Here: il nuovo progetto ambizioso di Robert Zemeckis

Tom Hanks e Robin Wright sono i protagonisti del nuovo film girato interamente con macchina fissa e facendo uso di speciali tecniche di ringiovanimento in CGI. Dal 15 novembre nelle sale

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Robert Zemeckis torna sotto i riflettori il 15 novembre nelle sale cinematografiche e questa volta con un progetto del tutto insolito, che vede protagonisti Tom Hanks e Robin Wright. Si tratta di Here, un film co-scritto da Zemeckis ed Eric Roth, basato sulla graphic novel di Richard McGuire. La storia è ambientata in un unico luogo nell’arco di un intero secolo e la singolarità del progetto sta nel fatto che l’intera opera venga ripresa da una macchina fissa, che non si sposterà mai durante tutta la durata del film (104 minuti). Questo perché le vicende di Here seguono i racconti dei personaggi che hanno costruito lì la loro casa.

Il regista dichiara a Vanity Fair: “La singola prospettiva non cambia mai, ma tutto ciò che la circonda sì. In realtà non è mai stato fatto prima. Ci sono scene simili nei primissimi film muti, prima che fosse inventato il linguaggio del montaggio. Ma a parte questo, sì, è stata un’impresa rischiosa”. Sempre su Vanity Fair, l’artista ha affermato che l’obiettivo che egli si è prefissato con questo film ruota intorno alla riflessione sulla mortalità.

In Here Hanks interpreta il giovane e anziano Richard, mentre Wright la sua fidanzata adolescente e la sua futura defunta moglie. Per mostrare visivamente ciò, il cineasta ha deciso non solo di fare uso di strategici effetti di trucco tradizionale ma di optare per una tecnologia anti-invecchiamento digitale. “Ho sempre pensato che il nostro lavoro come cineasti sia mostrare al pubblico cose che non vedono nella vita reale”. Ma aldilà del lavoro di post produzione, Zemeckis ha tenuto a sottolineare la sfida attoriale dei due protagonisti, i quali andando avanti con l’età hanno dovuto adattarsi a determinate esigenze fisiche, come la postura e la modulazione della voce.

Non si tratta però del primo esperimento di questo tipo adottato nel panorama cinematografico. Infatti, sempre più registi per le proprie opere si sono avvalsi dell’effetto ringiovanimento dei personaggi, da Martin Scorsese con The Irishman, a Ang Lee in Gemini Man per poi passare a James Mangold in Indiana Jones e il quadrante del destino. Eppure la scelta di Zemeckis si rivela essere rischiosa, perché spesso il risultato ottenuto ha deluso le aspettative del pubblico e persino quelle di George Miller, che dopo aver visto The Irishman ha escluso l’idea di invecchiare digitalmente Charlize Theron nel suo prequel Furiosa: A Mad Max Saga.

La nuova ambizione di Zemeckis sembra essere in linea con il suo stile creativo. Il regista, infatti, si fece conoscere presto dal pubblico grazie al successo al botteghino dei cult All’inseguimento della pietra verde, la trilogia di Ritorno al futuro e Chi ha incastrato Roger Rabbit. Successivamente gira La morte ti fa bella, il celebre Forrest Gump, Cast Away, Benvenuti a Marwen per poi passare anche all’animazione con Polar Express, La leggenda di Beowulf e A Christmas Carol. In particolare, Polar Express è il primo film animato realizzato in CG, girato in motion capture ossia attraverso la registrazione del movimento del corpo umano o di oggetti. Senz’altro Robert Zemeckis continua a puntare la sua carriera su elementi artificiosi, approcciandosi senza paure alle nuove tecnologie a disposizione. Anche se non sempre questo approccio ha portato il successo sperato, come testimonia il suo Pinocchio, che gli è valso la nomina a Peggior regista e Peggior sceneggiatura ai Razzie Awards 2022.

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