Gli incredibili 2, di Brad Bird

Una storia che si presta a diversi livelli di lettura con una sceneggiatura perfetta per una produzione familiare e Bird che gestisce il ritmo senza incertezze

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Il finale di The Incredibles lasciava aperta l’ipotesi di un sequel e il suo enorme successo faceva pensare che l’attesa non sarebbe stata troppo lunga. Invece, la Pixar ha concesso il bis dopo più di tredici anni e dopo che il superhero-movie è diventato la carta sicura del cinema americano. Infatti, Incredibiles 2 è arrivato in un momento in cui il Marvel Cinematic Universe ha toccato il suo apice con Avengers: Infinity War. L’appartenenza comune tra lo studio d’animazione e la casa editrice alla grande madre disneyana faceva supporre un confronto inevitabile.

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L’aggiornamento delle avventure dei Parr alle nuove convenzioni narrative del genere appariva obbligato. La factory di Emeryville non avrebbe un pubblico di adoratori se si fosse limitata soltanto ad assecondare le previsioni più scontate. The Incredibles 2 inizia ribaltando il punto di vista sulla stessa battaglia interrotta con cui finiva il film del 2005. Lo scontro tra Underminer e la famiglia super viene osservato attraverso lo sguardo eccitato del giovane spasimante della figlia adolescente. Tuttavia, il cambio della prospettiva sulla stessa scena non implica una modifica del suo tono complessivo.

Nel nostro mondo sono passati tredici anni e ci siamo abituati ad un’altra estetica del superhero-movie ma a Metroville non è trascorso nemmeno un minuto. Sarebbe sbagliato sostenere che Incredibiles 2 non abbia un’evoluzione ma la sua crescita va relativizzata a quella di Brad Bird. Il regista è tornato ai personaggi che gli hanno regalato la notorietà e il suo primo Oscar dopo una discreta esperienza nei lungometraggi live-action. L’acquisizione di nuove competenze è stata utile a gestire una sceneggiatura ancora più stratificata e ad abbinarla con l’elemento spettacolare.

La sequenza in cui Elastigirl deve fermare un treno della metropolitana in corsa suggerisce un paragone con quella analoga in Spider-Man 2. In quel caso, Sam Raimi aveva inserito nella vorticosa coreografia del combattimento con Dr. Octopus una serie di riferimenti iconici che drammatizzavano la missione e la condanna del supereroe. Brad Bird ravviva il piacere del ritorno all’azione della protagonista dopo un lungo periodo di subita inattività. I Parr non abbracciano la strada del bene per una sofferta presa di coscienza etica ma per una questione di divertimento.

La tradizionale polarizzazione tra normalità e potere dei fumetti viene completamente ribaltata. I supereroi soffrono il loro dono perché questo gli impedisce di essere come tutti gli altri. Mr. Incredible e Elastigirl non sopportano l’imposizione della legge anti-super perché li costringe ad una tranquilla ed insopportabile routine borghese. Gli X-Men devono costituire una comunità alternativa di simili per alleviare la pena della ghettizzazione. I Parr non vogliono avere una vita normale perché non gli farebbe esprimere la loro natura. La famiglia non vive l’identità segreta come un peso e non la scambierebbe per niente al mondo.

Il riferimento di Incredibles 2 è ancora di più l’atmosfera disimpegnata dell’epoca della Comics Code Authority. La personalità pittoresca dei nemici e la megalomania dei loro progetti sono volutamente fuori tempo. Le musiche di Michael Giacchino e la storpiatura delle location reali richiamano chiaramente il serial di Batman con Adam West e Burt Ward. Questo approccio votato all’entertainment si presenta come paradossalmente originale in un momento in cui i superhero-movie offrono intrecci sempre più complessi e confini tra il bene e il male sempre più labili.

Tuttavia, sarebbe sbagliato giudicare Incredibles 2 come un film superficiale e la sua storia si presta a diversi livelli di lettura. Lo scenario della salvezza del mondo pone le dinamiche tra i personaggi in un contesto estremo. La sceneggiatura è perfetta per una produzione familiare perché ogni unità del pubblico potenziale viene rappresentato. Il padre si ritrova a dover vivere il rapporto con la moglie in modo competitivo. La madre lascia le faccende domestiche al marito per dedicarsi a sé stessa. Il figlio in età scolare è libero di compiere le sue bravate e la figlia adolescente deve gestire le sue infatuazioni liceali.

La variabile impazzita di Incredibles 2 è il lattante Jack-Jack e la sua mancanza di gestione dei nuovi poteri. Le sue imprevedibili ed incontrollate imprese regalano degli irresistibili intermezzi di comicità slapstick come quello in cui lotta contro un procione. Brad Bird gestisce il ritmo del film senza incertezze e confeziona un’indimeticabile sequenza stroboscopica. L’ensamble di super si arricchisce di nuovi elementi che affiancano Frozone nel ruolo di sidekick. Tra questi, un comprimario come Reflux sarebbe stato plausibile solo in un film della Pixar o come compare di Deadpool.

 

Titolo originale: Incredibles 2

Regia: Brad Bird

Distribuzione: Walt Disney

Durata: 118′

Origine: Usa 2018

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