Torna a Pordenone dal 6 al 13 ottobre la 31^ edizione delle Giornate del Cinema Muto. Il festival, diretto da David Robinson, si aprirà il 6 con la commedia di King Vidor The Patsy (1928) con Marion Davies e Marie Dressler, presentato con la partitura di Maud Nelissen che sarà eseguita nella cornice del Teatro Comunale Giuseppe Verdi dalla FVG MIttleuropa Orchestra. Il film di chiusura sarà invece A Woman of Affairs (1928) di Clarence Brown con Greta Garbo e John Gilbert, anche questo presentato con la musica dal vivo composta da Carl Davis, che dirigerà in sala l'orchestra regionale.

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Molti gli eventi speciali, a partire dalla proiezione, il 10 ottobre, di La passione de Giovanna d'Arco di Dreyer presso il Duomo di San Marco con una partitura di Touve Ratovondrahety. Due le anteprime mondiali: Les aventures de Robinson Crusoé (1902) di Georges Méliès, che verrà proiettato nella copia a colori di recente ritrovata con musica e commento dal vivo, e lo spettacolo del Phono-Cinéma-Théâtre, una delle grandi attrazioni dell'Esposizione di Parigi del 1900, ricostruito dalla Cinémathèque française. Altro evento speciale, la proiezione di Le petit nuage, commedia muta contemporanea di Renée Georges.

In occasione del bicentenario della nascita di Charles Dickens, verrà proposta una rassegna di film muti tratti da soggetti dickensiani, da The Death of Poor Joe (1900) di George A. Smith fino a The Only Way (1925) di Henry Wilcox. Tra i film, anche una versione ungherese incompleta di Oliver Twist e adattamenti danesi di A. W. Sandberg, restaurati dal Danish Film Institute. Inoltre, la mostra Charles Dickens in Italia, curata da Laura Minici Zotti, in collaborazione con il Museo del Precinema di Padova.

Altra rassegna quella dedicata ad Anna Sten, una delle attrici più popolari del cinema muto internazionale. Verranno proposti i film interpretati dall'attrice in Unione Sovietica e Germania, prima del grande successo a Hollywood. La retrospettiva include il suo debutto, Devushka s korobkoi (La ragazza con la cappelliera, 1927) di Boris Barnet e Belyj oryol (L’aquila bianca, 1928) di Jakov Aleksandrovi? Protazanov. Di particolare rilievo è la prima internazionale del riscoperto Moy Syn (Mio figlio, 1928) di Yevgeni Chervyakov, creduto perduto per ottant’anni. L'ultimo film muto girato dalla Sten, Lohnbuchhalter Kremke (1930) di Marie Harder, è stato accolto entusiasticamente in occasione della proiezione, nel gennaio 2011, al MoMA di New York. Tra gli altri eventi, la rassegna Canone rivisitato, con film con Greta Garbo, i film di Selig e una rassegna dedicata al cinema tedesco d'animazione.

Per il programma completo: www.giornatedelcinemamuto.it
(e.s.)

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