Giorgio Diritti in scena

A Bologna, venerdì 29 luglio ore 22 in Piazza Grande

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CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

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Presentato questa mattina, in Conferenza stampa a Bologna, il nuovo spettacolo del regista Giorgio Diritti, che torna al teatro con “Gli occhi gli alberi le foglie”, in scena venerdì 29 Luglio alle ore 22.00 in Piazza Maggiore a Bologna, nell’ambito della tradizionale Rassegna estiva “Sotto le stelle del cinema”. L’ingresso è gratuito.

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Lo spettacolo è prodotto da Aranciafilm, ideato e diretto da Giorgio Diritti e realizzato con il sostegno della Fondazione del Monte, l’Università di Bologna Alma Mater Studiorum e la Cineteca di Bologna, in collaborazione con l’Associazione Home Movies e Silvia Veronesi Eventi & Design.

 

Il protagonista è un professore universitario, interpretato da Ivano Marescotti, durante la seduta da una psicoanalista, l’attrice Mirella Mastronardi. Nell'intreccio di ricordi e sensazioni che fondono la storia personale a quella di Bologna e del mondo, emerge il travaglio della ricerca di un senso al proprio lavoro e alla propria identità. Nel racconto di un sogno e tra le immagini dell'inconscio affiora la speranza nei giovani: la vera energia per una società migliore.

 

Ne “Gli occhi gli alberi le foglie” la dimensione teatrale si fonde con quella cinematografica, attraverso la quale Giorgio Diritti, affiancato sul lavoro di drammaturgia da Federica Iacobelli, traduce il travaglio psicologico del protagonista. Nei pensieri del professore affiorano, come visioni dell’inconscio proiettate sullo schermo, le immagini di vecchi filmini di famiglia anni ’70, insieme a quelle di eventi storici riconoscibili dall’assassinio di Kennedy alla bomba alla stazione di Bologna, il discorso di Calamandrei agli studenti, le contestazioni universitarie del ’77, insieme a molte altre immagini di repertorio, accompagnate dal vivo dalle musiche originali di Daniele Furlati (pianoforte), affiancato da Rosita Ippolito (viola da gamba).

 

Gli occhi gli alberi le foglie” – spiega Giorgio Dirittivuole essere una riflessione visiva sul senso dell’educazione e dell’insegnamento. Una riflessione sul modo in cui la classe dirigente ha fatto evolvere il pensiero degli anni ‘70 e la società che ha costruito da allora. L’intero impianto visivo offre inoltre degli sguardi profondi sulla vita familiare del passato e sugli eventi storici che hanno attraversato trenta anni di vita italiana e bolognese. Un punto di riflessione e di profonda messa in discussione del sistema di sviluppo adottato negli ultimi anni da una società preoccupata in massima parte di soddisfare gli aspetti più economici e materiali”.

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CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

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    Il protagonista è un professore universitario, interpretato da Ivano Marescotti, durante la seduta da una psicoanalista, l’attrice Mirella Mastronardi. Nell'intreccio di ricordi e sensazioni che fondono la storia personale a quella di Bologna e del mondo, emerge il travaglio della ricerca di un senso al proprio lavoro e alla propria identità. Nel racconto di un sogno e tra le immagini dell'inconscio affiora la speranza nei giovani: la vera energia per una società migliore.

     

    Ne “Gli occhi gli alberi le foglie” la dimensione teatrale si fonde con quella cinematografica, attraverso la quale Giorgio Diritti, affiancato sul lavoro di drammaturgia da Federica Iacobelli, traduce il travaglio psicologico del protagonista. Nei pensieri del professore affiorano, come visioni dell’inconscio proiettate sullo schermo, le immagini di vecchi filmini di famiglia anni ’70, insieme a quelle di eventi storici riconoscibili dall’assassinio di Kennedy alla bomba alla stazione di Bologna, il discorso di Calamandrei agli studenti, le contestazioni universitarie del ’77, insieme a molte altre immagini di repertorio, accompagnate dal vivo dalle musiche originali di Daniele Furlati (pianoforte), affiancato da Rosita Ippolito (viola da gamba).

     

    Gli occhi gli alberi le foglie” – spiega Giorgio Dirittivuole essere una riflessione visiva sul senso dell’educazione e dell’insegnamento. Una riflessione sul modo in cui la classe dirigente ha fatto evolvere il pensiero degli anni ‘70 e la società che ha costruito da allora. L’intero impianto visivo offre inoltre degli sguardi profondi sulla vita familiare del passato e sugli eventi storici che hanno attraversato trenta anni di vita italiana e bolognese. Un punto di riflessione e di profonda messa in discussione del sistema di sviluppo adottato negli ultimi anni da una società preoccupata in massima parte di soddisfare gli aspetti più economici e materiali”.

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