Il Fondo Densz e il documentario Luci Rotte: una salvaguardia della memoria oscena
Il 9 novembre a Ortigia il regista Francesco Emmola presenterà un progetto che vuole salvare la memoria storica del cinema porno italiano.
Dall’8 al 10 novembre la Cineteca dello Stretto a Ortigia, per “The Past Is the Future – La prima non-conferenza degli archivi filmici”, ospiterà il regista Francesco Emmola che, insieme a Carlo Montanari (Cultore e divulgatore della pornografia audiovisiva) e Andrea Ponzecchi (Archivista presso l’Archivio Pellicole della Fondazione ‘Cineteca di Bologna’), parteciperà all’intervento Salvaguardia della Memoria Oscena tra Sfide dell’Archivio DENSZ e Documentario LUCI ROTTE.
In questa occasione verrà presentato per la prima volta il Fondo Cinematografico DENSZ, nome che proviene dalle iniziali dell’omonimo collettivo da cui il progetto è partito (Rosanna D’Aloisio, Francesco Emmola, Dario Nardi, Mirko Stasi e Filippo Zeltman) e che si prefigge di operare una mappatura delle ultime sale a luci rosse rimaste aperte in Italia.
Il progetto inizia nel 2019, quando chiude il Cinema Mignon di Ferrara e il suo archivio di film hard rischia di essere dimenticato. Così inizia la creazione del Fondo DENSZ in collaborazione con la Cineteca di Bologna, che mette in salvo 535 pellicole a luci rosse.
“Ci siamo ritrovati con un archivio pirata tra le mani, erano copie che dovevano tornare al distributore – racconta Emmola a Sentieri Selvaggi – l’archivio è frutto della collezione di titoli provenienti da una mezza dozzina di sale che via via, nel corso di un trentennio, hanno chiuso i battenti; le pellicole rappresentano oggi uno spaccato inedito della storia della pornografia audiovisiva e dell’esercizio in sala di questa, dalle sue origini fino al suo declino, della storia di un intero paese”.
A novembre 2022 il progetto ottiene finalmente l’approvazione per la consegna del primo lotto di pellicole presso gli archivi della Cineteca di Bologna che, che tramite Andrea Meneghelli, ha accolto e istituzionalizzato il fondo DENSZ. La consegna delle pellicole si è conclusa a giugno 2023, mentre la mappatura completa dei contenuti a settembre 2024. A detta di molti esperti e studiosi dei Porn Studies interpellati – tra cui il regista Franco Maresco, Giampiero Raganelli, Giovanna Maina e Federico Zecca -, questo archivio rappresenta il principale fondo italiano dedicato a questo genere. Allo stesso tempo però, si ritrova ancora negli archivi di margine a causa dei molti tabù che il cinema pornografico si porta dietro.
“Un’elegia per un’epoca in cui sessualità ed eros erano strettamente connessi alla dimensione organica e materiale: attraverso la celluloide si espande la memoria di tempi ormai perduti – dice il regista sui social – questo fondo rappresenta per noi un prezioso viaggio nella storia socioculturale italiana, esplorata attraverso il punto di vista eccentrico del cinema pornografico”.
Il regista sta lavorando sin dalle origini a un doppio progetto di cui fa parte anche il documentario LUCI ROTTE, il cui obiettivo è l’esplorazione di un capitolo ancora poco noto e l’apertura a una riflessione sul valore della memoria di una stagione controversa per il cinema e la società italiana.
“Fin dall’inizio, abbiamo documentato in video tutte le fasi del salvataggio, e questo è diventato l’embrione del documentario – prosegue il regista – l’obiettivo è l’apertura di un dibattito più ampio della sussistenza di una memoria di serie A, ufficiale e riconosciuta che vale la pena di salvare e proteggere, e una memoria di serie B, minore, marginale quindi sacrificabile. Il nostro gruppo di affinità ha trovato il proprio centro, il proprio focus sul sovvertire la narrazione dominante piena di distorsioni, censure e omissioni sulla pornografia audiovisiva”.
Durante l’anteprima del 9 novembre verranno presentate le prime immagini del teaser di LUCI ROTTE, definita da Emmola stesso “un’opera ibrida, tra performance, documentario di creazione e d’archivio” che mira a riscoprire e a salvare pezzi importanti ma dimenticati della nostra storia, “una profezia per quello che è il destino del cinema tout court come luogo di invenzione e rinnovamento del linguaggio filmico”. L’ obiettivo è quello di aprire un dibattito più ampio sulla pornografia audiovisiva, un campo che racchiude tutta una serie di temi, argomenti e questioni che meritano di essere discussi e affrontati più approfonditamente.