FILM IN TV: "The Truman show" di Peter Weir

Il cinema di Weir ha lavorato, da sempre, sulle sottili paure insinuate e celate da una normalità quotidiana. “The Truman show” non si sottrae a questa caratteristica dilatando nella commedia che svolta in dramma, le paure del proprio spettatore onnisciente negate, invece, al suo disarmato protagonista. Sabato 19/2 ore 21 La 7.

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I processi di invecchiamento al quale sono sottoposti alcuni film sono talora rapidi e a volte dilatati negli anni. Ciò accade in funzione di molte variabili prima fra tutte l' assunto finale, la traccia che lo distingue. È innegabile che un film come Truman show, avendo come dominante tema di fondo quello del voyeurismo televisivo (ma anche manipolazione, ma anche la violenza dei media sulle coscienze), abbia ceduto, nel tempo, parte della propria carica dirompente. Dal 1998 la televisione ha fatto passi da gigante nel cammino di brutalizzazione di se stessa e dei propri assidui seguaci e quindi, oggi, altro che il voyeurismo  amichevole e, tutto sommato, pacioso di Truman show. Oggi, attraverso il mezzo televisivo si vuole annientare l'avversario, la televisione è l'arena in cui si uccidono i tori e le gazzelle, le sortite di Domenica in, tanto per parlare di casa nostra, e dei vari show televisivi servono a soddisfare palati sempre più affamati di nefandezze varie ancorché adattabili ad ogni gusto. Per cui più che nella favola acida del povero Truman sembra di stare nell'arena dolorosa di Cronenberg.

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Resta però del film, nonostante ciò, quella carica umana che il cinema di Weir ha sempre avuto e resta quello slancio positivo già sottolineato in un film come Mosquito coast. film con il quale condivide molte affinità e alcune qualità. Il cinema di Weir ha lavorato, da sempre, sulle sottili paure, quelle insinuate e celate da una normalità quotidiana si pensi – non servono citazioni – ai suoi film, a cominciare da Green Card, se non da L'ultima onda. Anche quest'opera non si sottrae a questa caratteristica e dilata nella commedia che svolta in dramma, le paure del proprio spettatore onnisciente negate, fin quasi alla fine, invece, al suo disarmato protagonista. Così il film diventa l'elegia dell'ingenuità e la ribellione all'occulto controllore, il salto finale nel vuoto del mondo vero, non è solo la(ri)nascita di Truman, ma rappresenta l'atto di sfida dell'angelo che si ribella a Lucifero.Un contrappasso umano rispetto all'eterno racconto della Bibbia, che dal falso Eden creato per Truman, immerso in una realtà fatta di rara perfezione solare, giunge un gesto che nella sua lucida determinazione dovrebbe salvare il genere umano da una ferinità senza uscita. Ma ci accorgiamo che il gesto di Truman è solitario, salva solo se stesso, se ancora oggi il cuore del problema non è ciò che si vede, ma perché si continua a vedere?


 


The Truman show (USA 1998) di Peter Weir
con Jim Carrey, Ed Harris, Natascha MacElhone
sabato 19 febbraio ore 21 La 7.

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    Un commento

    • "il cuore del problema non è ciò che si vede, ma PERCHE' si continua a vedere…"