Happy People: A year In The Taiga: Werner Herzog in Siberia

Happy People: A year In The Taiga, scritto e narrato da Werner Herzog

È uscito nelle sale USA il 25 gennaio 2013, dopo un giro dei festival nel 2011 Happy People: A Year in the Taiga, documentario del 2010 diretto da Dmitry Vasyukov e narrato da Werner Herzog: un viaggio poetico nella vita del villaggio Bakhtia, lungo il fiume Yenisei, ghiacciato per oltre 11 mesi all'anno, nel mezzo della taiga siberiana.

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È uscito nelle sale USA il 25 gennaio 2013, dopo un giro dei festival nel 2011 (Telluride, San Francisco, Mosca, Trento, Tokyo) Happy People: A Year in the Taiga, documentario del 2010 diretto da Dmitry Vasyukov e narrato da Werner Herzog: un viaggio poetico nella vita del villaggio Bakhtia, lungo il fiume Yenisei, ghiacciato per oltre 11 mesi all'anno, nel mezzo della taiga siberiana. Una landa desolata raggiungibile solo in barca o in elicottero, senza telefoni, acqua corrente o assistenza medica.

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Happy People: A year In The Taiga: Werner Herzog in SiberiaInsomma, un luogo ai confini del mondo (almeno quanto il Polo di Encounters at the End of the World) e congeniale a Werner Herzog, abitato in tutto da circa 300 persone, che mantengono tradizioni e costumi propri. Nel film impariamo a conoscerlo attraverso le attività quotidiane del cacciatore Gennady Soloviev, i video di Vasyukov e l'inconfondibile voce del grande regista tedesco (che, anche se accreditato come coregista, non ha girato di persona nessuna scena, ma ha scritto la narrazione insieme al figlio Rudolph, già collaboratore per Invincibile, Rintocchi dal profondo e Il diamante bianco).

Il cacciatore lavora in compagnia dei suoi cani, che pur essendo per lui sostanzialmente animali da lavoro, sono compagni importanti, in una connessione con la natura e i suoi tempi che ha affascinato Herzog.

"Ho amato questi uomini e il modo in cui amano i loro cani" racconta. "Non si può mai vedere qualcosa di meglio sui cani. Tutto quello che vedete sugli animali in città, diventa ridicolo quando osservate come si vive qui con i propri cani. Ho amato questo tipo di vita di totale autonomia, di libertà completa e totale assenza di governo, tasse, polizia, regole. Vivono con le loro norme, secondo la dignità della natura, cacciando per vivere e non per soldi".

La collaborazione con il russo Dmitry Vasyukov è nata per caso: Herzog è capitato a Los Angeles, a casa di un amico che stava guardando del materiale video sui cacciatori siberiani, e si è innamorato di quanto stava vedendo: un altro episodio della sua "storia d'amore per luoghi remoti e avamposti selvaggi". Per Vasyukov il film rappresenta in modo forte il contrasto tra il mondo degli abitanti del villaggio nella taiga e la "Nuova Russia":

"L'era post-sovietica ha portato notevoli cambiamenti in Russia, in tutte le sfere della nostra vita. Abbiamo acquisito qualcosa, ma alcune cose le abbiamo perso per sempre, e qualcos'altro è sull'orlo della scomparsa. Come i valori di libertà nello stile di vita dei cacciatori e pescatori della Taiga. Caccia e pesca sono stati per secoli alla base della vita per la maggior parte della popolazione in Siberia, in Estremo Oriente e in altre regioni lontane del nord. Un'attività esercitata sempre in conformità con i cicli e le leggi della natura, in modo da non disturbare la fragile armonia dell'ambiente".

Tutte le foto di Happy People: A Year in the Taiga sono nella nostra gallery.
Altre meravigliose immagini si vedono nel teaser diffuso dallo stesso Herzog nel 2010.

Happy People: A year In The Taiga, scritto e narrato da Werner HerzogIntanto attendiamo la realizzazione di Queen of the Desert, con Robert Pattinson, Jude Law, e nel ruolo della protagonista, l'esploratrice Gertrude Bell, Naomi Watts. L'attrice australiana, recentemente intervistata da MTV al Sundance Festival 2013, dove accompagnava Two Mothers, ha affermato che le riprese non sono ancora partite, ma si è dichiarata ottimista.
Herzog ha in cantiere anche i documentari tv di Hate in America – riflessione sulla criminalità in USA attraverso alcune figure, tra cui quella di "Unabomber" Ted Kaczynski e di una casalinga di periferia trasformatasi in killer – e un nuovo attesissimo lungometraggio: Vernon God Little, tratto dal romanzo omonimo di DBC Pierre.
 

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