"Forever Blues", di Franco Nero

Distribuita, prodotta e girata da Franco Nero, l'opera d'iniziazione è un omaggio al sentimento blues. Un "kind of blue", sincero e sofferto, voce di un io frammentato e diviso: orfano e sradicato cinema che sembra aver perso il proprio posto nel mondo, che sembra essere il frutto amatoriale di una passione mai assopita.

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Distribuita, prodotta e girata da Franco Nero, l'opera d'iniziazione è un omaggio al sentimento blues, malinconica insoddisfazione che appesantiva i cuori dei neri del Delta del Mississippi: senso di anomia e alienazione, assenza di radici e di antenati, sensazione di essere merci più che persone, perdita di amore, famiglia e luogo d'origine. Non siamo nel profondo sud degli Stati Uniti, ma in piccolo centro del sud Italia (dalle targhe delle auto si capisce che ci troviamo in Calabria), in cui un trombettista jazz suona da anni nel piccolo locale "New Orleans Cafè" e sente pesare tutti i suoi anni passati in solitudine o in compagnia dell'unica amica: la musica. Il suo cuore ha incontrato il dolore e un ragazzino vittima della violenza del padre che per caso si ritrova in quel locale ipnotizzato dalle note magiche. Un "kind of blue" di Franco Nero, sincero e sofferto, voce di un io frammentato e diviso: orfano e sradicato cinema che sembra aver perso il proprio posto nel mondo, che sembra essere il frutto amatoriale di una passione mai assopita. Quel bambino è diventato musicista, anche lui trombettista, grazie a quell'incontro folgorante ha frantumato il muro del silenzio e del terrore. Dimessa produzione, che ricorda però al cinema italiano di lasciar scorrere nelle proprie vene l'ossessionante e inconciliabile lacerazione interiore. Franco Nero, attraverso il blues (e la partecipazione del mitico Lino Patruno al banjo, insieme alla sua band), è alla ricerca del cinema, con una vena impulsiva e romantica della sua natura, che poeticamente fatica a controllare. Con il blues però pianti tensioni e ossessioni universali dentro la specificità di una storia particolare. Il rapporto tra un uomo disancatato e un ragazzino che non sa reagire, è il rapporto tra padre e figlio guardandosi dentro e guardandosi da fuori nello stesso tempo. Sdoppiarsi (l'attore e il regista) e riconoscere che l'integrità dell'immagine è solo una finzione. Cinema che da corpo alla sensazione moderna di perdita del possesso di sé proprio perché nasce nell'esperienza di essere posseduti legalmente, materialmente, ma l'ambiente è scorporato dalla realtà e questo cinema si spinge fuori dai confini perché da forma a una contraddizione, un conflitto che è anche una possibilità.

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Titolo originale: id.


Regia: Franco Nero


Interpreti: Franco Nero, Paola Saluzzi, Minnie Minoprio, Guia Quaranta, Daniel Piamonti, Robert Madison


Distribuzione: Moviemax


Durata: 90'


Origine: Italia, 2006

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