Future Film Festival 08 – Dieci anni di futuro

I dieci anni che il Future Film Festival compie quest’anno sono segnati da un programma che si annuncia ricco e interessante e raccoglie 27 anteprime oltre ai numerosi ospiti previsti. La manifestazione bolognese riafferma così la sua peculiare natura che coniuga la ricerca con la memoria di un passato attraverso l’offerta delle novità più interessanti.

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Il Future Film Festival di Bologna compie il suo primo decennio di vita. La manifestazione bolognese si è andata affermando durate il suo percorso, proprio per la sua peculiare natura che coniuga la ricerca, all’interno di un’area cinematografica che sta diventando via via sempre più largamente visibile, e la memoria di un passato che, giocoforza, relegava lo spazio della pura fantasia creativa solo all’animazione artigianale. Il FFF si è fatto testimone di questa trasformazione che è avvenuta nel settore grazie al sempre più massiccio impiego della tecnologia, perseverando negli anni e accrescendo così le proprie potenzialità seduttive per un pubblico già avvezzo ad un cinema che trova le proprie suggestioni proprio in un universo fatto di fantastico, di dimensione favolistica e di immaginario, non mancando, nel contempo, di attrarre in quest’orbita nuovi appassionati.

Il festival di Bologna quindi, vuole riaffermare, nel suo decimo anno di attività, proprio queste caratteristiche offrendo al proprio pubblico un programma fatto di ricchezza espressiva, vivacità innovativa e riflessione culturale nelle numerose occasioni mattutine dedicate agli incontri con personalità che a vario diventano protagonisti di queste mutazioni tutto ciò grazie all’attenta direzione affidata a Giulietta Fara e Oscar Cosulich.

Sono ben 27 i film in anteprima quest’anno e molto prestigiosi gli ospiti annunciati. Si parte dalla sigla la cui realizzazione è stata affidata al noto studio d’animazione giapponese MadHouse produttore, tra l’altro, dei film di Satoshi Kon, da Perfect Blue a Paprika, più in particolare la sigla è di Toshio Hirata giovane realizzatore dell’animazione che conferma la capacità della casa nipponica di investire sui giovani talenti.

Numerosi gli omaggi alle cinematografie: Argentina, Cuba, Spagna, Inghilterra, Giappone, Brasile, Nuova Zelanda e Messico sono i Paesi rappresentati in questa edizione del Future Film Festival. Così l’esplorazione si allarga per presentare approfondimenti su cinematografie del passato, alternative o complementari alla nostra come Los Campeones de Latinoamerica, omaggio al cinema d’animazione latino-americano, Pantalla Animada, omaggio al cinema d’animazione spagnolo, l’omaggio a Toei Animation e quello ad Halas & Batchelor.

Ricca la selezione di opere prevista per questi Paesi. Brasile, Cuba, Argentina, Messico offriranno le loro opere che testimoniano la ricchezza e la vivacità artistica di questi Paesi nel campo dell’animazione. Sarà proprio affidato a Wood&Stock: Sexo, Oregano & Rock’n’Roll del brasiliano  Otto Guerra l’evento d’apertura del Future Film Festival (martedì 15 gennaio, ore 21:00) e che sarà presente durante la manifestazione.

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Numerosi gli autori che il pubblico avrà occasione di incontrare durante le giornate della manifestazione. Si tratta di direttori artistici, addetti ai lavori che provengono da case di produzione che stanno dettando le linee guida all’interno del cinema digitale da Pixar Animation Studios, Blue Sky, Industrial Light & Magic e Weta Digital. Si potranno inoltre incontrare Juan Antin (Argentina), Juan Padron (Cuba), Pablo Angeles – Hombrezoo (Messico) autori di opere inserite nel palinsesto degli omaggi alle cinematografie. Un posto di rilievo, va riconosciuto a Bruce Sterling, scrittore americano tra i padri del cyberpunk attivo fin dal 1977 nella narrativa. 

Tante, come si diceva, le anteprime oltre al già citato Wood&Stock: Sexo, Oregano & Rock’n’Roll, avremo Le Antena dell’argentino Esteban Sapir, Tueur de Montmartre film di produzione francese di Borislav Sajtinac, Byousoku 5 Centimeters e Gamera: Chiisaki yusha-tachi provenienti dal Giappone il primo di Makoto Shinkai e l’altro di Ryuta Tasaki, Nocturna degli spagnoli Victor Maldonado e Adriá García, Black Sheep sulle orme del primo Jackson del neozelandese Jonathan King, La Reine soleil e quindi i molto attesi Aliens vs. Predator di Greg and Colin Strause e, infine, quale evento di chiusura The Water Horse: Legend of the Deep di Jay Russell, i cui effetti speciali sono stati curati della Weta Digital che ha curato, con egregi risultati, gli effetti speciali di Il Signore degli Anelli.

 

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