Ho amici in paradiso, di Fabrizio Maria Cortese
La commedia dolce-amara di Cortese, ambientata nel centro “Don Guanella” di Roma, tra rinascita e piccole grandi conquiste di una comunità, vuole liberare i disabili dai soliti stereotipi
Felice Castriota (Fabrizio Ferracane) è un commercialista salentino, impulsivo e un po’ superficiale. Il desiderio di arricchirsi e una certa avventatezza lo hanno portato a riciclare i soldi della malavita prima e a farsi beccare in flagrante poi. Così quando il Procuratore della Repubblica di Lecce gli propone, invece della galera, l’affido ai servizi sociali, Felice ci mette un attimo ad accettare l’offerta e a denunciare ‘U Pacciu, l’importante malavitoso per cui ha riciclato i soldi. Al centro “Don Guanella” di Roma, gestito dal benevolo e affabile Don Pino (Antonio Catania) Felice s’imbatte in una realtà completamente diversa sia da quella che si aspettava che da quella che aveva conosciuto fino a quel momento. Uomo superficiale e abituato al lusso, si trova ad avere a che fare con persone che hanno menomazioni fisiche e intellettive anche gravi: crisi continue e difficoltà ad interagire con i pazienti, iniziano a far parte integrante delle sue giornate. Lentamente, complice anche l’amore per Giulia (Valentina Cervi), la giovane psicologa del centro, Felice inizia a sentirsi per la prima volta parte di una nuova grande famiglia e si avvia a diventare un uomo nuovo.
La storia nasce dall’esperienza personale del regista Fabrizio Maria Cortese che da due anni frequenta il centro “Don Guanella” di Roma e che si è avvalso degli stessi ospiti ricoverati nella sede per il cast artistico, primo elemento originale della pellicola che, con leggerezza e senza pietismi, cerca di avvalersi di un aspetto realistico nella sua stessa struttura tecnica, non ricorrendo a soli attori professionisti ma elargendo un’attenzione basilare a chi, nella realtà, ne è vero protagonista.
Ho amici in paradiso si elabora tra tonalità morbide ma anche mediamente amare, in una storia che tratta principalmente le difficoltà dell’handicap e le battaglie dei protagonisti che, con forza d’animo, cercano di vincere ogni giorno. Scopo primariamente sostenuto da un personale competente che si anima di un racconto privato aderente anche alla realtà lavorativa, in cui il vissuto dei personaggi si commistiona alla quotidianità dei pazienti in un vero atto di complicità e partecipazione.
L’ironia data da Antonio Catania con il suo prete/direttore dalla vena tanto solidale quanto spontanea e a volte ‘sopra le righe’, insieme ad un’amichevole partecipazione del comico romano Enzo Salvi, contribuiscono a ricreare momenti di piacevole spirito commediale propri di una pellicola che mira principalmente ad una sfera il più possibile serena, nel racconto di una realtà che, seppur difficile, sa elargire ampi spazi di dolcezza e vivacità, propri di chi vive giorno per giorno alla ricerca di un soffio lieto nel prossimo e nella solidarietà di una comunità unita e prodiga al sostegno collettivo.
“Personalmente spero che questo film possa regalare un approccio positivo alla vita, partendo semplicemente dal lavorare con passione, con semplicità e professionalità – dichiara il regista Cortese – Questa è la storia di un uomo, di un percorso che si snoda attraverso l’amore, l’amicizia, il dialogo, la comprensione e il linguaggio, votato alla ricerca del modo migliore di esprimere un messaggio“.
Regia: Fabrizio Maria Cortese
Interpreti: Valentina Cervi, Fabrizio Ferracane, Antonio Catania, Antonio Folletto, Enzo Salvi, Emanuela Garuccio, Erica Blanc, Christian Iansante
Distribuzione: Golden Hour
Durata: 95′
Origine: Italia, 2016