Il futuro è obsoleto: 30 anni di Canecapovolto

Fuori Orario propone una notte speciale dedicata al collettivo catanese. Canecapovolto sarà a Roma al Filmstudio Tor di Nona venerdì 21 aprile con proiezioni e un live set

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Fuori Orario propone una notte speciale (ore 2:05 del mattino del 15 aprile) dedicata a Canecapovolto, il progetto collettivo che da più di 30 anni si fa detonatore per far esplodere e mostrare in flagranza le contraddizioni, i meccanismi dell’informazione e delle tecniche dell’audiovisivo: IL FUTURO È OBSOLETO 30 ANNI DI CANECAPOVOLTO (Italia, 1992-2022, col., e b/n, dur., 240’ circa), in prima visione assoluta su Rai 3.

Filmstudio presenta, proprio in occasione dei loro primi 30 anni di attività, 18 cortometraggi editi e inediti di Canecapovolto. Il programma proseguirà con una performance sonora di 30 minuti con Canecapovolto assieme a Torturette (Elisa Abela) e Adriano Elia (törst). Appuntamento venerdì 21 aprile, ore 20:00 presso il Teatro Tordinona – STRASBERG a Roma.

Canecapovolto nasce a Catania nel 1992 ed è composto da Alessandro Aiello, Enrico Aresu e Alessandro De Filippo; il lavoro del gruppo, legato al cinema pur trasgredendone totalmente i canoni, sviluppa un’indagine sulle possibilità espressive della visione, attraverso strategie audio-visive che privilegiano la matrice scientifica della comunicazione e la sua risposta nello spettatore.

“Il disagio percettivo deve ingenerare la crisi dello spettatore, una crisi che lo induca a mettersi in gioco, a faticare, a proporsi come spettatore critico, cioè come interprete e creatore delle connessioni di senso. Così, ogni spettatore diviene autore, cioè responsabile della propria lettura del comunicato audiovisivo.” (Canecapovolto, 2003)

L’opera di Canecapovolto (con titoli come La guardia nazionale, The abolition of work, Oggi sono passato e tu non c’eri) si è sviluppata in mezzo alle zone d’ombra tra video, radiodrammi, musiche, collages su carta, happenings ed opere d’arte contemporanea ed è il prodotto di certi incessanti interrogativi:
È ancora possibile fare politica attraverso le immagini e i suoni?
– In che modo utilizzare gli errori, le imperfezioni di macchine e tecnologie e gli spazi liberi nell’immaginario mainstream per proporre dubbi e liberare lo spettatore?

Le tematiche affrontate fanno costante riferimento all’universo sociale, con una considerazione particolare per la società dello spettacolo, che rinsalda il legame con alcune pratiche di matrice situazionista.

Catania possiede un ruolo centrale: è il loro luogo di produzione artistica nel panorama del mercato dell’arte contemporanea durante gli anni Novanta del secolo scorso. Nel decennio in cui si è formato il collettivo, la città etnea fu protagonista di una fase di grande sperimentazione e produzione artistica, nonostante la sua posizione periferica. La distanza dal centro della periferia, in alcuni casi all’origine del suo ritardo culturale, può costituire un fattore positivo per la ricerca di nuovi linguaggi artistici.

Nel lavoro dei Canecapovolto il paradigma centro-periferia si sposta dalla geografia al linguaggio: la frammentarietà del messaggio decentra il ruolo dell’artista ponendo al centro dell’opera il pubblico, avvicinandosi così all’arte relazionale teorizzata da Bourriaud, che vede l’opera come “interstizio”, cioè spazio di relazione umana. Come le periferie urbane sfuggono al controllo sociale e politico del centro, così i Canecapovolto svelano e ribaltano i meccanismi di potere alla base del flusso comunicativo. Il reimpiego di immagini e suoni compone i punti di una “cartografia mobile”, di una rete che apre alla continua riappropriazione di forme e alla loro ricontestualizzazione.

Appuntamento prima su Fuori Orario (Rai3) e poi al Teatro Tordinona.

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