"G.I. Joe – La nascita dei Cobra", di Stephen Sommers

g.i.joe la nascita dei cobra
Nel cinema del regista de La mummia nulla si crea e nulla si distrugge, tutto è già visto, e se c'è una cosa che non possiamo assolutamente negargli è l'ingenuità del suo sguardo, quella meraviglia tutta infantile di fronte alle piroette di robot, automobili e astronavi creati in CGI, per quanto alla fine si tratti solamente di un film sui giocattoli e non di un film-giocattolo

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g.i.joe la nascita dei cobraIn mezzo a questo G.I. Joe – La nascita dei Cobra, Stephen Sommers infila una sequenza parigina alquanto soddisfacente, che ci ricorda il folgorante incipit del Team America di Trey Parker e Matt Stone: una Torre Eiffel da cartolina e di cartapesta, che sembra uscita da uno spettacolo di burattini, devastata a colpi di bazooka dalle marionette dei fratelli Chiodo, in un crescendo delirante di sangue, carne e distruzione. Solo che nel cinema del regista de La mummia nulla si crea e nulla si distrugge, visto che anche la summenzionata sequenza altro non è che un outtake dal primo Transformers, con un'operazione di riciclaggio postmoderno vicina per certi versi al Robert Rodriguez di Spy kids; e se c'è una cosa che non possiamo assolutamente negare a Sommers (produttore e co-sceneggiatore, tra l'altro, di uno dei blockbuster più leggeri e divertenti del 2008, ovvero La mummia: la tomba dell'imperatore dragone del futurista Rob Cohen) è l'ingenuità del suo sguardo, quella meraviglia tutta infantile di fronte alle piroette di robot, automobili e astronavi creati in CGI. Certo, siamo lontani anni luce dalla geniale scrittura di Kurtzman e Orci (gli unici in grado di mettere alla prova la sospensione dell'incredulità dello spettatore con una garza che sbuca fuori dal nulla in mezzo al deserto, dopo aver assistito a viaggi nel tempo e ad aeroplani parlanti) o da Michael Bay (a tutt'oggi, sono in pochi a poter reggere il suo confronto), ma tanto basta per guardare dall'alto registi del calibro di Doug Liman, Jon Favreau o Bryan Singer. Malgrado alla fine si tratti solamente di un film sui giocattoli e non di un film-giocattolo.
Da segnalare, inoltre, uno struggente Snake eyes interpretato dallo stunt senza volto Ray Park (Darth Maul nel primo episodio di Star Wars, il Cavaliere senza testa de
Il mistero di Sleepy Hollow, nonché Chuck Norris nella serie tv cinese sulla vita di Bruce Lee) e un beffardo Arnold Vosloo nella parte di Zartan, camaleontico maestro dei travestimenti.

Titolo originale: G.I. Joe: The Rise of Cobra
Regia: Stephen Sommers
Interpreti: Dennis Quaid, Channing Tatum, Marlon Wayans, Sienna Miller, Joseph Gordon-Hewitt, Said Taghmaoui, Christopher Eccleston, Jonathan Pryce
Distribuzione: Universal
Durata: 118'
Origine: USA, 2009

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