Hubie Halloween, di Steven Brill

Hubie Halloween è già il film più visto su Netfflix USA del 2020, confermando il successo della via di Adam Sandler allo streaming. In attesa di un Hubie Christmas per Natale…

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Come è facile immaginare a Salem, cittadina infestata dallo spettro della stregoneria, Rob Zombie ne sa qualcosa a proposito, quello di Halloween è il giorno più atteso dell’anno. E a vigilare sulla festa di Halloween, perché nessuno si perda per strada, magari proprio in un campo di mais, come recentemente è accaduto ai protagonisti di Nell’erba alta di kinghiana emanazione, o faccia man bassa di caramelle senza curarsi di chi viene dopo, c’è Hubert Dubois.

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In una variazione sul tema del Bobby di The Waterboy, la nuova scorribanda di Adam Sandler viene perpetrata attraverso un personaggio che ha le fattezze di quello che molti definirebbero lo scemo del villaggio. Hubie è l’impiegato gentile e fifone di un supermercato, con vistosi difetti di pronuncia e che, nonostante i suoi quarant’anni suonati, salta di paura di fronte ad ogni imprevisto, vive ancora dalla madre e si muove perennemente in bicicletta. Senza poi dimenticare il suo thermos, arma usata non solo per tener calda la zuppa, ma anche per affrontare le insidie della festa più spaventosa dell’anno. Il soggetto perfetto, insomma, per far da capro espiatorio al bestiario umano che popola la cittadina di Salem. Perché è più facile prendersela con uno come Hubie, che non dover fare i conti con in propri fallimenti e, magari, trovarsi faccia a faccia con le proprie imperfezioni.

E, in una gag più che riuscita che Sandler, come di consueto, reitera volutamente fino allo sfinimento, non si tratta soltanto del tiro al bersaglio che passa dai vegetali più o meno innocui, le uova che, Hubie non perde l’occasione di sottolinearlo, fanno da perfetta colazione a uno come Rocky Balboa, ad asce ed oggetti micidiali di ogni tipo. Nell’ultima fatica di Steven Brill, lo stesso di Sandy Wexler e The Do-Over, da corpo comico, Hubie diventa un vero e proprio corpo tragico sul quale accanirsi, a suon di quegli scherzi

hubie halloweenmacabri e, via via, sempre più brutali che i personaggi di Ray Liotta o Tim Meadows non smettono di architettare, solo per il gusto di ridere dell’umiliazione altrui e, in questo modo, non dover affrontare se stessi.

Il tutto passando per il consueto ragionamento sandleriano sullo svuotamento di senso del discorso di genere, in questo caso l’horror. Tra girandole citazioniste, con l’Halloween di Carpenter a far da padrone, a mettere da subito le carte in tavola sulle intenzioni di boicottaggio di Hubie Halloween ci pensa Ben Stiller che, in una spassosa incursione che riprende il suo personaggio, Hal L, di Un tipo imprevedibile, anziché vestire gli abiti dello spietato assistente in un manicomio, se ne esce con un “Did you go pee-pee while you sleepy?” quanto entra nella stanza di massima sicurezza di un pericoloso psicopatico. Con buona pace, insomma, di ogni atmosfera sinistra. Sì, perché, come Sandler non si stanca di ripetere, film dopo film, qui si tratta di lasciarsi andare ad una logica delirante, come i magnifici slittamenti di senso che, a partire dai volgarissimi motti stampati sulle magliette della madre del protagonista, Hubie Halloween va assestando persino alle parole. Solo in questo modo diventa possibile, finalmente, liberarsi dalla pesantezza insopportabile degli schemi prefissati.

Sandler, che per la cronaca, dopo la mancata nomination all’Oscar per il magnifico Uncut Gems, sembra ancora non aver mantenuto la promessa di sfornare “il film più brutto di sempre”, insieme ai soliti amici di scorribande, Steve Buscemi, in veste di licantropo, Rob Schneider, Maya Rudolph o Kevin James, sa bene che il ridicolo è l’arma per smascherare, proprio come in Jack e Jill, le pretese inutili di un mondo dove sembra non poter esserci più posto per quella caratteristica, l’imperfezione, che ci rende così magnificamente umani. Ecco il sabotaggio messo in atto da Hubie, perché trovare il coraggio di far mostra, senza curarsene, di tutti i nostri difetti, è l’unica resistenza possibile.

 

Titolo originale: id.
Regia: Steven Brill
Interpreti: Adam Sandler, Rob Schneider, Maya Rudolph, Kevin James, Steve Buscemi, Ray Liotta, Tim Meadows, Julie Bowen, Michael Chiklis, Peyton List
Distribuzione: Netflix
Durata: 102′
Origine: USA, 2020

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.2
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