#Giffoni2019 – Alla fine ci sei tu, di Peter Hutchings

Fuori concorso al Giffoni Film Festival 2019, il film di Peter Hutchings offre un nuovo approccio al tema delle malattie terminali, anche se solo a metà. Con Maisie Williams e Asa Butterfield.

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Presentato fuori concorso all’ultima edizione del Giffoni Film Festival, Alla fine ci sei tu  (titolo originale, Then Came You) racconta la storia di Skye (Maisie Williams), un’adolescente coraggiosa con una malattia terminale che fa amicizia con Calvin (Asa Butterfield), un ipocondriaco di 19 anni che ha paura perfino della sua ombra. Calvin aiuta Skye a portare a termine la sua eccentrica lista di cose da fare prima di morire. Nel frattempo, impara a confrontarsi e a vincere le proprie paure, incluso innamorarsi della bella, ma apparentemente intoccabile, Izzy.
Il film di Peter Hutchings verrà trasmesso in Italia a settembre 2019, in esclusiva su Sky Cinema.

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Fin dall’inizio s’intuisce che Alla fine ci sei tu si distinguerà, almeno nella prima parte, da altri film aventi come motore degli eventi una malattia terminale o la classica to-do list da realizzare prima di morire, in stile Non è mai troppo tardi. Skye, già con la sua prima apparizione, viene caratterizzata subito con un’ironia spregiudicata, eccessiva e sopra le righe. Di riflesso, allora, la sua “lista delle cose da fare”, come dice lei stessa, “è piena di stronzate”, perché vuole che sia diversa, non tradizionale, esattamente come lei. È lei la custode principale del ritmo e dello sviluppo della pellicola, con una Maisie Williams che regge con decisione la sua prima esperienza in un ruolo del genere. Diversamente da Arya Stark o dal personaggio interpretato nella nona stagione di Doctor Who, alle sofferenza della vita non risponde in maniera fredda e insensibile, bensì con arguzia mista ad ironia, appunto, dietro cui nasconde comunque un’infinità fragilità. Nella seconda parte, però, con l’avanzare della sua malattia, la sua prestazione si appiattisce, diventando più canonica e portandosi dietro così tutta la pellicola.

Come ci si può aspettare, Alla fine ci sei tu è sicuramente un film sulla morte e, come spesso accade in prodotti simili, sulla vita. Dietro la tradizione, però, c’è una lodevole e apprezzabile attenzione nella scrittura, specie nel rendere tutti i personaggi coinvolti tratteggiati con cura. Indifferentemente dal minutaggio dedicatogli, ognuno svolge alla perfezione il proprio ruolo in relazione alla crescita del protagonista, da Izzy (Nina Dobrev), il suo interesse amoroso, a suo fratello (Tyler Hoechlin), che pur comparendo solo in poche scene lascia il segno, specie per comprendere la psicologia di Calvin.

Alla fine ci sei tu è soprattutto, infatti, un film su un’amicizia altrettanto poco tradizionale, specie nel modo in cui nasce e, ancor più, cresce e si evolve, con diverse gag esilaranti in cui spiccano i due poliziotti dal buon cuore interpretati dal sempre impeccabile Ken Jeong e Briana Venskus. Più Skye e Calvin legano, più la pellicola si trasforma, abbandonando però l’irresistibile black humour (in questo senso, impossibile non pensare che, pur con ambientazione e produzione statunitense, i due interpreti principali sono di origine britannica) della prima parte, donandosi completamente alla componente emotiva nella seconda, anche se forte e decisamente intensa. Più il film avanza, allora, più viene chiarito in tutti i modi che il protagonista indiscusso è Calvin, un Asa Butterfield reduce dal successo di Sex Education, anche qui emotivamente bloccato, ma per motivi decisamente differenti. Le ragioni misteriose della sua ipocondria, che Hutchings con indubbio mestiere relega nella parte conclusiva, finiscono col rovesciare completamente il personaggio, agli occhi dello spettatore, e la storia, che svela in quel momento la sua meta finale.

 

Titolo originale: Then Came You
Regia: Peter Hutchings
Interpreti: Asa Butterfield, Maisie Williams, Nina Dobrev, Tyler Hoechlin, Peyton List
Distribuzione: Vision Distribution
Durata: 97′
Origine: USA, 2018

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.7

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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