Greenland, di Ric Roman Waugh

Incerto se muoversi tra l’action puro o il family-drama, non sceglie nessuna delle due strade creando solo confusione. Gerard Butler inoltre confuso tra action e sentimentalismo.

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Probabilmente l’unico momento vitale prima della possibile fine del mondo è nella scena in cui scott Glenn Fordda un fucile in mano a Gerard Butler e gli dice “Prenditi cura di loro” riferendosi alla moglie e al figlio del protagonista. Non siamo dalle parti del disaster-movie ma di una possibile traccia western. È solo un frammento, velocissimo, di un cinema epico, prima che la forsennata corsa alla salvezza del protagonista e della sua famiglia riprendesse la sua inarrestabile marcia. Greenland guarda forse dalle parti di Armageddon ma non si avvicina neanche a Deep Impact. Incerto se muoversi tra l’action puro o il family-drama, non sceglie nessuna delle due strade creando solo confusione. Ric Roman Waugh si affida ancora a Butler dopo Attacco al potere 3. Lì era il protagonista che si trascinava dietro la storia e il regista lo aveva seguito diligentemente, Con Greenland però non riesce a star dietro a tutte le situazioni messe in campo dallo sceneggiatore Chris Sparling, lo stesso di Buried e La foresta dei sogni che si sofferma ancora una volta sul concetto di spazio chiuso e claustrofobico finendo però per incartarsi.

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Jeff (Gerard Butler), un ingegnere edile in crisi con la moglie (Morena Baccarin), torna a casa per il compleanno del figlio Floyd (Roger Dale Floyd). Mentre si trova al supermercato con il ragazzino per fare le ultime spese prima della festa, riceve una chiamata con un’allerta presidenziale. Una cometa chiamata Clarke si sta avvicinando al pianeta e minaccia di distruggerlo. Lui e la sua famiglia sono alcuni dei “prescelti” che si possono salvare. Ma ci sono diverse difficoltà per raggiungere l’aeroporto militare da cui devono partire. E prima di imbarcarsi, Jeff deve recuperare l’insulina per il diabete del figlio.

Innanzitutto ci sono almeno venti minuti di troppo. Greenland mostra infatti all’inizio lo stesso imbarazzo di Jeff e la moglie quando si rivedono nel raccontare la crisi di coppia o nei flashback in cui vengono mostrati i momenti felici del passato. Poi non può mancare l’occhio veggente del bambino con il disegno delll’arrivo della cometa Clarke. Inoltre la minaccia (uccelli in fuga, esplosione, cielo ricoperto di rosso fuoco) è filmata frettolosamente, cosa insolita per un disaster-movie che invece di solito ha tutto l’interesse a soffermarsi sui segnali premonitori prima della catastrofe. Infine l’action puro, che si vede solo a tratti come nella scena dell’aereo che si sta per schiantare sulle montagne. Greenland non riesce neanche ad essere autenticamente fracassone. Cerca la strada di un sentimentalismo che gli è dichiaratamente estraneo e si affida a Butler che stavolta non prende una direzione decisa e oscilla tra l’agente Mike Banning della saga di Attacco al potere e l’ex-calciatore di Quello che so sull’amore di Muccino. Un cinema che spara a salve e liscia quasi tutti gli obiettivi. E il bersaglio viene mancato anche nelle scene potenzialmente più drammatiche, come quella della famiglia che aveva dato un passaggio in macchina alla moglie e al figlio di Jeff e poi lasciala moglie per strada portandosi via il bambino. F. Gary Gray, su questa situazione, ci avrebbe costruito un film da solo. Greenland invece ha tante storie, tanti conflitti, tanti drammi e tanti finali. Ma non conosce la paura della morte e l’istinto di sopravvivenza.

 

Titolo originale: id.
Regia: Ric Roman Waugh
Interpreti: Gerard Butler, Morena Baccarin, Roger Dale Floyd, David Denman, Hope Davis, Scott Glenn
Distribuzione: Universal Pictures e Lucky Red
Durata: 119′
Origine: USA, 2020

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
2.92 (37 voti)
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