Half-Life Alyx: il primo vero videogame in VR della next-gen

Il nuovo capitolo della saga di Half-Life è destinato a riscrivere la storia della realtà virtuale nei videogame per la profondità con cui ci permette di interagire con la dimensione di gioco

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E’ da decenni ormai che si parla di realtà virtuale, che ci s’immagina di proiettare la nostra coscienza in un’altra dimensione, per vivere esperienze che vanno al di là della realtà materica. Ciò che prima era fantascienza, teoria o filosofia, col tempo è divenuta una possibilità concreta. Ad oggi la VR è alla portata di chiunque abbia gli strumenti necessari per accedervi, che tutt’ora vengono perfezionati progressivamente con l’avanzamento tecnologico.
Lo strumento che permette di accedere alla realtà virtuale è il visore VR. Anch’esso fino a qualche anno fa sembrava un aggeggio inarrivabile di cui non se ne capiva la potenzialità, ora invece è accessibile per chiunque, nonostante i prezzi siano ancora abbastanza elevati.
Col tempo il visore ha rivoluzionato e reso più funzionali settori come lo shopping online, i tour virtuali, gli ambiti di formazione (dove l’esperienza in prima persona fa la differenza, come nella medicina) e l’intrattenimento videoludico. Anche se per quando riguarda i videogame, la VR non è mai stato in grado di garantire al giocatore un’immersione totale, sicuramente non all’altezza di quella che si prova giocando ai videogiochi di ultima generazione. Nel 2020 è finalmente giunto lo step evolutivo che tanto attendevamo. Eccoci al punto di volta, che mai come ora ci ha consentito di immergerci quasi totalmente in un’altra dimensione, e di godere di un’esperienza tutta nuova. Più precisamente, questa svolta avviene grazie ad un videogioco, che dal 23 marzo di quest’anno è disponibile su PC: si tratta di Half-Life Alyx.
La saga di Half-Life, sviluppata da Valve Software, inizia nel 1998. Lo stile di gioco è quello dello sparatutto abbinato ad una narrativa profonda. Questo combo già assicura al titolo un posto in prima linea nella memoria dei giocatori.

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La peculiarità che caratterizza tutti i titoli di questa saga non è tanto l’originalità della storyline, quanto il modo in cui viene presentata al giocatore: il gameplay è perfettamente integrato con le avanguardie tecnologiche. Per cui, ogni titolo di Half-Life presenta sempre metodi di gioco rivoluzionari.
La vera rivoluzione avviene nel 2004 con Half-Life 2: il motore fisico Havok ora permette di percepire la fisica degli oggetti. Qualcosa di incredibile per l’immersione del giocatore, che finalmente può percepire intorno a sé spazi molto più realistici, allestiti con oggetti dotati di gravità e di fisica adattata al peso e al materiale.
La saga di Half-Life, che comprende i due capitoli principali, gli spin-off e le varie espansioni, ha assicurato alla Valve la vendita di 30 milioni di copie, divenendo così uno dei franchise più importanti dell’industria del videogame.
Half-Life Alyx è sicuramente il gioco più importante dell’anno. Segna una vera e propria rivoluzione per la realtà virtuale, che d’ora in poi non sarà più percepita come una tecnologia aliena, ma come qualcosa che progressivamente sta calando nella quotidianità dei videogiocatori.
Nel primo Half-Life siamo nel New Mexico: nel mezzo del deserto sorge il laboratorio Black Mesa. Qui, dove vengono condotti esperimenti segreti, si è accidentalmente aperto un portale dimensionale da cui sono emerse delle creature aliene. I militari vengono immediatamente incaricati di eliminare gli alieni e di insabbiare ogni prova dell’accaduto. La vera minaccia però deve ancora arrivare.
Lo scompenso creato dall’apertura del portale ha attirato altre specie aliene sulla Terra. Questa volta, oltre ad essere creature più pericolose, sono in possesso di una tecnologia molto più avanzata di quella umana e questo basta a consentirgli di impadronirsi del pianeta, riducendo l’intera popolazione in schiavitù.
Viviamo in una realtà distopica, dominata dalle macchine, dove chiunque è perennemente tracciato e ogni tentativo di ribellione viene soppresso. L’unica speranza per liberare l’umanità è la Resistenza, un movimento di ribellione creato da alcuni dei sopravvissuti.
Ma ora veniamo al presente. Mentre nei precedenti Half-Life giochiamo nei panni di uno degli scienziati del Black Mesa, Gordon Freeman, in Half-Life Alyx siamo Alyx Vance, figlia di Eli Vance, un altro degli scienziati del laboratorio.
Cos’è che rende il nuovo Half-Life così incredibilmente importante?
Ci sono due tipi di giochi in VR: alcuni sono detti VR nativi, altri invece sono VR ibridi, questi ultimi conservano le dinamiche di interazione tipiche dei videogame classici, pur essendo giocabili anche in realtà virtuale.
La Valve ha scartato la possibilità di progettare un “ibrido” perché, nonostante avrebbe sicuramente venduto di più, l’immersione non sarebbe stata la stessa, anzi non si sarebbe neanche avvicinata a quella che sono riusciti a creare con Alyx.
Siamo quindi di fronte ad un tentativo di porre l’attenzione sull’innovazione e sulla creatività, per assicurarsi di creare qualcosa mai visto prima d’ora.
Per questo Alyx non si gioca con il pad, ma solo e unicamente con i Motion Controller del visore VR, che permettono di usare le mani, come faremmo nella realtà.
Possiamo afferrare gli oggetti, lanciarli, manipolarli e spostarli, ma non finisce qui. La nostra protagonista è dotata di guanti speciali, che permettono di manipolare la gravità, attirando qualunque oggetto con un semplice movimento di polso.


Giocando, gli sviluppatori vogliono farci sentire il peso di un’arma impugnata, grazie ai Motion Controller. Le munizioni devono essere cercare dietro le scatole, nei cassetti, negli scaffali, ogni angolo o cunicolo potrebbe nascondere oggetti indispensabili.
Alyx lascia la totale esplorazione al giocatore, che per proseguire dovrà sopravvivere in un ambiente ostile, risolvere enigmi ambientali – ma soprattutto dovrà ingegnarsi e mantenere il sangue freddo, anche quando avrà a disposizione solo la luce della torcia per guardarsi attorno, anche quando quando il nemico sarà tre passi dietro di lui, pronto per saltargli addosso.
La grafica in realtà virtuale ha fatto passi da gigante. Alcuni degli scenari di Half-Life Alyx sono mozzafiato. Il gioco inizia con la vista dall’alto di City 17 e qui inizia anche l’immedesimazione. Sotto di noi si ergono gli alti edifici di un luogo ormai devastato dalla guerra. Per le strade della città si muovono soltanto macchine, pattuglie e droni di sorveglianza, mentre all’orizzonte incombe la sagoma opprimente della cittadella.
Arriverà il momento di muoversi. Possiamo usare diverse modalità: il teletrasporto permette di selezionare con il motion controller il punto in cui spostarsi. Oppure c’è il sistema continuo, che permette di muoversi spostando avanti o indietro il controller, mentre la rotazione della testa deciderà la direzione. L’obiettivo è quello di far adattare il giocatore in base alle diverse esigenze o preferenze.
Insomma Half-Life Alyx non è un semplice videogioco, è probabilmente il primo vero prodotto next-gen di quest’epoca dei videogame, destinato a segnare un prima e un dopo dal suo rilascio.

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