Sapore di mare, di Carlo Vanzina

Lampi di genio, profili illuminanti e moltiplicazioni a oltranza… qualcosa si è perso dentro un cinema che di lì a qualche anno sarebbe stato il più odiato e sbeffeggiato

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Forte dei marmi, la Capannina, gli anni ’60, amori perduti, Gino Paoli, Calà che da qui in avanti resterà sempre Calà, sentimenti che s’incrociano tra Milano e Napoli, Edoardo Vianello, spiagge stracolme, i primi topless, Karina Huff che è bellissima, l’ingenuità delle albe d’agosto, temporali estivi che sono il rumore di un tradimento,  bagnini slapstick e i marchesini Pucci (“sangue blu dipinto nel blu”), Patty Pravo, Alberto Lupo, citazioni dozzinali messe a caso, scritte, juke-box graffiti….

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Primo tassello di una trilogia ispirata e a suo modo ineguagliata della post-commedia all’italiana. La vacanze successive saranno invernali (il Natale) e internazionali (l’America): deviazioni on the road, che gradualmente si allontanano dal ricordo, per farsi divenire metamorfico “a tappe”. C’era un disegno dietro ai Vanzina del dopo Forte dei marmi: allontanarsi dalla memorie e da se stessi, per scoprire il piacere ludico del decennio craxian-berlusconiano. Con lampi di genio, profili illuminanti e moltiplicazioni a oltranza… qualcosa si è perso dentro un cinema che di lì a qualche anno sarebbe stato il più odiato e sbeffeggiato, il più snobisticamente allontanato anche dai pur bravi autori-attori romani, toscani, napoletani… e così via. L’insieme forse non torna: i Vanzina hanno fatto solo tre film belli? O anche quelli sono da buttar via? O è tutto da ri-valutare? E Il cielo in una stanza?

Sapore di mare. 1982. Il ricordo degli anni ’60, posticipato e sgangherato, perennemente in bilico tra il come NON-scivere una sceneggiatura e il come far RIDERE la gente. In mezzo a tutto questo, c’è persino chi finisce col piangere perché ha ricordato. Gli occhi lucidi di Jerry Calà/Luca invecchiato nell’epilogo anni ’80 davanti a Marina Suma, amore di una giovinezza che se ne va, sono quelli del rimpianto e della coca dei ricchi. Qualcosa hanno perduto i due fratelli nel fare un film così… e dietro ogni furbizia c’è sempre il dolore della vita che fa ridere, sì… ma a volte.

Regia di Carlo Vanzina
Interpreti: Jerry Calà, Marina Suma, Christian De Sica, Virna Lisi, Isabella Ferrari, Karina Huff
Durata: 95’
Origine: Italia, 1983

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
4

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
3.67 (6 voti)
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