non sia illusione, nel rifiuto dell’arte come espressione massima dell’illusione. La dimostrazione del teorema porta Vertov a costruire un film che è espressione di una imprevedibile forza anticipatrice il cui esito finale non appare inficiato dalla sua diretta derivazione teorica dalla quale è anche ispirato. Vertov utilizza metodologie tecniche che solo molti anni dopo avrebbero trovato, con crescente regolarità posto nel cinema. Sovrimpressioni e dissolvenze incrociate, split screen, ralenti e accelerazioni fanno parte della struttura fondante del film in quanto ad esso profondamente connaturate, sue parti costitutive, in un crescendo armonicamente concepito per quella finale forma sinfonica che ha spinto di recente la realizzazione di versioni musicate alcune di dubbio effetto.

«Le trame dei film sono l’oppio del popolo. Viva la vita com’è!» scriveva Džiga Vertov negli anni in cui i fermenti rivoluzionari spingevano gli artisti alla ricerca di una forme espressive idonee per una cultura rivoluzionaria, capaci di comunicare la coscienza rivoluzionaria. Per perseguire questa strada erano necessarie, e sia detto per ciascuna arte, nuove forme espressive non contaminate dal passato borghese e dalla sua arte.

In adesione a questa linea di pensiero nasce e prende forma la struttura teorica di Vertov che è un convinto assertore della superiorità del documentario sul film a soggetto e che da semplice montatore dei cinegiornali, proprio con questi materiali realizzò i Kino-Pravda (cine-verità) che sono i suoi primi lavori, ebbe modo di lasciare una ricca eredità al cinema attraverso i suoi lavori di cui questo costituisce sicuramente l’apice. Il suo Kino – glaz (cine – occhio) era la nuova forma del cinema. Attraverso questa teorizzazione estetica Vertov si opponeva a qualsiasi forma di tirannia e qui risiede la forte carica eversiva. Il suo voleva essere e lo è stato nella misura in cui è stato realizzato, un cinema assoluto e L’uomo con la macchina da presa, proprio come recita la didascalia iniziale, aveva come fine la creazione di un linguaggio cinematografico assoluto e autonomo rispetto a quello della letteratura e del teatro.

Il richiamo di Vertov quindi era indirizzato ad una forma di reale autonomia dell’arte cinematografica contro ogni forma di illusionismo attraverso il rifiuto di qualsiasi elemento che consenta l’immediata identificazione dello spettatore. Si trattava di teorie difficili da fare comprendere in un’epoca di rigido controllo delle arti e così la conseguenza fu l’emarginazione di Vertov e il contemporaneo trionfo delle forme del realismo socialista.

L’uomo con la macchina da presa esprime così l’onnipotenza del mezzo e quella suo autore, in una sorta di eccitazione visiva che, pur nel crescente entusiasmo che crea, mantiene sempre la lucidità del sostrato teorico dal quale nasce, restando esemplare nell’affermare, in linea con quelle teorie, la superiorità del cine-occhio rispetto al cinema narrativo, in anticipazione del cinema futuro e nella doppia qualità di testimone di quel passato e fondatore di questo futuro.

--------------------------------------------------------------
CORSO COLOR CORRECTION con DA VINCI, DAL 5 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative