Francesco Guccini: fra la Via Emilia e il West, di Giuliano Nicastro

Un’esperienza collettiva da rivivere in sala, un concerto passato alla storia che arriva sul grande schermo per tre giorni, da oggi all’8 dicembre, in occasione del suo 40° anniversario

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«La via Emilia tagliava Modena in due; la strada dove abitavo, da una parte, si incrociava con essa. Dall’altra parte c’erano già gli ampi campi della periferia. Erano un po’ il nostro “West” domestico: bastava fare due passi, o attraversare una strada, e c’erano già indiani e cowboys, cavalli e frecce; c’era, insomma, l’Avventura, tradotta in “padano” dai film e dai fumetti. Poi la via Emilia continuò a tagliare Modena in due, ma il West aveva volto diverso, e il “mito americano”, quello di tante generazioni oltre alla mia, parlava lingua diversa, quella del rock, delle copertine dei dischi, della faccia di James Dean in Gioventù bruciata, dei libri che altri appena prima di noi avevano scoperto e voltato in italiano. Ma i due riferimenti esistevano sempre, un piede di qua e uno di là, il sogno (meglio, l’utopia) e la realtà…» 

Con i ricordi di Francesco Guccini, raccontati in un’inedita intervista introduttiva, si apre la riedizione di Francesco Guccini: fra la Via Emilia e il West, il celebre film concerto filmato a Bologna il 21 giugno 1984 in una Piazza Maggiore letteralmente invasa da più di 150 mila fan del grande cantautore bolognese. Per tre giorni, dal 5 all’8 dicembre, in occasione del suo 40° anniversario, il film concerto sarà proiettato nelle sale italiane in una versione completamente restaurata con audio in 5.1. Un concerto storico, una manifestazione di amore nei confronti di Francesco Guccini che all’epoca celebrava i suoi vent’anni di attività, accompagnato sul palco da grandi amici e colleghi come Lucio Dalla, Paolo Conte, I Nomadi, Pierangelo Bertoli e moltissimi altri.

E pensare che lo stesso Guccini, come lui stesso confida nella piccola intervista introduttiva, viene convinto a forza dal suo manager Renzo Fantini e dall’allora assessore alla cultura del Comune di Bologna Nicola Sinisi a tenere il concerto di Piazza Maggiore: “Se non lo fai tu lo farà un altro“. E così, Guccini, riluttante, accetta. Ne esce uno dei concerti più importanti e ricordati della musica italiana, quasi un’ora e mezza di performance in cui Guccini invita sul palco amici e colleghi a festeggiare con lui e il suo pubblico. Dagli Equipe 84 che si esibiscono ne La canzone del bambino nel vento, brano conosciuto anche come Auschwitz e scritto proprio vent’anni prima dallo stesso Guccini, passando per il quartetto Viulàn, i Nomadi, fino ad arrivare a Pietrangelo Bortoli, l’incontenibile Paolo Conte e il grande Lucio Dalla, che esegue un’emozionante versione del brano Piazza Grande. 

Lo show viene ripreso da Giuliano Nicastro e i suoi collaboratori attraverso sei angolazioni differenti che ci raccontano da altrettante prospettive la festa-concerto a cui Guccini ci invita tutti, comportandosi da perfetto oste con tanto di bottiglione tracannato dopo ogni brano, sempre posizionato al suo fianco. La breve timidezza che lo contraddistingue nei minuti iniziali quando pure uno come lui deve affrontare l’impatto con i 150 mila e passa di Piazza Maggiore, si scioglie con il passare dei minuti, nei quali Guccini esegue, una dopo l’altra, le canzoni più importanti della sua carriera, da Canzone per un’amica, passando per Il vecchio e il bambino, fino ad arrivare a la Locomotiva, indimenticabile brano con cui si chiude un concerto passato alla storia e che il cinema ci riconsegna intatto alla prova del tempo.

Regia: Giuliano Nicastro
Distribuzione: Nexo Studios
Durata: 90′
Origine: Italia, 2024

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
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Il voto dei lettori
2.67 (9 voti)
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