HOME CINEMA – "Lan Yu" di Stanley Kwan

Pechino, 1988: uno studente di provincia e un imprenditore edile s'incontrano e s'innamorano, ma la vita cerca di separarli. Esce in DVD un capolavoro di Stanley Kwan, mélo gay al tempo della riconversione capitalista della Cina tratto da un romanzo pubblicato a puntate clandestinamente su Internet…

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Lan Yu

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(id.)


REGIA: Stanley Kwan


SCENEGGIATURA: Jimmy Ngai, dal racconto "Beijing Story" di Beijing Comrade.


FOTOGRAFIA: Yang Tao.


MUSICA: Zhang Yadong.


MONTAGGIO: William Chang.


SUONO: Wang Xueyi.


INTERPRETI: Hu Jun, Liu Ye, Su Jin, Lu, Fang, Li Huatong, Zhang Yongning.


PRODUZIONE: Zhang Yongning per Yongning Creation Workshop.


DURATA: 86'


ORIGINE: Hong Kong, 2001.


DISTRIBUZIONE VIDEO: Dolmen Home Video (vendita: 14.99 Euro)


FORMATO VIDEO: DVD.


DVD EXTRA: Filmografie del regista e degli interpreti; note di produzione; Galleria fotografica.


AUDIO: originale 2.0 con sottotitoli in italiano


FORMATO: 4/3 Full Screen 1.33:1


REGIONE: 2 .


 


 

L'amore (gay) al tempo della riconversione capitalista della Cina… Capolavoro già dimenticato (e tutto da recuperare grazie a questa opportuna edizione DVD), Lan Yu è uno di quei film che tengono insieme il sogno e il bisogno di felicità nell'arco di un'emozione e di un'idea: struggente e sordo mélo gay sullo sfondo di una Pechino fine anni Ottanta (e già per questo atto di coraggio assoluto), Lan Yu raccoglie la sua storia d'amore sui corpi contraddittori – per età ed estrazione sociale – di un giovane studente della provincia (al quale è intitolato il film) e di Chen Handong, un più maturo imprenditore ben addentro alla trasformazione edilizia della metropoli cinese. Stanley Kwan porta sullo schermo il romanzo cult del movimento gay cinese, pubblicato a puntate clandestinamente su Internet a firma di un anonimo "Beijing Comrade", e racconta l'amore fugace ed eterno dei suoi protagonisti come fosse una possibilità di vita mancata, l'ultimo incontro tra una verità dell'esistere, che s'incarna nel giovane ragazzo di provincia, e la progressiva dispersione delle emozioni, che spinge il maturo uomo d'affari verso una vita di facciata, con moglie e famiglia, salvo poi ritrovarsi nei pasticci con la legge per motivi edilizi. Pechino sullo sfondo è un cantiere aperto, una città fantasma percorsa nelle notti di stradine oscure o nei giorni di traffico e palazzi in costruzione. In mezzo i locali notturni e l'appartamento lussuoso di Chen, in cui i caldi incontri con Lan Yu si stringono nella verità di un sentimento che porta il ragazzo a dirsi innamorato, mentre l'uomo punta sulla fiamma che si consumerà: "Quando ci conosceremo troppo, smetteremo di vederci"…


Colori caldi e profondi, l'astrazione di scenari d'interno disegnati sulla luce distaccata di neon e superfici trasparenti, i corpi nudi disposti alla tenerezza che il mondo di fuori non deve conoscere. Fuori, il freddo della realtà si stempera nel cielo livido, nella polvere e nel cemento di quei cantieri dove tutto si fermerà e sui quali Stanlay Kwan chiuderà il suo film, con un lungo, interminabile cameracar in velocità. Il melodramma come chiave di lettura del reale, alla stessa maniera in cui il reale diviene chiave di lettura dell'amore contrastato e impossibile che unisce questi due uomini. L'omosessualità, pure espressa con una dolcezza e una convinzione non facili da riscontare sullo schermo, è funzione di un sentimento ma anche trasfigurazione di una storia che racconta la distanza tra le due identità della Cina. Il melodramma è quasi insostenibile e si veste dei colori più puri e profondi della tradizione cinematografica.


Presentato a Cannes 2001, in un folgorante quanto fugace – trascurato e oggi dimenticato – passaggio al "Certain Regard", Lan Yu merita assolutamente d'essere ritrovato sui nostri schermi, anche se in un'edizione DVD che, per quanto buona nella resa video, ha la pecca di non offrire l'esatta ratio del fotogramma, "scannato" in un 4/3 che non manca di far soffrire l'occhio dello spettatore accorto. È un vero peccato (che va a detrimento delle pur encomiabili e coraggiose scelte editoriali della Dolmen), ma non ci sentiamo di sconsigliarne l'acquisto: un film come questo va visto comunque


 


 

LINK esterni:


 


Il sito ufficiale del film (in inglese)


www.lanyu.gstage.com/english/

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