HBO Max cancella dalla piattaforma i Looney Tunes

La scelta presa dal CEO, sferra un duro colpo ai fan delle avventure animate dei classici personaggi Looney Tunes, i quali per anni hanno accompagnato ed intrattenuto intere generazioni

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Looney Tunes


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HBO Max cancella dalla piattaforma la classica line up dei Looney Tunes. Questa è la disastrosa mossa del CEO David Zaslav, che ha deciso di eliminare tutti i cortometraggi Looney Tunes prodotti tra il 1930 al 1969, che per anni hanno accompagnato ed intrattenuto intere generazioni.

Bugs Bunny, Daffy Duck, Wile E. Coyote, sono solo alcuni nomi degli iconici protagonisti dei cortometraggi, che Zaslav ha deciso di rimuovere. I creatori, ossia Chuck Jones, Friz Freleng, Tex Avery, Frank Tashlin e Bob Clampett, hanno costruito le loro creature animate sulla base di valori come l’irriverenza e l’ironia, che hanno accompagnato i giovani spettatori fino all’età adulta.  

Dal momento in cui il controllo di Warner Bros è passato nelle mani di Zaslav, le sue azioni sono state volte a smantellare il glorioso passato dello studio, dalla rimozione di Turner Classic Movies, passando per l’eliminazione di alcune serie di Cartoon Network senza avvisare i creatori, fino ad eliminare 39 anni di storia dell’animazione cancellando i Looney Tunes. La rabbia degli abbonati Max infatti era già iniziata circa 3 anni fa, quando il pubblico si è visto eliminare dagli archivi della piattaforma show anche particolarmente recenti come Infinity Train, di Owen Dennis, impossibile da reperire anche in altri portali streaming generalisti come Youtube e rimosso da Max all’insaputa del suo stesso creatore che polemicamente ha aggiunto nella sua descrizione Twitter di essere “il creatore di uno show che è stato rimosso da HBO Max e che adesso può essere solo piratato”.

Della possibilità di cancellazione dei Looney Tunes si parlava già due anni fa, ma Warner Bros aveva minimizzato la cosa, negando la notizia. Adesso invece la decisione sembra definitiva e viene comunicata come un fulmine a ciel sereno nel weekend dell’uscita al cinema degli USA di Un’avventura spaziale – Un film dei Looney Tunes, distribuito da Ketchup Entertainment. 

Il CEO di Warner Bros, cancellando i Looney Tunes e altre serie dello stesso genere, ha prediletto reality show di basso livello, riducendo così la qualità della programmazione al fine di aumentare i guadagni. Infatti Warner Bros Discovery sostiene che l’animazione classica non aiuti ad accrescere il numero di iscritti su Max e dato il momento critico, lo studio si affida a produzioni come Superman di James Gunn per risollevare gli abbonamenti. 

Nonostante questi giorni di panico però, la piattaforma Tubi è andata incontro ai fan ed è intervenuta annunciando che dal 1°aprile The Looney Tunes Show verrà trasmesso in streaming gratuito.

Tornando alla decisione di Max però, eliminare un’eredità storica di tale portata, comporta il rischio di perdere la fidelizzazione del pubblico datato che, ormai deluso dalla scarsa qualità del palinsesto, non può far altro che acquistare i DVD o Blu Ray di un prodotto intramontabile. I Looney Tunes infatti sono talmente centrali nell’immaginario collettivo, che eliminarli significherebbe compiere un atto di disprezzo verso il pubblico e distruggere un ponte di portata culturale che collega il passato con il nostro presente. 

Le piattaforme quindi, per quanto più comode e immediate rispetto alla fruibilità dei DVD, sono allo stesso tempo un’arma a doppio taglio. Il loro continuo mutare, che avviene con l’introduzione e la rimozione di prodotti, gli conferisce il potere di scegliere quali opere portare avanti e quali rimuovere. Quindi, nonostante l’abbonamento pagato dagli spettatori, il vero potere risiede in coloro che ancora non si sono iscritti alla piattaforma. Questo perché le strategie aziendali mirano ad incrementare il numero di utenti ed orientare la programmazione verso gli interessi del pubblico ancora “non pagante”.

È quindi inevitabile l’imprevedibilità di piattaforme come Max, ma anche Netflix, Prime e Disney Plus, che mensilmente si rinnovano. D’altra parte però, la mossa di David Zaslav ha abbassato l’asticella qualitativa di Max, che ha preferito investire su prodotti di poco spessore e “passeggeri”.

Che sia quindi arrivato il momento di tornare alla certezza dei DVD? I quali, nonostante il tempo li deteriori, non vengono cancellati per fare spazio al nuovo, anzi… se parliamo di DVD o Blu Ray, sono proprio le vecchie opere ad avere la meglio e primeggiare.


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