"Ghost Town", di David Koepp

Storia immersa in un'atmosfera senza tempo dove gli echi lontani  di Capra e  Wilder invadono molti angoli della pellicola. L'alchimia pensata da Koepp funziona a corrente alternata non per colpa della coppia Kinnear-Gervais, ma per una sorta di auto compiacimento del regista.

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ghost townLasciati alle spalle gli echi kinghiani del precedente Secret Window, David Koepp svolta nella commedia con questa pellicola delicata e fuori dal tempo. Sceneggiatore di caratura e abituato a maneggiare materiale molto 'caldo' (Carlito's way, L'uomo ombra, Spiderman, La guerra dei mondi, Angeli e demoni) dietro la macchina da presa Koepp è meno determinato e forse sedotto dai suoi stessi personaggi. Qui a contendersi la scena sono due facce da comico alle prese con una storia surreale e romantica. Frank Herly (Greg Kinnear – Beatty love, Fratelli per la pelle, Little Miss Sunshine) è un uomo d'affari spregiudicato e dalla prlantina facile, fedigrafo e molto furbo. Il dottor Bertram Pincus (Ricky Gervais – star della serie tv The Office) solitario e poco attratto dalle persone. Entrambi perdono la vita, ma il caso vuole che il misantropo Pincus si risveglia dopo sei minuti e inizia a vedere i fantasmi delle persone scomparse. Tra queste si imbatte in Frank. La vita senza scosse del pacato dentista subirà un brusco e movimentato giro di boa. Inseguito dai fantasmi di mezza Manhattan pronti alla minaccia e alla supplica per farlo intercedere con i cari ancora in vita. Alle costole del dentista si attaccherà Frank  costringendolo a mettersi di traverso tra la moglie Gwen (Tea Leoni – Family man, Hollywood ending, People I Know)  e il nuovo compagno. Dopo

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ghost town una prima diffidenza Pincus inizierà a scogliersi e ad innamorasi di Gwen. Storia immersa in un'atmosfera senza tempo dove gli echi lontani del cinema gentile di Capra e della commedia brillante alla Wilder invadono molti angoli della pellicola. Kinnear e Gervais sono le due maschere agli antipodi, l'esuberante e sanguigno americano e l'uomo senza qualità dall'humor inglese. L'alchimia pensata da Koepp funziona a corrente alternata non per colpa dei due attori, spesso efficaci soprattutto Gervais, ma per una sorta di auto compiacimento del regista. Koepp è spesso sopraffatto dai due personaggi, dalla storia d'amore, dalla volontà di dare un segno umanista e ironico, di non tralasciare la gag sottile, e finisce per non scegliere lasciando che la storia vada alla deriva. Si intende, chi meglio di Koepp sa quanto sia importante lo script, e almeno nella prima parte riesce nell'impresa di resistere a questo incanto. Ma l' ipnosi dello suo stesso sguardo prende il sopravvento nel momento in cui dovrebbe decidere da che parte andare. La coppia comica finisce per naufragare nel romanticismo di un finale espiatorio in cui il reprobo dentista si trasforma nel boyscout dei fantasmi smontando un film che poteva essere qualcos'altro se il buon Koepp si fosse ricordato delle parole di Oscar Wilde dal suo "Ritratto di Dorain Gray": "La vita morale dell'uomo è il materiale dell'artista, ma la moralità dell'arte consiste nell'uso perfetto di uno strumento imperfetto". Vedremo.

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Titolo originale: id.
Regia: David Koepp
Interpreti: Gregg Kinnear, Tea Leoni, Ricky Gervais, Aasif Mandvi, Bill Campbell
Distribuzione: Universal
Durata:102'
Origine: USA, 2008

 

 

 

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