HOME CINEMA – L'occhio nel triangolo

Poco noto, il film di Ken Wiederhorn dribbla abilmente le cadute di stile tipiche dei film spazzatura cui è erroneamente accostato e si distingue per un efficace lavoro sugli spazi, che trasmette un sentimento panico allo spettatore. Da riscoprire grazie al DVD della Alan Young Pictures

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L'OCCHIO NEL TRIANGOLO
(Shock Waves)
REGIA: Ken Wiederhorn
SCENEGGIATURA: John Harrison, Ken Wiederhorn
INTERPRETI: John Carradine, Peter Cushing, Brooke Adams, Luke Halpin
DURATA: 80'
ORIGINE: Usa, 1976
DISTRIBUZIONE: Alan Young Pictures, Roma
FORMATO VIDEO: DVD vendita (euro 19,90)
DVD EXTRA: commento audio del regista Ken Wiederhorn e del realizzatore degli effetti speciali Alan Ormsby moderato dal filmaker Fred Olen Ray (non sottotitolato); galleria foto; galleria poster; galleria altri materiali; trailer cinematografico; spot tv; 2 spot radiofonici; schizzi di pre-produzione; videointervista con l'attore Luke Halpin: "Da Flipper a L'Occhio nel triangolo" (circa 8min, sottotitolato), biofilmografie
AUDIO: Italiano Dolby Digital 5.1 e mono; inglese mono
SOTTOTITOLI: italiano
FORMATO: widescreen 1.85:1 ottimizzato 16/9

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L'occhio nel triangolo è un film che nessun appassionato di Horror avrebbe mai scommesso di vedere in DVD, per lo meno in Italia. Rimasterizzato e riportato al widescreen d'origine, il film di Ken Wiederhorn era stato riscoperto un anno fa negli Usa grazie alla Blue Underground di William Lustig e oggi anche i fans nostrani possono rivederlo e studiarlo grazie all'edizione digitale approntata dalla Alan Young Pictures: una label indipendente, con pochi mesi di attività alle spalle, ma che già si è distinta per l'alta professionalità, la cura dei suoi prodotti e un catalogo felicemente cinefilo che alterna classici d'autore (come Il fascino discreto della borghesia e Il segno degli Hannan) a prodotti popolari o di culto (suo è, ad esempio, l'acclamato DVD di Cannibal Holocaust).


La storia ruota intorno a un gruppo di malcapitati che si ritrovano su un'isola, braccati da alcuni soldati-zombi creati da un ex-ufficiale delle SS interpretato dal grande Peter Cushing. Con simili presupposti, peraltro nemmeno troppo originali, era lecito aspettarsi un mero film spazzatura, e effettivamente Wiederhorn avrebbe negli anni dimostrato scarsezza di rigore e grossolanità (pensiamo al pessimo Il ritorno dei morti viventi 2). Ma in questo caso il suo sguardo si è rivelato capace di ridefinire lo spazio dell'azione e di immergere lo spettatore in uno scenario di selvaggia bellezza, dove i soldati albini paiono una propaggine inquietante di una natura ostile. Più una sorta di "eco-vengeance" rifratto attraverso le logiche romeriane dell'orrore antropomorfo, che un mero trash-movie, L'occhio nel triangolo assume così la caratura di una pellicola ipnotica e penetrante, capace di trasmettere un sentimento panico al nostro occhio, carezzato da un ritmo lento e ricercato, e gratificato da scene di pura bellezza, in alternanza con momenti genuinamente spaventosi, ma mai gratuitamente violenti o grossolani. E le inquadrature che mostrano gli zombi emergere dalle acque sono da accostare, per potenza figurativa, a quelle dei vampiri sputati dalla terra in Vampires.


Un film che si è dunque meritato l'aura di culto che lo avvolge e che l'edizione in DVD ci rivela essere stato bistrattato da un doppiaggio impreciso (dal quale sono purtroppo ricavati i sottotitoli), che pure non riesce a vanificare più di tanto i meriti di un'opera più visiva che narrativa. L'edizione Alan Young, peraltro, presenta dei momenti esclusi dalla vecchia e caliginosa (ancorché mitica) VHS della Lineafilm. L'immagine è ora di buon livello, anche se non mancano imperfezioni di vario genere, dipendenti dal fatto che si è dovuto operare a partire dai materiali di proprietà del regista, essendo andato perduto l'originale negativo in 35mm.


La sezione extra presenta invece deliziosi reperti collezionistici (schizzi di lavorazione, classifiche del box office, articoli di giornale, foto, poster e trailer vari) e una simpatica intervista al protagonista, che ricorda la lavorazione al fianco di due colonne del cinema come Cushing e John Carradine, e dell'affascinante Brooke Adams. Dispiace, infine, la mancata sottotitolazione (dovuta a ragioni di budget) dell'extra più gustoso, cioè il commento audio del regista.

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