Guilty of Romance e Lord of Chaos. Sion Sono tra thriller erotico e black metal norvegese
Si chiama Koi no Tsumi il nuovo film di Sion Sono (ra i suoi film ricordiamo Suicide Club, Noriko’s Dinner Table, Strange Circus, Exte, Love Exposure). Dopo l'ultimo Cold Fish, apprezzato in numerosi festival da Venezia (la recensione di Sentieri Selvaggi) a Toronto a Pusan, il regista giapponese ha girato un thriller erotico
Si chiama Koi no Tsumi il nuovo film di Sion Sono (ra i suoi film ricordiamo Suicide Club, Noriko’s Dinner Table, Strange Circus, Exte, Love Exposure). Dopo l'ultimo Cold Fish, apprezzato in numerosi festival da Venezia (la recensione di Sentieri Selvaggi) a Toronto a Pusan, il regista giapponese ha girato un thriller erotico, nuovamente ispirato a fatti di cronaca, con un budget di 1,5 milioni di dollari.
Il film si sviluppa intorno al ritrovamento del corpo di una giovane donna in un edificio abbandonato: il cadavere, che reca segni di stupro e mutilazioni, è stato fatto a pezzi e legato a un manichino. Nel cast anche Kanji Tsuda (Ju-on, Dolls, Audition, Tôkyô sonata) Kazuya Kojima (Tôkyô sonata) Marî Machida (Babel) e Satoshi Nikaido (Babel, L'ultimo samurai). Produce Nikkatsu. L'uscita è prevista in Giappone per la fine dell'anno.
Di recente il regista ha terminato le riprese del suo primo film in inglese: Lords of Chaos, ancora senza una data di uscita. Lord of Chaos, coscritto con il musicista e regista Hans Fjellestad, parte dal libro omonimo di Michael Moynihan e Didrik Søderlind, dedicato alla scena black metal norvegese nei primi anni '90 e ai rapporti che avrebbe avuto con la diffusione di fenomeni di satanismo, neo-paganesimo e nazionalsocialismo.
Sion Sono è un regista capace di giocare con i generi e con la cronaca stravolgendoli alla luce di uno sguardo personale, spietato e visionario, ma anche realista, e siamo certi che affronterà l'argomento con intelligenza: in particolare si sarebbe soffermato sulla vicenda di Varg Virkennes (Burzum) condannato per l'omicidio del chitarrista e discografico Øystein Aarseth (Euronymous) e per aver appiccato il fuoco in alcune chiese (una recente intervista tradotta in italiano).