Tra compleanni, vendette e matrimoni, il nucleo famigliare questa settimana diventa protagonista sul grande schermo.

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Accordi e disaccordi fra tre sorelle cresciute nella provincia svedese sono al centro del primo lungometraggio della regista Maria Blom, L'amore non basta mai. Campione di incassi nel proprio Paese, il film alterna eventi comici e drammatici offrendo qualche spunto di riflessione sui contrasti, le gelosie e gli affetti che caratterizzano anche i legami di sangue.

Tratti somatici, colore della pelle, DNA. Nulla di tutto questo hanno in comune i protagonisti della nuova pellicola firmata da John Singleton; eppure qualcosa li lega molto più della genetica: il desiderio di vendetta. Presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, arriva nelle nostre sale Four Brothers – Quattro fratelli.

Si sta preparando per dirigere il film ispirato alla celeberrima serie TV  "Dallas",  e si allena già da ora Robert Luketic, con uno di quei conflitti famigliari senza esclusioni di colpi dai quali è sempre meglio tenersi alla larga: il rapporto suocera-nuora. Mentre Jennifer Lopez è l'ignara sfidante, Jane Fonda torna sulle scene dopo una lunga assenza e più agguerrita che mai per diventare Quel mostro di suocera.

Per chi invece ricerca brividi forti, questa settimana nelle nostre sale arrivano due horror made in USA. Il primo ha origini più lontane ed è il remake di un cult il cui regista è solitamente, a livello internazionale, sinonimo di garanzia. Diretto da Walter Salles, le acque torbide di Dark Water tornano a scorrere, in un condominio in cui non si vorrebbe davvero abitare.

L'altro invece ha origine nelle pagine della stampa americana, che non molto tempo fa si interessò di un caso di esorcismo finito in tragedia, con la morte della ragazza ritenuta posseduta dai demoni e il processo al sacerdote che aveva tentato di celebrare il rito per liberarla. All'epoca The Exorcism di Emily Rose accadeva realmente.

Infine, ritorna sul grande schermo, a distanza di oltre quarant'anni, Soy Cuba, il manifesto cinematografico di produzione cubano-sovietica diretto da Mikhail Kalatozov e ritirato dalle sale nel 1963 dopo una sola settimana di proiezione. Riscoperto come fosse un fossile, la pellicola torna alla luce preceduta dal documentario del brasiliano Vincente Ferraz, che in un recente viaggio è andato alla ricerca della troupe originale del film: Soy Cuba, il Mammuth Siberiano.

Buona visione!

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