"Garfield 2", di Tim Hill

Era così indispensabile l'utilizzo di tanti animali in veste di attori? Una manna per i realizzatori di effetti speciali dei Rhythm & Hues Studios, ma niente di più. Come per i peggiori sequel che si rispettino, di "Garfield 2" non se ne sentiva proprio la mancanza.

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Rimangono invariati sceneggiatori (Joel Cohen e Alec Sokolow) e produttore (John Davis) per la seconda avventura, in formato cinematografico, del già famoso gatto nato dalla matita di Jim Davis. Cambia invece la regia, che vede Tim Hill al timone, successore di Peter Hewitt. Un altro film per Garfield quindi, che moltiplica per due la sua esperienza di attore per il grande schermo, lasciandosi dietro le rassicuranti mura di casa, per lanciarsi alla conquista delle bellezze londinesi. In effetti non durerà a lungo l'esperienza da randagio del panciuto felino, a causa di uno scambio di persona… oops di gatto, che gli varrà un "forzato" soggiorno in un pomposo castello inglese e la conoscenza di un amico a quattro zampe molto, ma molto simile a lui.

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Si tratta insomma di uno schema talmente sfruttato dal cinema di tutti i tempi, da sembrare ormai superato. Due personaggi totalmente identici che vivono due situazioni differenti, senza che l'uno sospetti neanche lontanamente dell'esistenza dell'altro. Un punto di partenza questo, su cui poter innestare differenti soluzioni narrative, quasi sempre tendenti alla comicità. Sarà inevitabile che le due gocce d'acqua si incontrino, che giochino con lo spettatore sull'ambiguità generata dalla doppia identità, che si esibiscano in gag già collaudate, come quella, immancabile, dello specchio. Garfield e Garfield si troveranno infatti faccia a faccia in una delle scene più divertenti del film (la concorrenza non è così alta), dando corpo a ritmati balletti e contorcendosi in plateali smorfie dall'esecuzione sincronica.


Non mancano neppure i risvolti moralistici, a funestare la soluzione non proprio innovativa del "doppio". Tipico lo scambio tra il ricco e il povero, come tipici sono i conseguenti sviluppi dai toni educativi, che ridimensionano i vantaggi della vita da nababbo ed esaltano i valori del vivere con poco. E anche in questo caso Garfield 2 non si sottrae al teorema, complicato dall'introduzione di una cospicua eredità e di un personaggio senza scrupoli che vuole appropriarsene.


Ma insomma: era proprio necessario scomodare il gatto più pigro e mangione della storia, per portarlo nuovamente davanti alla macchina da presa? E soprattutto: era così indispensabile l'utilizzo di tanti animali in veste di attori? Una manna per i realizzatori di effetti speciali dei Rhythm & Hues Studios, ma niente di più. Come per i peggiori sequel che si rispettino, di Garfield 2 non se ne sentiva proprio la mancanza.


           


Titolo originale: Garfield: a Tail Of Two Kitties


Regia: Tim Hill


Interpreti: Breckin Meyer, Jennifer Love Hewitt, Billy Connolly, Ian Abercrombie, Fiorello (la voce di Garfield nella versione italiana)


Durata: 78'


Distribuzione: 20th Century Fox Italia


Origine: USA, 2006

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