GERMANIA 2006 – Zinedine Zidane, il calcio nel XXI secolo…

E alla fine resta impressa quest'immagine del 34enne Zidane che surclassa il grande Ronaldinho, di 8 anni più giovane di lui e attuale "pallone d'oro". Il grande vecchio fuoriclasse del calcio mondiale, cui mancano due partite alla fine della carriera, è ancora lui. Sembra quasi un film con Kevin Costner (ricordate "Gioco d'amore"?).

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E' uno strano mondiale questo di Germania 2006. Mentre tutto sembra, per un po',  così ben organizzato per portare avanti solo le squadre dotate dei migliori "marchi", e già tutti si aspettano che Germania, Brasile, Italia e Inghilterra si contendano la coppa, ecco che improvvisamente il panorama cambia, la palla è rotonda, no?

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All'inizio sembrava il mondiale dei giovani. E chi ne possedeva pareva avere il "futuro immediato" a portata di mano. Spagna, Olanda, Argentina sembravano parlare una lingua calcistica fresca e pimpante, mentre le squadre con dentro troppi giocatori introno ai trent'anni (Brasile, Francia, Italia), apparivano già "morte", lente e obsolete, destinate a soccombere di fronte alla freschezza generazionale in arrivo. Poi, dagli ottavi, la musica comincia a cambiare. E lo splendore giovanile si trasforma in ingenuità. Prima l'Olanda, nella "battaglia di Norimberga" (4 espulsi e otto ammoniti) viene eliminata dal Portogallo, poi la Spagna pur in vantaggio, viene raggiunta e superata dalla vecchia Francia di un rinato Zidane. Infine l'Argentina, che appariva a tutti come la più completa delle selezioni di quest'anno, si scontra con i padroni di casa in un quarto di finale pieno di polemiche, che  finisce ai rigori, mentre l'astro nascente del calcio mondiale, Lionel Messi, viene lasciato incredibilmente in panchina.  E' una storia di "tentati suicidi" (metaforicamente, mentre quello di Gianluca Pessotto è drammaticamente vero, segnando ancor di più un calcio italiano ormai imploso), quella di questi mondiali: il Ghana che domina il Brasile ma che lascia una linea difensiva altissima che permette ai funambolici attaccanti brasiliani di trovarsi sempre soli davanti al portiere; la Spagna che fa lo stesso, pur in vantaggio, con i più esperti francesi; l'Argentina che regala Messi agli avversari, che alla fine pareggiano vincendo poi ai rigori. Altra storia è quella dell'Italia, che magari poi vincerà il mondiale, ma che fino ad oggi ha incontrato solo delle nazionali di seconda fascia.

Ma il vero eroe di Germania 2006, oggi, è lui, Zinedine Zidane. Il popolare Zizou, – con il "gordo" Ronaldo il più grande talento calcistico di questi anni – ha letteralmente surclassato, sul terreno della fantasia e della tecnica, proprio i brasiliani, che di queste qualità sono sempre i numeri uno al mondo. Ma mentre Ronaldinho cozzava da solo sempre contro tre difensori, Ronaldo aveva solo la forza di giocare in spazi brevi e Kaka era visibilmente impossibilitato da un infortunio a giocare (e perchè con tanti talenti tenerlo in campo?), Zizou furoreggiava con dribbling, "sombreri", lanci perfetti e punizioni esemplari. Fino a quella che ha permesso ad Henry di trovarsi tutto solo davanti alla porta di Dida e realizzare il gol che porta la Francia, a sorpresa, in semifinale. Dove troverà un soprendente Portogallo che, dopo la battaglia con gli olandesi, che lo ha privato di due giocatori importanti come Deco e Costinha, ha saputo affrontare i più quotati inglesi con una rara umiltà, arrivando ai rigori con meno stress e ritrovandosi un portiere, Ricardo, in grado di fermare i tiri di due specialisti come Lampard e Gerard.


Insomma siamo a Italia-Germania e Francia-Portogallo. Sembra la rivincita del calcio mediterraneo (del resto la finale degli scorsi europei non era stata Portogallo-Grecia?), con tre squadre su quattro a contendere il titolo ai padroni di casa. E mentre i caroselli impazzano per le strade delle nazioni finaliste, resta quest'immagine del 34enne Zidane che surclassa il grande Ronaldinho, di otto anni più giovane di lui e attuale "pallone d'oro".  Il grande vecchio fuoriclasse del calcio mondiale, cui mancano due partite alla fine della carriera – come annunciato prima di Germania 2006 – è ancora lui.  Sembra quasi un film con Kevin Costner (ricordate Gioco d'amore?). Ma tutto questo mondiale sembra segnato da rinascite e situazioni disperate. Dalla corsa contro il tempo di Francesco Totti per il recupero della condizione dopo il grave infortunio, alla lotta contro tutti di Jurgen Klismann che in Germania volevano cacciare prima del mondiale, alla Francia con i resti dell'eroica squadra del '98 che richiama l'eroe Zidane per l'ultima battaglia. I più giovani e i fuoriclasse annunciati (Ronaldinho, Kaka, Messi, Rickelme, Robben, gli spagnoli e gli inglesi), resteranno a guardare.


 


PS: Zidane, un portrait du 21ème siècle (Zidane, un ritratto del 21esimo secolo), è uno dei pochissimi film che Sentieri selvaggi ha colpevolmente "bucato" all'ultimo Festival di Cannes. Un vero peccato. Se qualcuno è riuscito a vederlo accettiamo contributi!


 

LINK


 


http://www.zidane.fr


http://it.wikipedia.org/wiki/Zinedine_Zidane


http://biografie.leonardo.it/biografia.htm?BioID=921&biografia=Zinedine+Zidane


Zidane, un portrait du 21ème siècle (Zidane, un ritratto del 21esimo secolo),


http://www.uipfrance.com/sites/zidane/ba.html


 

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