Future Film Festival 08 – "Byousoku 5 Centimeters", di Mokoto Shinkai (Concorso)

Byousoku 5 Centimeters Segnato da una malinconia evidente, Byousoku 5 Centimeters il film in concorso di Makoto Shinkai, è strutturato in tre episodi che non compromettono l’integrità complessiva del film che riesce a raccontare i sentimenti con intensa capacità e dei suoi effetti con rara sensibilità.

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byousoku_5_centimetersI fiori di ciliegio, quando sfioriscono cadono a terra con una velocità di cinque centimetri al secondo. Da questa considerazione che riassume il senso dello scorrere del tempo e della vita, parte il film di animazione del trentacinquenne regista nipponico. Tre episodi che attraversano le vicende giovanili dei due protagonisti Takaki e Araki. La loro iniziale amicizia si trasforma e il sentimento prende il sopravvento. Takaki è un ragazzo riflessivo e pensoso con lo sguardo gettato oltre quello che vedono gli altri suoi coetanei ed è per questo che ammirato dalle ragazze e da Araki in particolare. La loro amicizia diventa solo epistolare quando sono costretti a trasferirsi ciascuno in un’altra città. I tre episodi del film ricostruiscono i loro percorsi e ci raccontano delle loro strade che sono destinate a non incrociarsi più.

Segnato da una malinconia evidente, il film di Makoto Shinkai attraversa, i sentimenti dei due giovani protagonisti con intensa capacità raccontando quei turbamenti e dei suoi effetti con rara sensibilità. Lo spettatore non mancherà di riconoscersi nello svolgersi del racconto, ma soprattutto nelle riflessioni dei protagonisti che riescono a toccare le corde più sensibili del sentimento amoroso con i toni sommessi del diario intimo. È questo il tratto più interessante del film, la capacità di emozionare attraverso una storia che, sebbene suddivisa nei tre episodi “Okasho”, “Cosmonaut” e “Byousoku 5 Centimeter”, riesce a mantenere una propria unità che si consolida attraverso una coerente complessità della struttura. L’autore, infatti, pur nella semplicità della trama riesce non soltanto ad illuminare il film della una variegata gamma di sentimenti raccontati nel tratto ora rigido, ora più fluido del disegno, ma utilizza con sapienza le idee narrative. Lo sfondo di forte malinconia, sulla cui partitura si muovono i personaggi, è arricchito da una strutturazione non banale avvenuta nella fase di scrittura. L’abilità di scindere in atti la narrazione che costituisce in se una piccola, ma interessante, trovata è accompagnata da un’altra idea espressiva che agisce quasi in via subliminale sullo spettatore. La narrazione dei tre episodi, infatti, viene affidata a tre personaggi differenti: a Takaki e Araki nel primo attraverso lo scambio epistolare, a Takaki nell’ultimo episodio e nel secondo a Sumide Kanae, una nuova compagna di scuola di Takaki. A questo modo le tre visioni si completano a vicenda e se nel primo assistiamo alla nascita di un impossibile amore e nel secondo sentiamo il pudore dei sentimenti, nell’ultimo si rifletterà sulla definitiva consapevolezza di quanto sia fuggevole il sentimento e quanto inafferrabile la sua complessità.

 

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