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Rivista Sentieriselvaggi21st
Scuola di Cinema
Gli incendi di Los Angeles sconvolgono Hollywood
Sui social James Woods, Paris Hilton e Billy Cristal piangono le loro case distrutte dalle fiamme. Nel frattempo Ben Affleck fugge da Malibu e l’Academy posticipa l’annuncio delle sue nomination
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Da martedì 7 gennaio gli incendi stanno mettendo in ginocchio le colline di Los Angeles, con raffiche di vento che soffiano a 160 chilometri orari, rendendo vani gli sforzi dei canadair e gli elicotteri di contenere i roghi.
“Tutti gli abitanti sono in pericolo” ha subito allertato il capo dei vigili del fuoco della contea Anthony C. Marrone. Da quel momento, infatti il bilancio è di sei incendi, cinque vittime, più di 1.000 abitazioni distrutte dalle fiamme e oltre 130.000 sfollati su ordine di evacuazione.
Il primo rogo ha preso piede lungo la costiera californiana, nel ricco quartiere di Pacific Palisades, che bacia l’oceano e ospita le star hollywoodiane; su tutti Adam Sandler, Ben Affleck, Tom Hanks, Bradley Cooper e Steven Spielberg, prontamente evacuati dalla zona nevralgica dei roghi. Ma il conto delle ville distrutte targate Hollywood sembra salire a dismisura, con i divi che documentano le traiettorie della catastrofe nei loro profili social o nei notiziari televisivi.
“Un giorno stai nuotando in piscina e il giorno dopo non c’è più niente, è un inferno”, ha detto James Woods in lacrime sulla CNN, scatenando le ire social degli utenti che, sotto al suo ultimo post su Instagram, parlano di karma mentre rinfacciano all’attore quel “No ceasefire” pronunciato da Woods qualche tempo fa sulla Guerra di Gaza.
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Ma se l’incendio californiano è una catastrofe karmica, allora a soffrirla è una grossa varietà di star. Come Paris Hilton, che ha condiviso i filmati live dei notiziari sulla sua casa in fiamme a Malibu. “In questa casa abbiamo costruito tanti ricordi preziosi. È il luogo in cui Phoenix ha mosso i suoi primi passi e dove sognavamo di costruire una vita di ricordi con London” ha detto l’attrice e modella newyorkese, rimpiangendo l’archivio di memorie familiari che la casa rappresentava. Un tono all’insegna del sensazionale simile a quello di Billy Cristal e sua moglie, che piangono le mura del loro matrimonio con un comunicato crudo e insieme risoluto: “Abbiamo cresciuto qui i nostri figli e nipoti. Ogni centimetro della nostra casa era pieno di amore. Ricordi bellissimi che non possono essere portati via”.
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Il post social o il comunicato diventano il modo per le star di lasciare un’impronta in mezzo alla bufera. E in questo proliferare di testimonianze e testimoni il reale accade pienamente solo nella sua messa in scena, ora più che mai divistica; tanto che la fuga nel fumo di Malibu di uno sbigottito Ben Affleck si fa subito immagine da leggere con il lessico più potente dei nostri tempi. Neanche a dirlo, la forma (simbolica) del cinema, tra gli echi del film apocalittico e il thriller urbano.
Nel frattempo, però, anche l’Academy ha accusato il colpo degli incendi in California, prorogando al 19 gennaio (due giorni dopo la prima data) l’annuncio delle nomination agli Oscar. Stessa sorte anche per le candidature dei Critics Choice Awards, previsti per il 12 gennaio proprio a Santa Monica lungo la costa, sono stati spostati al 26 gennaio. E poi una trafila di anteprime targate Amazon, MGM e Universal posticipate a data da destinarsi come nel caso di The Pitt e del sorprendente Better Man, già nelle sale italiane dal primo gennaio.
Sentieriselvaggi21st n.19: cartacea o digitale
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