Realizzato nel 1989 e girato a Parigi, è la storia di un uomo (Jacques Dutronc) e una donna (Sophie Marceau) che s'incontrano in una camera di hotel e trascorrono tre giorni e tre notti insieme. Due vite difficili unite dall'amore e dal desiderio ardente. Complementari nel dolore: lui in infanzia è stato maltrattato dalla madre, lei dal padre. È probabilmente superfluo ricordare come, al di là delle qualità creative ed estetiche del regista, l'attrazione più folgorante resta Sophie Marceau (protagonista in altri tre film del regista). In un ambiente tra voyeurismo e indubbi intellettualismi narrativi, l'attrice francese è una visione accecante: la sua bellezza, le sue movenze risvegliano l'inconscio collettivo e proiettano il viaggio a ritroso sul sentiero della coscienza esistenziale (verso quella ragazzina naive, al tempo delle mele). La semplicità è in lei, come rubata dai miti e mai più restituita.

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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THE OTHER SIDE OF GENIUS. IL CINEMA DI ORSON WELLES – LA MONOGRAFIA

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Geniale cineasta, visionario e "filosofo" per immagini, troppo spesso incompreso anche dalla critica (il suo ultimo film, La Fidèlitè, del 2000, è ancora inedito in Italia) e spesso massacrato dalla distribuzione, Zulawski (12 lungometraggi) è sicuramente uno dei più originali e innovativi autori europei del nostro tempo. Sembra girare film come uno scrittore e scrivere libri come un regista. Letteratura come continua fusione tra arte/cinema ed esperienze personali. Il cinema è movimento, azione, dinamica. È la rappresentazione della danza folle della vita. Delicatezza assoluta che cede il passo a momenti di estenuante delirio. Forse per questo è considerato da molti un autore "maledetto" e neanche il passato da assistente di Wajda e buoni successi al botteghino (L'importante è amare, Possession, La Femme Publique, su tutti) sono bastati a riabilitarlo per il grande pubblico. Non è certamente tra i più riusciti dei film di Zulawski, ma come ama ripetere egli stesso: "… La Superficie rifiuta ciò che è sgradevole, per rimanere Superficie, come un'ameba, in cui è comparso un bacillo avverso…"

Le mie notti sono più belle dei vostri giorni (Mes nuits sont plus belles que vos jours) di Andrzej Zulawski

con Jacques Dutronc, Sophie Marceau, Valérie Lagrange

Francia, 1989, 101'

Sabato, 21 gennaio, ore 2.15, Canale 5

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