Gli invisibili di Arezzo: L'estate di Giacomo di Alessandro Comodin
Nuovo appuntamento con la rassegna di Sentieri Selvaggi e Cineforum 2, organizzata col sostegno del Comune di Arezzo.
Mercoledì 19 dicembre alle 21.15 presso il Cinema Eden di Arezzo saranno proiettati il corto La stanza dei bottoni alla presenza del regista Francesco Faralli e L'estate di Giacomo di Alessandro Comodin, Pardo d'oro Cineasti del Presente di Locarno 2011 e rivelazione italiana della scorsa stagione.
Nuovo appuntamento con la rassegna di Sentieri Selvaggi e Cineforum 2, organizzata col sostegno del Comune di Arezzo. Mercoledì 19 dicembre alle 21.15 presso il Cinema Eden di Arezzo sarà presentato il cortometraggio La stanza dei bottoni insieme al regista Francesco Faralli.
Prodotto da Stefano Mutolo e Marco Iannini per Berta Film, è una commedia ambientata ad Arezzo negli anni 90 con protagonista la dolce e talentuosa Giada Morari, che racconta il tempo delle mele di una ragazzina di 12 anni nella Toscana degli anni ’90 con un babbo severo e un fratello prepotente, tra sogni d’amore e di balli in discoteca con il vestito nuovo. In concorso al Giffoni 2012.
A seguire L'ESTATE DI GIACOMO di Alessandro Comodin
Il film di Alessandro Comodin è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di Locarno 2011 dove si è aggiudicato il Pardo d’Oro Cineasti del Presente ed è stato selezionato in oltre 20 festival internazionali. Alessandro Comodin si era già fatto notare al Festival di Cannes nel 2009. Il suo primo lavoro è stato il documentario La febbre della caccia che entrò nella sezione cortometraggi della Quinzaine des Réalisateurs, unico regista italiano della sezione. Si tratta di un documentario sulla caccia, i suoi rituali, i gesti e i suoi silenzi.
Dalla recensione di www.sentieriselvaggi.it:
Il sentire nuovo è quello di un ragazzo (un vero amico d'infanzia del regista) subito dopo l’operazione all’udito che scaccia finalmente l’incubo della sordità, mentre l’esperienza è quella di un giorno d’estate in gita al fiume con Stefy… un’amica speciale.
E il film è semplicemente questo: seguire con pudore e rispetto Giacomo e Stefy mentre si perdono nel bosco, trovano il fiume Tagliamento e il suo immersivo fascino ferino, e poi fare il bagno, rotolarsi in spiaggia, giocare, ridere e incontrarsi per la prima volta. Una danza di corpi immersi negli elementi che si sfiorano e si attraggono, si scontrano e si annusano, si trovano e si respingono come due bambini che scoprono il mondo e l’altro da se.
Avvertire il Mondo da adulto con le orecchie di un neonato: Giacomo ha appena acquistato l’udito e può finalmente ascoltare la sua voce, il vento, le parolacce, la batteria percossa a tutta forza o il respiro di Stefania. E il film insegue questa educazione sentimentale alla vita e alle cose, un viaggio verso la crescita nella più tradizionale accezione del termine.