HOME CINEMA: "I padroni della città"

Gangster-movie realizzato da di Leo nel 1976 che non ha la malinconia di "Milano calibro 9," la ferocia de "La mala ordina" né tantomeno il lucidissimo disincanto del suo capolavoro, "Il boss", ma possiede un inizio fulminante girato completamente in ralenti ed è un'opera comunque da riscoprire

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I PADRONI DELLA CITTA'

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REGIA: Fernando di Leo


SCENEGGIATURA: Fernando di Leo, Peter Berling


PRODUZIONE: Cineproduzioni Daunia 70


INTERPRETI: Harry Bauer, Al Cliver, Jack Palance


MUSICHE: Luis Enriquez Bacalov


DURATA: 92 min


ORIGINE: Italia, 1976


DISTRIBUZIONE: Raro Video


FORMATO VIDEO: DVD vendita


DVD EXTRA: Documentario "Città Violenta", biografia e filmografia del regista


AUDIO: Italiano e Inglese, Stereo


SOTTOTITOLI: Inglesi su audio Italiano


FORMATO: 1:85:1 (ma sulla fascetta c'è scritto 4:3), colore

Prosegue la collaborazione tra Raro Video e Nocturno Cinema volta a riscoprire tasselli importanti del "Cinema Segreto Italiano": stavolta è il turno de I padroni della città, gangster movie diretto da Fernando di Leo nel 1976 che può vantare tra gli attori un grandissimo Jack Palance.


E' la storia di Tony, un borgataro che si guadagna da vivere riscuotendo i crediti per conto di un piccolo malavitoso senza molto prestigio. Quando incontrerà Ric, che lavora invece per il più importante boss di Roma, chiamato lo "sfregiato", si unirà a lui organizzando un piano per cercare di estorcergli una grande somma di denaro sotto il naso. Le conseguenze, ovviamente, non saranno lievi.


Senza voler attirare a tutti i costi le ire dei fan più oltranzisti, si può tranquillamente affermare che il film non è tra i titoli migliori del regista: I padroni della città non possiede infatti la malinconia di Milano Calibro 9, la ferocia de La mala ordina né tantomeno il lucidissimo disincanto del suo capolavoro, Il boss.Tuttavia, è un titolo da non sottovalutare: dopo un incipit straordinario, girato quasi interamente al ralenti, di Leo ci conduce nei meandri della bassa malavita di provincia, dove per scannarsi l'un l'altro non sono necessarie grandissime somme di denaro. I punti forti del regista ci sono tutti: ritmo sostenuto, grandi scene d'azione e una capacità unica a delineare i personaggi con pochissimi tratti, a volte solo con un' inquadratura (si pensi al primo piano di Palance in automobile mentre si reca al rendez-vous finale, veramente da brivido); quello che non convince semmai è la scelta di voler restare in bilico tra una dimensione obiettivamente tragica (l'esecuzione del boss fallito) e una più leggera e scherzosa, quest'ultima affidata principalmente a un comprimario napoletano.


Sono due piani differenti che collidono e che fanno perdere incisività alla parte centrale del film, che nel finale comunque trova un colpo di coda incredibile: un regolamento di conti lunghissimo, scena perfetta per montaggio e tempi di regia, decisamente di Leo al 100 %. In ogni caso, cinema popolare purissimo, di quelli che riempivano le sale e tenevano inchiodati gli spettatori alle poltrone; è "solo" Genere, e questo dovrebbe bastare.


Sul versante tecnico, il dvd è di buona qualità: in alcuni raccordi l'audio manifesta qualche pecca, ma sono piccolezze che non danneggiano minimamente la visione. La pellicola è stata restaurata digitalmente (anche in vista della rassegna veneziana) e non si può che esserne soddisfatti; per quanto riguarda i contenuti speciali, oltre alla filmografia e alla biografia del regista, troviamo un interessante documentario sul film con interventi di Al Cliver, del montatore Amedeo Giomini oltre che, ovviamente, di Fernando di Leo stesso.


Tra le recenti uscite della Raro Video segnaliamo anche I ragazzi del massacro e La belva uccide a sangue freddo: ora che la filmografia digitale del regista si avvia alla completezza (numerose le edizioni già annunciate) possiamo apprezzare al meglio il lavoro di un grande artista troppo spesso ignorato, finalmente liberi – si spera – dal condizionamento "è bello perché piace a Tarantino".

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