Una settimana ricca di novità anche questa, molti i registi esordienti, differenti le tematiche affrontate e differente anche il background da cui provengono. Come ad esempio Mohamed Asli, già produttore, che grazie ad una collaborazione tra Italia e Marocco porta nelle nostre sale il suo delicato A Casablanca gli angeli non volano. Stesso percorso è quello portato avanti da Matthew Vaughn, che entra nel mondo corrotto della cocaina per girare The Pusher. Come spesso accade invece, in questi giorni fanno il loro debutto sul grande schermo due registi che provengono da altre arti: mentre il pittore e documentarista Alessandro Tofanelli dirige il suo singolare ControNatura, il regista teatrale Luciano Melchionna adatta per il grande schermo la sua omonima piéce teatrale Gas, ritratto violento e quanto mai fedele di una parte della gioventù contemporanea. Altro italiano alla sua prima prova dietro la macchina da presa è David Ballerini, che affronta invece la situazione irlandese e la lotta condotta dai ribelli dell'IRA con un film dal titolo emblematico: Il silenzio dell'allodola.

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Altro italiano, anche se non proprio agli esordi è Valerio Jalongo, che assieme a chi abita da tempo le stanze del carcere di Rebibbia, costruisce una storia sul ritorno alla vita "fuori", alle difficoltà di chi ha preso la strada giusta e si trova nuovamente di fronte a quella sbagliata: esce questa settimana Sulla mia pelle.

Questa settimana però arrivano anche grandi titoli molto attesi, come Danny the Dog, diretto da Louis Leterrier, ma scritto e prodotto da un esperto dei film di azione: Luc Besson. Sempre dalla Francia, per chi invece cerca brividi e suspense, ecco in arrivo Alta Tensione, di Alexandre Aja, che promette colpi di scena dall'inizio alla fine.

Luca Guadagnino porta in sala il suo documusical Mundo Civilizado, dove le affascinanti immagini della Sicilia si mescolano alle note del beat contemporaneo. Mentre di tutt'altro genere è il film di Vincente Aranda Per amare Carmen, ispirato al noto testo da cui Bizet trasse la sua opera più famosa. Da un palcoscenico ad un altro, incontriamo l'adattamento cinematografico del romanzo di W. Somerset Maugham: Istvàn Szabò dirige Being Julia – La diva Julia.

Infine, le porte di uno dei più famosi campi internazionali di tennis si aprono per la prima volta al cinema e Richard Loncraine fa entrare la sua macchina da presa all'interno del prestigioso terreno di Wimbledon.

Buona visione!

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