È uscito il numero 600 della storica e prestigiosa rivista Filmcritica, la più militante e “di tendenza” della scena critica internazionale.
Il “compleanno” sarà l'occasione venerdì 5 Febbraio a Roma alla Casa del Cinema alle ore 16:30 per un incontro con la redazione sotto l'emblematico titolo “Che fare” cui parteciperanno critici, intellettuali, cineasti, attori. Sarà presentato il libro Senso come rischio, antologia “ragionata” di scritti apparsi sulla rivista in questi primi 60 anni di vita, e  il nuovo numero della rivista (sui cui compaiono contributi di Marco Bellocchio, Werner Herzog, Paul Vecchiali, Julio Bressane, Amos Gitai, Jean-Marie Straub, Giacomo Marramao), e sarà proiettato in anteprima nazionale il nuovo film di Amos Gitai Carmel (Israele/Francia/Italia 2009, 93') v.o. con sottotitoli in italiano.

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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THE OTHER SIDE OF GENIUS. IL CINEMA DI ORSON WELLES – LA MONOGRAFIA

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Filmcritica esce regolarmente ogni mese dal 1950, è diretta da sempre da Edoardo Bruno e fondata tra gli altri da Roberto Rossellini, Umberto Barbaro, Galvano Della Volpe.
Sulle sue pagine scrivono da tempo critici come Alessandro Cappabianca, Enrico Ghezzi, Bruno Roberti, Lorenzo Esposito, Andrea Pastor, Daniele Dottorini, Francesco Salina, Sergio Arecco, Massimo Causo, Daniela Turco, Simone Emiliani , Giona A. Nazzaro e vi hanno scritto firme come Gilles Deleuze, Jean-Luc Nancy, Emilio Garroni, Pietro Montani, Remo Bodei, Ignacio Matte-Blanco, Pietro Ingrao, Fausto Bertinotti e cineasti come Pasolini, Vecchiali, Citti, Herzog, Sokurov, Bela Tarr, Gitai, Naderi, Ruiz, Schrader, Scorsese, Kiarostami, Bertolucci, de Oliveira, Bellocchio, Martone, Moretti, Argento, Straub/Huillet…
Di Filmcritica, tutto si può dire meno che i suoi 60 anni non siano percorsi da una pluralità di storie, tali che qualcuno potrebbe ritenere perfino in contrasto tra loro: Rossellini e Hollywood, Bresson e Hitchcock, il grande cinema sovietico e il grande cinema americano, Pasolini e Orson Welles, de Oliveira e Clint Eastwood, Straub/Huillet e Godard, Raoul Ruiz e Gitai, oppure anche il cinema mainstream e quello sperimentale. Coppie di opposti che non sono opposti, alla prova della scrittura e della sensibilità filmica. Contro il cattivo cinema, il cinema pretenzioso, contenutistico, mero veicolo di ideologismi. Come dice Godard, il cinema non è un’arte né una tecnica, ma un mistero. E il mistero implica il rischio. “Forse – come concludeva Emilio Garroni in Estetica –, il senso è il rischio che non possiamo non correre, di cogliere la sensatezza, mentre la conquistiamo”. Senso come rischio, quindi.
Testi di Deleuze, Garroni, Jameson, Lizzani, Montani, Matte Blanco, Nancy, Schrader ecc., che Filmcritica ha segnalato nel corso degli anni, e di cui ha caldeggiato, se del caso, la traduzione italiana, cercano di rispondere alle domande poste dai film, senza operare nessuna scissione tra cinema e pensiero, ma anzi esplicitando il carattere della filosofia come pensiero del cinema. Filmcritica ha sempre preferito assumere il rischio di una critica militante, esercitata sui film, senza troppi salvagenti teorici, nella convinzione che i film siano parte integrante e determinante della teoria stessa, che essi, anzi, possano contribuire a fondarla, più che riceverne legittimazione a posteriori.
Edoardo Bruno sarà ospite sabato 6 febbraio alle h 16:50 di Onde Selvagge – Magazine di Cinema e Altre Derive, lo spazio radiofonico di Sentieri Selvaggi su Radio Popolare Roma.

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