FILM IN TV – "Per qualche dollaro in più" di Sergio Leone

Per qualche dollaro in più 
Ancor più che Per un pugno di dollari, il secondo capitolo della "trilogia del dollaro" raccoglie e in certi casi sviluppa tutti gli elementi del cinema di Sergio Leone. In particolare, ciò che più appassiona è la caratterizzazione dei personaggi: dei tre protagonisti, Van Cleef conquista a poco o poco lo spettatore arrivando addirittura a mostrare una moralità rara per gli eroi leoniani. Giovedì 21 Maggio, ore 21.10, RaiTre

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Per qualche dollaro in più con Clint EastwoodManierismo radicale, violenza realistica che diventa gioco surreale, estensione, volutamente spropositata e spossante, del tempo, caratterizzazione dei personaggi, anzi dei “tipi”. Ancor più che Per un pugno di dollari, questo Per qualche dollaro in più raccoglie e in certi casi sviluppa tutti gli elementi, oggi ormai noti, del cinema di Sergio Leone: il manierismo trova espressione negli stacchi violenti dai campi lunghi ai primi piani o nell’inserimento di flash, anch’essi violenti, quasi subliminali; la violenza «spesso pervertita sadicamente» – così ne ha scritto Jacques Lourcelles – odora di cruda realtà, ma diventa gioco quando gli uomini cadono come mosche; l’estensione del tempo trova teorizzazione in due momenti in particolare: se inizialmente – ci riferiamo al duello tra il Monco e Mortimer che si sparano ai cappelli – è utilizzata per favorire, per una volta, la narrazione o meglio la definizione dei personaggi (la sequenza, infatti, permette al personaggio interpretato da Eastwood e allo spettatore di venire a conoscenza della tattica adoperata dall’ex colonnello, cioè mantenersi a distanza di sicurezza dai proiettili avversari e rispondere con la sua arma speciale che quella distanza può infrangerla), successivamente – il duello tra Mortimer e l’Indio nel finale – diventa consapevole ed esclusivo espediente per la costruzione della tensione.
Ciò che più appassiona in Per qualche dollaro in più è sicuramente l’ultimo degli elementi elencati in apertura di articolo. Dall’uomo senza nome, solitario, pigro e rilassato di Per un pugno di dollari ad “Armonica”, così soprannominato per l’abitudine di suonare questo strumento, di C’era una volta il West, fino ai tipi elencati fin dai titoli Il buono, il brutto, il cattivo e Il mio nome è Nessuno, i personaggi del cinema di Leone sono caratterizzati con semplicità e cura e fin da subito, pur avendo caratteristiche negative, sono protagonisti ed eroi. A questo proposito può essere utile riportare una dichiarazione di Eastwood su Per un pugno di dollari: «Fino a un quarto d’ora dalla fine non sai chi è l’eroe, e neanche allora ne sei sicuro: pensi che lo sia solo perché è il protagonista ed è meno schifoso di tutti gli altri». Dei tre protagonisti di Per qualche dollaro in più, è l’ex colonnello Mortimer, più del Monco e dell’Indio (Eastwood e Volonté ritrovano infatti più o meno i personaggi ch’erano stati del film precedente), a conquistare a poco a poco lo spettatore arrivando addirittura a mostrare, con il rifiuto dei dollari e mosso da un sentimento “alto” come la vendetta, una moralità rara per gli eroi leoniani.





Regia: Sergio Leone

Interpreti: Clint Eastwood, Lee Van Cleef, Gian Maria Volonté, Mara Krup, Luigi Pistilli, Klaus Kinski, Mario Brega
Durata: 129'
Origine: Italia/Spagna/Rft
Giovedì 21 Maggio, ore 21.10, RaiTre
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