FILM IN TV – Prendi i soldi e scappa, di Woody Allen

Prendi i soldi e scappa

L’esordio di Woody Allen è una catena senza sosta di brillanti gag. A differenza dei lavori successivi, sembra interrogarsi soltanto sulla comicità ma in modo scientifico: sceglie di andare a prendere la forma cinematografica più seria e più regolare, quella del documentario, per andarne a sfaldare i capisaldi e a distruggerne le regole. Mercoledì 12 novembre, Sky Cinema Classic, ore 19:30

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Prendi i soldi e scappaNascita, maturità, tentativi e affetti di Virgil Starkwell, criminale fallito che non riesce a portare a termine un solo colpo per ragioni e ostacoli assurdi e inimmaginabili. Si parte dal suo primo contatto con la malavita, quindi l’infanzia in un brutto quartiere, si segue l’evolversi della sua carriera con tanto di galere ed evasioni, passando per l’innamoramento, la costruzione di una famiglia e la cattura finale.

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L’esordio di Woody Allen è una catena senza sosta di brillanti gag che il regista riesce a mantenere dal primo minuto fino alla fine con situazioni e dialoghi davvero divertenti. Il film è girato nella forma di un falso documentario che unisce interviste ad assurdi parenti, conoscenti e testimoni, intervista allo stesso protagonista, scene di vita, scene che sarebbero testimonianze fornite da qualcuno. A differenza dei lavori successivi, in questo suo primo film Allen sembra interrogarsi soltanto sulla comicità e lo fa in modo scientifico: sceglie di andare a prendere la forma cinematografica più seria e più regolare, quella del documentario, per andarne a sfaldare i capisaldi e a distruggerne le regole. Il risultato è esondante: le risa non possono aver tregua, anche quando l’idiozia sembra aver raggiunto il culmine. Conseguenza inevitabile è che tutto sia surreale, affatto credibile, sospeso nello spensierato universo comico che non ha nessun interesse a cercare una qualche profondità o aspetto psicologico – su cui invece poi il regista costruirà la sua filmografia successiva, fino a realizzare con Zelig un’opera molto profonda, ancora una volta in forma documentaria e finita per essere uno dei film cult della psicologia.

Prendi i soldi e scappaNevrosi e frustrazioni contemporanee, che nei film in bianco e nero diventeranno sinestesie dell’umanità contemporanea, sono già presenti ma ancora adolescenti. Tra i temi qui in nuce e a cui il regista rimarrà fedele, quello dell’insuccesso, della parodia dei generi cinematografici (su tutti lo slapstick, il gangster e il western) come riflesso di una sovrastruttura codificata e per questo da demolire – non è risparmiata neanche la musica (e quindi la stessa anima alleniana) con tutto il capitolo sul violoncello e poi con il blues e i canti di lavoro quando Virgil si troverà ai lavori forzati), e ancora l’assurdità dei legami familiari, amicali e in generale tutti, con la sola eccezione dell’amore: autentico, puro, fanciullesco, a tratti edipico dello stesso Allen per le sue donne – in questo film primeggia la bella Janet Margolin, che collaborerà con Allen anche in Io e Annie anche se non nel ruolo di prima donna.

Fin dal suo primo lavoro Allen usa se stesso, il proprio corpo, come mezzo comico, come idiota vittima costante dell’idiozia altrui. Ingenuo e psicotico, criminale eppure talmente innocuo da essere sopraffatto dalla civiltà e da esserne deriso (non riesce neanche ad essere tra i primi dieci criminali più noti!). Nota di merito a Oreste Lionello, senza cui in Italia Woody Allen non sarebbe ciò che è, che fin da questo film (anche se in Italia è uscito dopo Il dittatore dello stato libero di Bananas) dà al personaggio alleniano i tratti caratteristici che gli hanno permesso di essere riconoscibile e intramontabile.


Titolo originale: Take the Money and Run

Regia: Woody Allen

Interpreti: Woody Allen, Janet Margolin, Marcel Hillaire, Jacqueline Hyde

Origine: Usa 1969

Durata: 85'

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