FILM IN TV – "Un giorno di ordinaria follia", di Joel Schumacher


La follia e il campo della psicologia contorta sono da sempre le tematiche che Joel Schumacher riesce a trattare con maggior efficacia, visto anche il successo dell’inquietante Number 23. Un giorno di ordinaria follia (traduzione abbastanza accettabile di un più calzante Falling down) è un film appassionante in cui il regista denuncia l’ipocrisia statunitense. Ciò che colpisce in questo film è l’insano clima generale che cresce di sequenza in sequenza. Giovedì 31 maggio ore 23.15 Iris

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Quando le giornate iniziano nel modo sbagliato, c’è poco da fare. Soprattutto se ti chiami William “Bill” Forster e sei un ex impiegato divorziato che nel giorno del compleanno dell’adorata figlia Adele cerca di arrivare a casa della sua ex moglie per passare del tempo con lei e tutto sembra frapporsi. L’inizio, con un ingorgo da record e un caldo soffocante, in una sequenza claustrofobica in cui le soggettive e i dettagli trasudano oppressione ed estremo senso di fastidio, dà il là alla follia di Bill, che scende dalla macchina e decide di andare a casa a piedi. Da quel momento il film si dirama tra il climax ascendente di violenza di William e l’ultimo giorno di lavoro del sergente Prendergast (Robert Duvall), un uomo sottomesso dalla moglie che vede in questo ultimo interessante caso una via di uscita per ritardare il più possibile il momento della pensione.
Michael Douglas regala una favolosa interpretazione di questo psicopatico dal buon cuore, un uomo capace di distruggere un minimarket coreano e allo stesso tempo di pagare la lattina di coca cola che si porta via dopo il disastro, un uomo che, dopotutto, vuole solo vedere sua figlia per portarle un regalo. Basta non mettersi sulla sua strada, lo dice lui stesso, “e nessuno si farà del male”. Bill è una sorta di antieroe che si eleva sopra a tutto e a tutti, smascherando la società americana contemporanea, una società evidentemente capace di portare un uomo oltre l’orlo della crisi di nervi. Solo al termine i percorsi dei due personaggi si intrecceranno, per un finale che si intona perfettamente con tutto il resto della pellicola.

La follia e il campo della psicologia contorta sono da sempre le tematiche che Joel Schumacher riesce a trattare con maggior efficacia, visto anche il successo dell’inquietante Number 23. Un giorno di ordinaria follia (traduzione abbastanza accettabile di un più calzante Falling down) è un film appassionante in cui il regista denuncia l’ipocrisia statunitense. Ciò che colpisce in questo film è l’insano clima generale che cresce di sequenza in sequenza, grazie ad un utilizzo particolare dei dettagli e dei primissimi piani, frutto del lavoro di montaggio di Paul Hirsh, oltre che di una colonna sonora perfetta nel creare attimi di pura tensione.
Dopotutto William è un uomo qualunque, con alcuna qualità particolare, che solo con la sua insania mentale riesce a mettere in crisi diversi quartieri della città degli angeli. Un giorno di ordinaria follia è un vortice o, per riprendere le parole di Bill “un viaggio in cui si va avanti perché non si può più tornare indietro”. 

 

Titolo originale: Falling Down
Regia: Joel Schumacher
Interpreti: Michael Douglas, Robert Duvall, Barbara Hershey, Tuesday Weld, Frederic Forrest, Rachel Ticotin, Joey Hope Singer, Lois Smith
Durata: 115 min
Origine: USA, 1993
Giovedì 31 maggio ore 23.15 Iris

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