I film che fanno uso dell’IA sono ora candidabili agli Oscar
Ai prossimi Oscar saranno candidabili film che fanno uso dell’IA, come esposto dal nuovo regolamento dell’Academy, affinché venga utilizzata come strumento al servizio della creatività umana

Nel nuovo regolamento ufficiale dell’Academy per i prossimi Oscar è stata presa una decisione importante sull’uso dell’intelligenza artificiale. Infatti, l’uso dell’IA non comprometterà la possibilità di essere candidato o di vincere un premio, affinché si tratti di un utilizzo che vede al centro di tutto la creatività umana. L’Academy quindi ritiene l’IA come uno strumento, alla pari della CGI, utile nella post produzione ma anche rilevante nelle scelte stilistiche e artistiche. Si annuncia quindi un dibattito su quanto possa essere determinante l’intelligenza artificiale nelle prossime opere candidabili agli Oscar. Entro quali parametri può essere considerata di supporto e non invadente? Come reagirà il pubblico dopo le proteste a The Brutalist ed Emilia Pérez? A cosa è servito lo sciopero degli sceneggiatori?
L’intelligenza artificiale è sempre più all’interno della quotidianità, per alcuni è ormai parte integrante del proprio lavoro, altri ancora la sfruttano come strumento di ricerca al posto dei tradizionali browser. Che questa un giorno si sarebbe ritagliata un posto anche nel cinema era scontato, ma le modalità nonché le regole sono ancora tutte da scoprire. È facile e anche ottimo immaginare, ad esempio, programmi di montaggio che supportano l’IA, più veloci e più comodi, volti ad alleggerire il lavoro a tratti snervante dei montatori. Con questo e altri esempi siamo tutti d’accordo, ma il nodo centrale della questione rimane l’autenticità dell’opera. Buona parte del pubblico infatti, ritiene l’uso dell’IA nell’arte come una dissacrazione o un imbroglio. La realtà è che dipende da caso a caso.
Il tutto però calato nell’instabile contesto dell’Academy, dove solo ora è presente la regola della certificazione della visione del film per poter accedere alla votazione. Come avveniva la votazione dei film in precedenza? Quindi ora in che modo l’uso dell’IA sarà considerato di supporto all’autore o deleterio? Tutto fa pensare che sarà a discapito di chi voterà, senza alcun parametro ben definito a priori. Questo crea una confusione ancora maggiore negli autori che non sanno fino a dove possono spingersi con questo nuovo strumento. E questa confusione molto probabilmente albergherà anche nelle teste dei votanti.
La preoccupazione più forte però, che ha scaturito gli scioperi degli attori e degli sceneggiatori, è il pericolo che l’IA possa soppiantare l’immagine dell’attore o l’estro dello scrittore. Anche Paul Schrader, un po’ con ironia e un po’ per provocazione, aveva chiesto a ChatGPT di creare storie con ottimi risultati. Here di Zemeckis ringiovanisce i personaggi grazie all’IA con risultati più realistici rispetto a quelli visti con la CGI di The Irishman. Quindi di nuovo, anche in questi casi dipende dall’uso che viene fatto di questo potente strumento. Di certo alcuni proveranno a scrivere, girare e montare interi film solo attraverso l’IA. I veri autori invece, la sfrutteranno dove ne hanno bisogno. Perché eliminare a priori l’IA dal cinema? È una novità capace di cambiare le carte in tavola, com’è stato con la CGI, il digitale, il colore, il suono.
Negli ultimi tempi anche la RAI, con il documentario su Edoardo Bennato, ha usato l’IA per generare immagini, sia statiche che in movimento, per accompagnare il voice over. Se in questo caso si tratta di poca creatività, dati anche i risultati scadenti, per quanto riguarda le grandi produzioni cinematografiche ci si aspetta tutt’altro, come accaduto con The Brutalist ad esempio. Il concetto di IA come strumento e non come fulcro della creatività, se regolamentato, è a dir poco interessante. Potrebbe trattarsi dello strumento in grado di dare nuova linfa al cinema ma con i metodi sbagliati potrebbe invece essere il passo verso la rovina. Un po’ com’è stato con l’introduzione del digitale, un cambiamento epocale rispetto alla pellicola.