FILM IN TV – Un posto al sole, di George Stevens

Una tragedia americana, come il titolo del romanzo che da vita al soggetto del film. Un dramma corporeo, intenso e vibrante dove il sogno a stelle e strisce finisce dritto nel turbine rovente dell'avidità e della passione.
Venerdi 25/11 ore14:05 La 7

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Se A place in the sun l’avesse girato Ejzenstein sarebbe diventato qualcosa di profondamente diverso. Per poco non è stato così. Nel 1931 il regista Josef Von Sternberg accettò l’incarico di occuparsi del romanzo di Theodore Dreiser An american tragedy che inizialemente la casa di produzione Paramount aveva deciso di affidare all’immenso regista russo. Ovviamente il genio della Corrazzata Potemkin aveva le sue idee, il suo modo di vedere il cinema ed elaborò un lungo monologo interiore in puro stile joyciano. La risposta da Hollywood non tardò ad arrivare e fu un bel no grazie. Così passarono alcuni anni e il soggetto, divenuto nel frattempo Un posto al sole arrivò tra le mani di George Stevens che decise di realizzare un remake del film di Sternberg. Il colpo riuscì, l’ottimo autore di film di genere entrò a pieno titolo tra i grandi registi del cinema americano (da non dimenticare assolutamente i successivi: Il cavaliere della valle solitaria, Il Gigante). Un posto al sole si portò a casa quattro oscar: regia, sceneggiatura, fotografia e musica. Il melodramma rinato nelle mani di Stevens si addensa soprattutto attorno alle forti caricature psicologiche dei protagonisti. George Eastman (Montgomery Clift) è un giovane di modeste condizioni che riesce a far carriera grazie ad uno zio industriale che gli offre un buon lavoro. Nel suo percorso verso il successo, il ragazzo dalle belle speranze si innamora di Alice (Shelley Winters) un’operaia della stessa fabbrica. Ma in lui è troppo forte il seme dell’arrivismo, il desiderio di trovare a tutti i costi una posizione di rango nella famiglia alto borghese dello zio. Un’ottima occasione gli viene offerta dalla conoscenza di Angela (Elizabeth Taylor) ricca ed elegante ragazza incontrata a casa degli zii. L’amore tra i due è impedito dalla presenza di Alice che è per di più incinta. Da qui inizia il calvario di George. Cercherà in tutti i modi di farla abortire, e per non perdere l’amore di Angela deciderà di sbarazzarsi di Alice durante una gita in barca. Il coraggio però gli viene meno, ma un brusco movimento di Alice le farà perdere l’equilibrio trascinandola in acqua. La donna annega e George riuscirà a salvarsi, ma verrà accusato di omicidio e ogni sogno di raggiungere la ricchezza e il potere svanirà per sempre. Nella traccia del melodramma lanciato da un maestro del genere come Douglas Sirk, Stevens trova il proprio stile compositivo. Ritaglia i personaggi con incredibile densità psicologica trasformandoli in puri cristalli, dalla fragilità troppo evidente, di una società alle prese con molti lati oscuri. Contrapposti in un’arena sociale dai contorni cinici e moralistici i deboli finiscono comunque per cedere, si arrendono al peso di una realtà che non ha voluto accettarne l’esistenza.

 

 

UN POSTO AL SOLE di George Stevens

 

con: Montgomery Clift, Elizabeth Taylor, Shelley Winters, Anne Revere, Raymond Burr, Herbert Heyes

 

USA 1951, 122′

 

Sabato 25 novembre, ore 14.05, La 7

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