Matteo Garrone torna in pellicola: retrospettiva a Bologna e Torino

Per celebrare il lavoro del regista romano, Il Museo Nazionale del Cinema e la Cineteca di Bologna realizzano un rassegna in 35mm dei suoi film

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Il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la Cineteca di Bologna, in collaborazione con SIAE e Rai Cinema, rendono omaggio a Matteo Garrone con il film recording – la stampa in pellicola 35mm – dei suoi ultimi quattro film, originariamente girati in digitale: Il racconto dei racconti, Dogman, Pinocchio e Io Capitano. Un’operazione, questa, affidata al laboratorio L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna.

Tra aprile e maggio 2025, prenderà il via una retrospettiva che toccherà le città dei due istituti. Si comincia a Bologna, al Cinema Modernissimo, dal 9 aprile, per poi arrivare al Cinema Massimo di Torino dal 2 al 30 maggio. A Torino la rassegna sarà accompagnata dalla mostra fotografica di Greta De Lazzaris Io Capitano: foto dal set, visitabile sulla cancellata della Mole Antonelliana dal 16 aprile al 29 giugno. “Sono molto contento che questa retrospettiva venga portata anche all’interno del Museo Nazionale del Cinema di Torino – commenta Matteo Garrone – così che il pubblico possa vedere le nuove versioni in pellicola dei miei film”.

L’8 maggio il regista sarà presente al Museo per una giornata speciale: incontrerà gli studenti, inaugurerà ufficialmente la mostra fotografica e sarà protagonista di un dialogo con il pubblico prima della proiezione di Io Capitano al Cinema Massimo. Nella stessa giornata visiterà anche Una carovana per Io Capitano, esposizione itinerante ospitata a Settimo Torinese, promossa da Cinemovel Foundation.

 

A Bologna l’omaggio a Garrone si estende anche al suo percorso pittorico. Infatti, dal 10 aprile alla Galleria Modernissimo sarà visitabile Prima del cinema la pittura, una mostra che raccoglie i quadri del regista di Gomorra, come lui stesso spiega: “Il percorso della mostra parte da alcuni disegni che ho fatto da bambino, all’età di cinque o sei anni, per proseguire con dei dipinti a olio dove, ormai ventenne, inizio a riflettere sul problema della rappresentazione e quindi della messa in scena, della luce, del colore”.

Per il direttore della Cineteca di Bologna, Gian Luca Farinelli, quella di Garrone è “un’opera che si confronta anche con i grandi nodi irrisolti del nostro paese, capace di raccontare gli ultimi, gli isolati, senza giudizi morali, con una cura dell’immagine che non è mai solo forma, ma sostanza espressiva” – aggiungendo – “Garrone è il primo cineasta italiano che ha voluto creare, anche per i suoi film digitali, negativi e copie 35mm”.

Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema, spiega che la retrospettiva “arriva un po’ in ritardo rispetto ai nostri desideri, ma ci fa piacere che ciò accada in concomitanza con un progetto di conservazione che, ponendo l’accento sulla deperibilità dei materiali digitali, si interroga sul valore della memoria oggi”.


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