Game Informer risorge grazie al blockchain

Dopo la chiusura l’attività riapre i battenti e il vecchio staff torna a operare nella celebre redazione videoludica. Ciò è stato reso possibile dall’acquisto dello sviluppatore blockchain

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A quasi un anno dalla chiusura, la storica rivista videoludica Game Informer è tornata operativa grazie al salvataggio dello sviluppatore blockchain Gunzilla Games.

Lo scorso agosto, dopo ben 33 anni di attività, la Game Informer annuncia la chiusura della redazione e il licenziamento dei dipendenti. Una decisione che è un duro colpo per gli utenti affezionati da tempo, considerando che la rivista di proprietà della GameStop Corp. era stata classificata tra le prime quattro riviste maggiormente lette dagli uomini fra i diciotto ed i trentaquattro anni. Non era bastato neppure il restyling, avvenuto nel 2009 poco prima dell’uscita del 200esimo numero.

Le sorti cambiano e quest’anno la rivista prende di nuovo vita. Gunzilla Games, nonchè creatore del gioco NFT battle royale Off The Grid, ha preso le redini della redazione acquistandola e riassumendo il vecchio staff. Una mossa strategica quanto inaspettata, che potrebbe portare a numerosi vantaggi come la diversificazione aziendale senza minare la fidelizzazione con il pubblico.
Il capo redattore Matt Miller ha espresso tutto il suo entusiasmo e gratitudine, affermando: “Fin dall’inizio, i nuovi proprietari hanno insistito sull’idea che Game Informer rimanesse un’agenzia editoriale indipendente; erano convinti, proprio come il nostro team, che l’unica strada da seguire fosse quella di avere un gruppo editoriale che prendesse il 100 percento delle decisioni su cosa coprire e come farlo, senza alcuna influenza da parte loro o di chiunque altro”. Il ritorno è stato comunicato anche attraverso un video su youtube pubblicato dalla stessa redazione, che celebra la reunion dello staff.

L’obiettivo è chiaro: continuare a parlare di videogiochi, offrire le news ai fruitori e puntare sulla storia e sul futuro videoludico come hanno sempre fatto. Le buone basi per creare una rete di connessione d’altronde non sono mai mancate, infatti, Game Informer ha sempre vantato di numerosi legami con figure coinvolte nel mondo dell’industria dei videogames. E questo rilancio, non farebbe altro che dare maggiore visibilità al settore. Per non parlare del consolidamento della reputazione nel mercato, raggiungendo su larga scala nuovi papabili utenti appassionati di videogiochi.

Game Informer ora opera sotto un’entità chiamata Game Informer Inc. e il nostro intento è quello di continuare a concentrarci sulla messa in evidenza dei giochi più belli, celebrando la storia e l’eredità dell’industria dei videogiochi e puntando i riflettori sui creatori e sui giocatori che ne stanno tracciando il futuro”. Oltre a una serie abbonamenti e vantaggi, il sito di Game Informer ad oggi è nuovamente online e l’intenzione di dar nuova vita al carteceo è già nell’aria.
Non solo Game Informer, ma anche altre realtà videoludiche nel frattempo si son viste spazzare via anni di duro lavoro e passione. Recentemente la divisione italiana di Eurogamer ha chiuso. Non è più possibile accedere ai contenuti e agli archivi e ciò ha destato preoccupazione e dispiacere. Alessandro Baravalle, ex membro della redazione, scrive in un post: “Il lavoro di una marea di persone è ora carta straccia (..) l’ennesima conferma di aver sprecato più di 8 anni di vita. Anni che ora è come se non fossero mai esistiti”. Una realtà editoriale plasmata dalla presenza dell’intelligenza artificiale nel settore dell’informazione e dei media, che sta inesorabilmente cambiando le sorti delle testate tradizionali accelerando in termini di velocità le aspettative dei lettori.


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